Gamal Abdel Nasser

 Gamal Abdel Nasser

 


Gamal Abdel Nasser nasce il 15 gennaio 1918 a Beni Mor, vicino ad Alessandria d'Egitto, in una famiglia della piccola borghesia egiziana. Dopo le scuole, inizia la carriera militare entrando nell'Accademia militare di Stato. Nel 1938 si laurea al Cairo e quattro anni dopo fonda il movimento dei Liberi Ufficiali. È nell'esercito che Nasser diventa il giovane leader dell'opposizione contro re Faruk I e della battaglia per un Egitto autonomo ed indipendente dalle grandi potenze occidentali. Già da allora, infatti, Nasser combatte per la causa del panarabismo di cui diventa presto il protagonista più importante: il punto di riferimento di tutti i popoli arabi che rivendicano la propria identità culturale e politica contro le potenze occidentali, all'indomani della seconda guerra mondiale.
 
Il 15 maggio del 1948 gli ebrei di Palestina hanno proclamato la nascita dello Stato di Israele, secondo quanto affermato dalla risoluzione dell'ONU del novembre 1947. Il giorno dopo, gli eserciti di Egitto, Siria, Libano, Giordania e Arabia Saudita attaccano il piccolo Stato di cui non riconoscono la legittimità. Nasser è uno di loro. Dalla sconfitta nella I guerra arabo israeliana il giovane ufficiale prende atto dei limiti di una politica mal coordinata dagli stessi paesi arabi e della forza del suo nemico. Inizia allora la guerra fra Israele e l'Egitto che caratterizzerà gli anni a venire e la storia politica dello stesso Nasser.

Nel luglio del 1952 Nasser guida il colpo di Stato che costringe re Faruk all'esilio e instaura un nuovo regime presieduto da Neghib. Due anni dopo, prende le redini della nazione deponendo lo stesso Neghib e dando vita ad una nuova fase della storia dell'Egitto che grazie a Nasser diventa il più importante Paese arabo del mondo. Con una politica chiaramente ispirata al modello socialista, Nasser inaugura la riforma agraria, dà vita all'industrializzazione del Paese nazionalizzando i settori più importanti dell'economia egiziana e concentra le risorse economiche sui grandi lavori pubblici di cui l'Egitto ha bisogno.
 
È proprio nell'ambito di questo progetto che Nasser inserisce la costruzione della diga di Assuan sul Nilo, che gli consentirebbe di bonificare le terre ad ovest del grande fiume e di utilizzare l'energia idroelettrica proveniente dal lago artificiale formato dalla diga. Nel 1956, dopo gli accordi fra Nasser e la Cecoslovacchia, gli americani ritirano i finanziamenti promessi a Nasser accusandolo di schierarsi con il blocco dell'Est. La risposta non si fa attendere. Nasser - eletto Presidente dell'Egitto il 23 giugno 1956 - decide la nazionalizzazione del canale di Suez provocando la reazione dei francesi e degli inglesi che detengono la maggioranza delle azioni della Compagnia del Canale. Il 31 ottobre del 1956 Inghilterra e Francia bombardano il Cairo, il 5 novembre occupano Port Said mentre gli israeliani dilagano nel Sinai. È la seconda guerra fra Israele e l'Egitto e anche questa volta gli israeliani hanno la meglio. L'8 novembre del 1956 l'ONU impone il cessate il fuoco su iniziativa di americani e sovietici che costringono Francia, Inghilterra e Israele a risolvere il conflitto davanti all'ONU. Nasser ha perso la guerra, ma è riuscito a mostrare la resistenza di un paese arabo di fronte all'attacco di Israele e delle potenze europee e a rafforzare la propria immagine di leader del panarabismo.

Ma il progetto panarabo non è destinato a realizzarsi. Nel 1958 Nasser si fa promotore della RAU, la Repubblica araba unita, a cui aderiscono la Siria e lo Yemen con l'idea di un primo passo nella costruzione di uno stato panarabo. È un'idea destinata a fallire nel 1961, quando gli stessi paesi arabi che vi hanno aderito la sciolgono. Ma l'ostacolo più grande al disegno egemonico di Nasser è rappresentato da Israele. Sarà ancora Israele a vincere la terza guerra contro l'Egitto e a segnare la sconfitta di Nasser nel 1967 e da allora il suo declino politico. Malgrado sia avvisato da Israele che la chiusura del golfo di Aqaba rappresenta un casus belli, Nasser procede verso il blocco non nascondendo di voler distruggere lo Stato di Israele. Il 6 giugno del 1967 l'aviazione israeliana annienta le forze aeree e gli eserciti di Siria ed Egitto e in sei giorni chiude il conflitto con il più importante uomo politico del mondo arabo. Per Nasser è la sconfitta più grave: non solo perché l'Egitto ha perso la penisola del Sinai e la striscia di Gaza, ma anche perché la politica del conflitto, in nome del panarabismo e dell'identità araba contro il mondo occidentale, ha perso. Ha lasciato sul campo migliaia di morti, ha visto l'espansione territoriale di Israele e ha acuito il dramma dei profughi palestinesi. Nel 1969 Nasser riprende la guerra con Israele. È una guerra di logoramento che l'Egitto può combattere grazie all'aiuto dei sovietici, ma che non si rivela più fortunata delle altre.

Nasser è morto il 28 settembre del 1970 al Cairo. Al suo funerale hanno partecipato milioni di persone.