Adrian: il racconto sarà affidato a Michelle Hunziker

Adrian, la serie animata di Celentano, andrà in onda su Canale 5 da lunedì 21 gennaio 2019.Il racconto, registrato al teatro Camploy di Verona e in giro per la città, è stato affidato a Michelle Hunziker.

In precedenza, alla presentazione dei Palinsesti Mediaset della prossima stagione tv, si parlava di Adrian in primavera: anzi, Pier Silvio Berlusconi ha specificato che è stata proprio Mediaset a chiedere uno slittamento della messa in onda, già prevista per il 2017, per “trasmetterlo tutto in una stagione e non spezzarlo in due parti“.

In realtà il progetto di Adrian è in pentola da anni. Molti anni. Cerchiamo di ripercorrere le tappe fondamentali di quello che Berlusconi ha definito “il progetto della vita di Adriano”.

Adrian | La serie

Il progetto è top secret, come tutto quello che riguarda Celentano. Gli episodi dovrebbero essere in tutto 26 da 26′, da trasmettere probabilmente in 9/13 prime serate. La graphic novel animata, ideata ovviamente dal Molleggiato, vede i disegni di Milo Manara, le musiche di Nicola Piovani, la collaborazione ai testi di Alessandro Baricco e Vincenzo Cerami.

Al centro del racconto, di stampo autobiografico, l’alter ego di Celentano: la storia dovrebbe essere ambientata nel futuro e la vicenda del protagonista parte dalla sua fuga da un carcere in un’epoca dittatoriale. Ogni puntata è incentrata su un momento della storia di Celentano e ovviamente mantiene quel tono ‘utopista-ecologista’ che ha caratterizzato tutta la produzione tv – soprattutto l’ultima – del Molleggiato. Una biografia arricchita dai temi da sempre cari al Molleggiato, tradotta in immagini dal maestro Manara, accompagnato dalle musiche originali di Piovani, che ha anche attinto al repertorio di Celentano, e dalla penna di Baricco – con la Scuola Holden – e Cerami.

Adrian | La storia

L’amore di Adriano Celentano per la forma ‘fumetto’ è di lunga data e lo testimoniano i tanti inserti animati che hanno caratterizzato le sue opere discografiche, musicali e televisive. L’idea di una serie animata, quindi, è da tempo nei desiderata del Molleggiato e se ne parla da tempo. Dieci anni.

Gli inizi e la causa con Sky

Di Adrian si parla dal 2009. All’inizio fu Sky a interessarsi del progetto e si parlò di una messa in onda nel 2011, ma nel 2012 arriva la rottura del contratto e l’annuncio di una causa col monopolista satellitare. Come ricostruisce Festuccia su La Stampa in un articolo del 2012:

«Nel 2009 il varo del progetto. Il «Clan Celentano» si mette al lavoro e passa all’incasso: 7 milioni e mezzo di euro per metà lavoro, il resto alla consegna. Totale: oltre 13 milioni. Una cifra importante per un progetto certamente «innovativo», complesso, al punto che nel 2010 il «Clan» chiede una proroga di un anno. Sky acconsente, ma intanto, Enzo D’alo si chiama fuori dalla produzione. Il papà della fortunata «Gabbianella e il gatto» lascia la produzione esecutiva e al suo posto arriva Mondo Tv. Tempo pochi mesi e anche l’idillio tra Mondo Tv e il Clan Celentano naufraga. E così, la produzione finisce addirittura in Corea. Ma nemmeno alle maestranze coreane il miracolo riesce: di «Adrian» in Tv non c’è traccia. Sky chiede conto, il Clan Celentano rassicura: tempi rispettati.
Il 2011 passa e si arriva ai nostri giorni. Il Clan chiede un nuovo rinvio, ma Sky pretende un nuovo impegno scritto sui tempi. Niente da fare e si arriva alla rottura. «Anche l’ammirazione per quello che Adriano Celentano ha significato per la cultura popolare del nostro Paese – spiega Sky – non può giustificare oltre tre anni di ritardo, e dunque, Sky ha semplicemente richiesto al Clan Celentano di adempiere ai suoi obblighi».

