Pignotta: «Com’è complicato l’amore ai tempi di Facebook»

L’amore ai tempi di Facebook. È il sottotitolo di Ti sposo ma non troppo!, la nuova commedia di e con Gabriele Pignotta, in scena fino al 15 febbraio al teatro dei Servi. Se il teatro è vita, non può non tenere conto del popolare social network, il sito che annovera milioni di utenti nel mondo. Ecco allora Facebook approdare anche al palcoscenico: si ispira infatti al sito più in voga del momento lo spettacolo del giovane autore, interprete e regista romano che già si è fatto apprezzare con le commedie Scusa, sono in riunione e Una Notte Bianca. «Volevo parlare del caos sentimentale di chi ha tra i 30 e i 40 anni - racconta Pignotta, classe 1971 -. La nostra, in un certo senso, è una generazione di mezzo, che si sente a metà, non si schiera e non sa bene dove andare: c’è chi si fidanza e vorrebbe essere single, chi è single e aspira a legarsi a qualcuno, ma senza assumersi troppe responsabilità, e così via. Siamo un po’ schiacciati dal background che ci portiamo dietro e dai valori di chi ci ha preceduto, che aveva punti di riferimento precisi nella famiglia, nel lavoro e nei figli».
I protagonisti di Ti sposo ma non troppo! sono una coppia in crisi (Fabio Avaro e Giada Prandi), un fisioterapista, single e seduttore impenitente (Pignotta) e un cuore infranto che sogna l’amore eterno (Elena Cucci). I quattro sono destinati a incontrarsi proprio grazie a Facebook. Ciascuno di loro, però, utilizza un nickname e quindi si crea una buffa serie di equivoci dal momento che nessuno immagina chi sia in realtà la persona con cui si sta virtualmente confrontando. «Ho raccolto le testimonianze di alcuni miei conoscenti e le ho sviluppate, si erano davvero trovati in un intreccio di qui pro quo». «Facebook è un’agorà virtuale che nel nostro Paese, in soli tre mesi, è passata da 800 mila a 4 milioni di utenti - prosegue Pignotta -. È uno strumento utile per mantenere i contatti, per ritrovare amici di vecchia data e anche per diffondere il proprio lavoro o la propria arte, come è nel mio caso dato che anch’io ho il mio “profilo”. Direi che va usato ma non troppo: non deve diventare un’ossessione né l'unico luogo in cui si stabiliscono relazioni». Oltre al sito che impazza da un capo all’altro del globo, l’altro tema portante della pièce è l'amore. «Sono un convinto sostenitore della filosofia del bicchiere mezzo pieno e tengo molto a lanciare un messaggio di positività - conclude l’attore -. Il miracolo di questo sentimento è che rinasce e non ti abbandona mai». Con Una Notte Bianca, nel 2007 Pignotta si è aggiudicato il premio Vittorio Gassman per il testo teatrale italiano (terzo classificato dopo Cristina Comencini e Ascanio Celestini).
Teatro de’ Servi, via del Mortaro 22. Info: 06.6795130.