La Santa Sede a Maduro: sospendere l’Assemblea Costituente

Nota vaticana nel giorno in cui dovrebbe insediarsi l’Organismo voluto dal Presidente. «Rispettare i diritti umani, serve una soluzione negoziata»

Maduro


Pubblicato il 04/08/2017
Ultima modifica il 05/08/2017 alle ore 07:07
Città del Vaticano

La Santa Sede interviene nuovamente nella crisi venezuelana, nel giorno in cui dovrebbe insediarsi l’Assemblea Costituente voluta dal presidente Nicolas Maduro e contestata dalle opposizioni e dalla Procura generale, per chiedere a tutti gli attori politici del Venezuela «ed in particolare al Governo» che «si evitino o si sospendano le iniziative in corso come la nuova Costituente che, anziché favorire la riconciliazione e la pace, fomentano un clima di tensione e di scontro e ipotecano il futuro». La Sala stampa vaticana ha diramato un comunicato nel quale ribadisce la «profonda preoccupazione per la radicalizzazione e l’aggravamento» della crisi venezuelana, sottolinea che papa Francesco «segue da vicino tale situazione e i suoi risvolti umanitari, sociali, politici, economici ed anche spirituali» della situazione, domanda il rispetto dei diritti umani e torna a chiedere una «soluzione negoziata» che tenga presente, in primo luogo, «le gravi sofferenze del popolo per le difficoltà a procurarsi il cibo e le medicine, e per la mancanza di sicurezza».  

 

Alle 11 di oggi ora locale, le 17 in Italia, è previsto l’insediamento dell’Assemblea Costituente eletta domenica scorsa nel corso di un voto oscurato da violenze diffuse, con una decina di morti, e il sospetto di brogli. Ieri sera la Procura generale ha chiesto di annullare l’insediamento. All’esterno dell’Assemblea l’opposizione ha organizzato un’imponente manifestazione di protesta. 

 

E la Santa Sede, che ha seguito da vicino in questi mesi la crisi venezuelana, esprime nuovamente, nella nota odierna, «la sua profonda preoccupazione per la radicalizzazione e l’aggravamento della crisi nella Repubblica Bolivariana del Venezuela, con l’aumento dei morti, dei feriti e dei detenuti. Il Santo Padre, direttamente e tramite la Segreteria di Stato, segue da vicino tale situazione e i suoi risvolti umanitari, sociali, politici, economici ed anche spirituali e assicura la sua costante preghiera per il Paese e tutti i venezuelani, mentre invita i fedeli di tutto il mondo a pregare intensamente per questa intenzione. In pari tempo – rimarca la nota – la Santa Sede chiede a tutti gli attori politici, ed in particolare al Governo, che venga assicurato il pieno rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nonché della vigente Costituzione; si evitino o si sospendano le iniziative in corso come la nuova Costituente che, anziché favorire la riconciliazione e la pace, fomentano un clima di tensione e di scontro e ipotecano il futuro; si creino le condizioni per una soluzione negoziata in linea con le indicazioni espresse nella lettera della Segreteria di Stato del primo dicembre 2016, tenendo presenti le gravi sofferenze del popolo per le difficoltà a procurarsi il cibo e le medicine, e per la mancanza di sicurezza».  

 

Nella lettera del primo dicembre, recentemente ribadita dallo stesso Parolin, il Segretario di Stato vaticano chiedeva, tra l’altro, nuove elezioni.  

 

La Santa Sede «rivolge, infine, un accorato appello all’intera società», conclude la nota vaticana odierna, «affinché venga scongiurata ogni forma di violenza, invitando, in particolare, le Forze di sicurezza ad astenersi dall’uso eccessivo e sproporzionato della forza». 

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