Nasce il gruppo interparlamentare delle donne

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Alla Camera è stato fondato – prima volta nella nostra storia – il Gruppo interparlamentare che dovrà porre le questioni di genere al centro del dibattito politico legislativo. È composto da 80 deputate di ogni partito

di Daniela Molina, giornalista

Il 28 ottobre 2015 è una data storica per le donne italiane, visto che finalmente il Parlamento italiano ha compreso la necessità di porre in primo piano le questioni di genere al di là degli schieramenti politici. Si è compreso che la nostra evidente disuguaglianza di genere in campo lavorativo, economico, sociale ecc. è una questione culturale e va affrontata a prescindere dalle campagne propagandistiche dei singoli candidati o dei singoli partiti politici.

Si tratta di cambiare la mentalità degli italiani che ormai da secoli pone in condizione di inferiorità chi nasce femmina.

L’intergruppo parlamentare ha un comitato esecutivo che darà impulso e coordinerà i lavori: del comitato fa parte una deputata per ciascun gruppo parlamentare. Questo nuovo organo sarà anche la sede di confronto bipartisan sulle iniziative legislative che sono già all’esame in Parlamento e avrà la facoltà di proporne di nuove. Inoltre, potrà promuovere incontri, dibattiti ed eventi culturali in genere che riguardino la vita delle donne.

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Se in Italia l’iniziativa viene varata in assoluto per la prima volta, all’estero in realtà già esistono esempi simili: per esempio in diversi parlamenti europei (Francia, Spagna, Regno Unito, ecc.) sono attivi i gruppi interparlamentari composti da donne che si occupano delle questioni di genere e la stessa cosa succede negli USA fin dagli Anni Settanta (il National Women Political Caucus). E, naturalmente, anche il Consiglio, il Parlamento e la Commissione europei hanno da tempo avviato queste iniziative (vedi il Women Caucus dell’UE, ovvero la rete tra tutte le donne delle istituzioni europee).
Siamo piuttosto in ritardo dunque, ma ciò non significa che non dobbiamo congratularci con le nostre parlamentari, che sono riuscite a far valere le proprie posizioni di “uguaglianza di genere” a prescindere dalle differenze ideologiche di partito. Forse anche perché, per la prima volta, il numero delle donne che siedono in Parlamento è tanto alto: questa la legislatura è infatti quella con la maggior presenza (il 30%) di deputate nella storia della Repubblica italiana. Ricordiamo però che le donne sono la maggioranza della popolazione italiana e un parlamento correttamente formato dovrebbe pertanto rappresentarle nella giusta proporzione, cosa che ancora non è.

Il primo commento arriva dalla Presidente della Camera, che è divenuta presidente anche di questo gruppo interparlamentare, Laura Boldrini, la quale ha dichiarato: “spetta a noi donne delle istituzioni dare rappresentanza, voce e diritti ai milioni di donne che in famiglia, sul lavoro, nella società danno al nostro Paese un contributo fondamentale, non sempre riconosciuto come tale”.