29 Luglio 2014 | 07:00

Grand Budapest Hotel, i segreti e le magie del film di Wes Anderson, in edicola con Sorrisi

È uno dei nostri film preferiti del 2014: la coloratissima favola moderna di Wes Anderson ha conquistato il cuore di tutta la redazione. In occasione dell’uscita del dvd (da questa settimana in edicola con Sorrisi) vi raccontiamo tutte le curiosità su «Grand Budapest Hotel».

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Grand Budapest Hotel, i segreti e le magie del film di Wes Anderson, in edicola con Sorrisi

È uno dei nostri film preferiti del 2014: la coloratissima favola moderna di Wes Anderson ha conquistato il cuore di tutta la redazione. In occasione dell’uscita del dvd (da questa settimana in edicola con Sorrisi) vi raccontiamo tutte le curiosità su «Grand Budapest Hotel».

29 Luglio 2014 | 07:00 di

È uno dei nostri film preferiti del 2014: la coloratissima favola moderna di Wes Anderson ha conquistato il cuore di tutta la redazione. In occasione dell’uscita del dvd (da questa settimana in edicola con Sorrisi) vi raccontiamo tutte le curiosità su «Grand Budapest Hotel».

Dov’è l’hotel?
Il film è ambientato in uno stato immaginario, ma il film è stato girato in Germania. Centro nevralgico delle riprese, la cittadina di Görlitz, in Sassonia. «È al confine con la Polonia: se Zubrowka esistesse, si troverebbe da quelle parti» ha detto il regista.

La storia in un grande atrio
L’albergo non esiste: è un modellino. Ma l’enorme atrio è stato costruito negli ex grandi magazzini di Görlitz: un edificio storico, inaugurato nel 1913 e sopravvissuto a due guerre.

Alle valigie ci pensa Miuccia (Prada)
Il regista ha un’ossessione per le valigie: ci ha pensato la sua amica Miuccia Prada. In «Il treno per il Darjeeling» del 2007 i bagagli erano di Louis Vuitton.

Quella volpe di Edward
I più attenti avranno notato che il simbolo sul cappello dell’ispettore Henckels (Edward Norton) è il muso di una volpe. È un’autocitazione dello splendido «Fantastic Mr. Fox», film animato diretto da Wes Anderson nel 2009.

Un Paese da… bere
Il nome della Repubblica di Zubrowka ha un’origine particolare: è un’antica marca di vodka, prodotta in Polonia fin dal XVI secolo. L’origine del nome deriva dal nome polacco del bisonte europeo, presente sull’etichetta: l’aroma che la rende unica è infatti detto «erba di bisonte».

Il vero nome di Zero Moustafa
Come spesso accade nei film di Wes Anderson, «Grand Budapest Hotel» ha un cast ricco di nomi altisonanti ma il vero protagonista è un attore emergente: il giovane Zero Moustafa è interpretato da Tony Revolori, nato nel 1996 in California. A dispetto del nome, la famiglia di Tony viene dal Guatemala: il suo vero nome infatti è Anthony Quinonez.

A tre proporzioni
Non spaventatevi se la forma dello schermo cambia durante il film: Anderson l’ha girato usando tre proporzioni diverse, a seconda del periodo storico in cui sono ambientate le scene.

Il successo è (anche) popolare
Pur essendo un film «d’autore», la grazia e la leggerezza del film l’hanno aiutato anche al botteghino. Ed è diventato il maggior successo di Wes Anderson: ha incassato 168 milioni di dollari. Pensare che è costato «solo» 30 milioni (un settimo di «Transformers 4»…).

Dettagli curati «alla lettera»
Tra i dettagli curiosi, le pagine di giornale: appaiono per pochi istanti ma sono curatissime. Per i testi, il regista si è aiutato con Wikipedia.

Amici per la pelle
Nel super cast (Ralph Fiennes, Adrien Brody, Willem Dafoe, Jeff Goldblum, Harvey Keitel, Jude Law, Edward Norton, Owen Wilson) non poteva mancare Bill Murray: dal 1996 l’attore è stato una presenza fissa in sette film di Wes Anderson: «Ma una volta il nostro rapporto era più romantico» ha scherzato Murray.

Una storia… dolcissima
Le tortine di bignè preparate da Agatha nel laboratorio del pasticcere Mendl esistono davvero: le «cortigiane al cioccolato» sono state ideate apposta per il film da una pasticceria di Görlitz, il Café CaRe, seguendo le indicazioni del regista. E nel dvd c’è la «ricetta segreta».

Irriconoscibile Tilda
Anderson non ha badato a spese per il make up di Tilda Swinton, trasformata nell’ottuagenaria Madame D: l’attrice ogni mattina si doveva sottoporre a ben cinque ore di trucco.

Anche su TripAdvisor è il top
Dormire al Grand Budapest sarebbe un incanto. Per chi ama sognare, sul popolare sito di recensioni turistiche TripAdvisor è presente un profilo (finto) dell’albergo. Classificato come il posto migliore (e l’unico!) dove soggiornare a Zubrowka.

Un pezzo alla volta
Ci sono voluti oltre 50 mila pezzi, 575 lunghe ore e 10 persone, ma il sogno di Ryan Ziegelbauer si è avverato: il suo team è riuscito a ricostruire l’albergo del film con i Lego. Un’impresa titanica!

Tutto è nato da un cartone animato
Il regista Wes Anderson è noto per il suo perfezionismo: vuole il controllo totale di ogni singola inquadratura. Pensate che, prima di iniziare a girare il film, ha realizzato una versione animata «casalinga» dell’intero film, dando la sua voce a tutti i personaggi. Speriamo che un giorno ci faccia un regalo e ce la faccia vedere!

Il quadro è un falso d’autore
Il quadro del «Ragazzo con la mela» di Johannes Van Hoytl, prezioso e importante nella trama del film, è… un falso: il regista l’ha commissionato all’acclamato pittore inglese Michael Taylor. Il giovane del dipinto si chiama Ed Munro ed è un ballerino di Londra.

Non tutto è come sembra
Wes Anderson preferisce i modellini alla grafica digitale, ma montando «Grand Budapest Hotel» ha usato moltissimo gli effetti speciali al computer. Come? Modificando gli ambienti e… cambiando uno per uno tutti i colori! 

Scopritelo con noi in dvd!
Questo film ci ha davvero incantato ed è un orgoglio poterlo offrire in edicola con il nostro giornale. Lo trovate già da questa settimana a 15,90 euro (rivista inclusa).