La reazione del Clan non si fa attendere e arriva a mezzo stampa:

“Dopo anni di duro lavoro alla nostra serie animata ‘Adrian’, Sky Italia ha improvvisamente richiesto la risoluzione del contratto sottoscritto con la nostra società, con il pretesto di non avere ricevuto in consegna la serie nei tempi previsti”

nonostante il differimento, a detta del Clan concordato dalle parti, per una consegna nel 2013 dei primi 13 episodi e all’inizio del 2014 dei successivi 13. Uno slittamento dovuto alla

“complessità e innovatività del progetto, come è già capitato per analoghe opere artistiche di eccezionale originalità, e la lunghezza della serie in animazione”.

Nella stessa, si annunciava l’intenzione di adempiere le vie legali per il rispetto

“delle obbligazioni contratte da Sky Italia nei nostri confronti e il risarcimento di tutti i danni, qualora Sky Italia proseguisse su questa linea”.

Nel frattempo Celentano aveva chiamato in causa la società Mondo Tv per un risarcimento: non soddisfatta dal lavoro svolto, avviò una causa di risarcimento dal febbraio 2012, cui Mondo tv rispose con la richiesta di 2 mln di euro di danni depositata nell’aprile dello stesso anno “a seguito della risoluzione del contratto per la produzione esecutiva della serie tv animata dal titolo Adrian stipulato con il Clan Celentano S.r.l.”. (Fonte: La nostra tv). Nel maggio del 2017 il Tribunale di Milano ha rigettato in primo grado la domanda risarcitoria di Mondo TV, accogliendo solo parzialmente la richiesta di Clan Celentano S.r.l. e condannando la Mondo Tv a pagare 750.000 euro oltre interessi e rivalutazione monetaria (oltre agli accessori come le spese legali) alla controparte (Fonte: Ansa).

Il ‘passaggio’ a Mediaset

Il 2012 vede l’approdo di Celentano a Mediaset con le due puntate speciali di Rock Economy, il live del Molleggiato all’Arena di Verona che segnò il ritorno sul palco a 18 anni dal suo ultimo concerto. Fu allora che si iniziò a parlare di un ‘passaggio’ del progetto Adrian sotto l’egida del Biscione.

Nel 2016, quattro anni dopo la rottura con Sky, si fecero più concrete le voci dell’arrivo di Adrian in tv con le prime 13 puntate della serie in onda nel febbraio 2017. Stando ad alcune voci, il cartoon sarebbe potuto andare in onda già nella stagione precedente, ma il ritorno in sala d’incisione con Mina (per Le Migliori, uscito nel 2016) fece slittare il programma.

Non si sa se le puntate del cartoon andranno in onda tout court o con l’introduzione di Celentano: in un primo momento, infatti, si ipotizzò uno show ‘di contorno’ per contestualizzare il prodotto. Vedremo. Intanto la messa in onda di tre mini-promo nel luglio 2018, subito dopo la presentazione dei Palinsesti autunnali fa pensare (davvero) a una messa in onda ormai prossima.

Chi è Milo Manara

Maestro del disegno e del fumetto, Milo Manara – nato Maurilio – è  celebrato in tutto il mondo per il suo tratto inconfondibile e per la sensualità delle sue protagoniste. Classe 1945, nato in Alto Adige ma cresciuto a Verona, Manara si iscrive ad Architettura senza portare a termine gli studi, abbandona presto la pittura e guarda subito al fumetto come forma d’espressione. Il suo primo lavoro è del 1969 per l’editore Furio Viano. La cifra erotica conquista e Manara la declina nei vari generi che tocca, dal poliziesco all’avventuroso, come la sua Jolanda de Almaviva che salva la testata che la pubblicava. Nel 1982 inizia a collaborare con Playmen: nasce così uno dei suoi maggiori successi, Il gioco, incentrata sul personaggio di Claudia Cristiani, di cui ci saranno più ‘puntate’. L’anno dopo con testi di un altro maestro del fumetto italiano, Hugo Pratt, Manara, disegna Tutto ricominciò con un’estate indiana,  pubblicato sulla rivista Corto Maltese e considerato una delle più belle opere del fumetto italiano.

Tante le opere e i contributi di Manara all’arte del fumetto, declinato anche nelle sue forme satiriche grazie alla collaborazione con Silverio Pisu, con cui fonda la rivista Telerompo. Ma il nome di Manara è legato anche a quello di Federico Fellini con cui si instaura una lunga amicizia e un proficuo sodalizio artistico. Vastissima la mole di disegni, illustrazioni, locandine cinematografiche, di sceneggiature illustrate che ha realizzato per il regista.

Chi è Vincenzo Cerami

Scrittore, sceneggiatore, drammaturgo: Vincenzo Cerami ha legato il suo nome ad alcune delle opere più rappresentative del cinema e della letteratura degli ultimi 40 anni. Nato a Roma nel 1940, dove è morto nel 2013, Cerami ha conquistato una nomination agli Oscar 1999 per la sceneggiatura de La Vita è Bella, diretto da Roberto Benigni, che però conquistò il Premio come Miglior Film.

Il suo primo romanzo è Un borghese piccolo piccolo (1976), portato al cinema da Mario Monicelli alla regia e Alberto Sordi protagonista. Tra le sue opere anche Il signor Novecento (1994), un racconto musicale realizzato con Nicola Piovani con il quale realizza anche lo spettacolo teatrale Romanzo musicale (1998). L’ultima sua opera è del 2007, Vite bugiarde.

Parallelamente scrive per il cinema, collaborando con registi come Gianni Amelio, Marco Bellocchio, Bernardo Bertolucci, oltre al già citato Benigni, con cui ‘sfiorò’ l’Oscar personale. Commediografo e poeta, ha anche attivamente preso parte alla vita politica italiana. E’ stato nominato Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 2001.

Chi è Nicola Piovani

Nato a Roma nel 1946, il compositore e direttore d’orchestra Nicola Piovani ha vinto il premio Oscar per le Musiche de La Vita è Bella, diretto da Roberto Benigni, con il supporto alla sceneggiatura di Vincenzo Cerami. La sua prima ‘colonna sonora’ è quella realizzata per i ‘cinegiornali’ realizzati dal suo collettivo universitario nel 1968: alla regia Silvano Agosti, per il quale firmerà le musiche del suo primo lungometraggio.

Dalla collaborazione con Fabrizio De André per Non al denaro non all’amore né al cielo e Storia di un impiegato all’esperienza teatrale con la compagnia di Carlo Cecchi, per cui scrive le musiche e talvolta le esegue anche, Piovani arriva al cinema. I principali sodalizi sono quelli con Marco Bellocchio, che lo chiama per Nel nome del padre (1972) dopo aver sentito le musiche del primo film di Agosti, e col quale lavorerà per più di un decennio, incrociando i maggiori autori del cinema italiano degli anni ’70 e ’80, dai fratelli Taviani a Nanni Moretti, passando per Monicelli, Tornatore. E’ Piovani, poi, a prendere il ‘posto’ dello scomparso Nino Rota al fianco di Federico Fellini: e si chiude il cerchio che unisce Cerami, Piovani e Manara.

Musica da concerto, colonne sonore cinematografiche, teatro musicale, ma anche canzoni pop: la produzione di Nicola Piovani è ricchissima e attraversa le arti degli ultimi 40 anni.

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Amante di Bim Bum Bam e Saussure, laureata in Comunicazione con una tesi sulla lingua della fiction italiana e addottorata sulle trasposizioni fictional dei Promessi Sposi e de La Cittadella, collaboro da anni con la cattedra di Semiotica del Suor Orsola Benincasa di Napoli, facendo anche danni sulla web radio di ateneo (runradio.it). Dopo 5 anni di Televisionando e con 5 anni di TvBlog all'attivo, sono sempre in cerca di occasioni per scrivere.

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