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Atlantia, Bertazzo nuovo amministratore delegato per il dopo-Castellucci

Il consigliere e direttore generale di Edizione, holding dei Benetton, sarà incaricato di gestire le attività in Italia: cda straordinario per la nomina. E' un fedelissimo della galassia veneta. Intanto anche S&P taglia il rating

di SARA BENNEWITZ
MILANO - Carlo Bertazzo, consigliere di Atlantia nonché direttore generale di Edizione, la holding dei Benetton, sta per essere nominato amministratore delegato della stessa Atlantia. Dopo la dipartita dello storico ad, Giovani Castellucci, le deleghe erano state ripatite all'interno del gruppo tra il presidente Fabio Cerchiai e un comitato di indipendenti. Poi la società aveva deciso di dotarsi di due amministratori, uno per le attività estere e uno per quelle italiane. Oggi sarebbe stato convocato un cda straordinario di Altantia per nominare Bertazzo ad per le attività italiane.
Castellucci se ne era andato il 18 settembe scorso, dopo 16 anni alla guida del gruppo e dopo aver fatto di Atlantia la prima società delle infrastrutture d’Europa. L'uscita era legata a doppio filo con la tragedia del ponte Morandi dell'agosto 2018, e legata alle indagini e alle intercettazioni emerse dalla Spea. Lo storico manager che aveva fatto grande Atlantia, aveva incassato una buonuscita di 31 milioni, il cui pagamento era condizionato al fatto che dalle indagini sul crollo del ponte Morandi, non emergessero profili di colpa grave a carico del manager. Tuttavia, prima della sentenza, la famiglia Benetton aveva deciso di sospendere il pagamento della seconda tranche di emolumento del manager, per demarcare il fatto che voleva distanziarsi dall'operato di Castellucci.

Bertazzo è un manager fedelissimo della holding veneta, dove è entrato nel 1994, scelto dall'attuale presidente Gianni Mion. Non a caso, oggi il manager è amministratore di diverse società che fanno parte del gruppo veneto, tra cui Sintonia (CEO), Connect (la holding che controlla Cellnex di cui è un amministratore), Schema 33, ed è anche direttore di Abertis Infrastructuras.

Il manager ha sempre avuto un ruolo attivo in tutte le partecipate quotate e non del gruppo, gestendo in prima persona per conto dei Benetton sia gli aspetti finanziari che quelli industriali. E di conseguenza è stato un membro di tante delle aziende quotate partecipate dalla famiglia veneta, tra cui Tim e Telecom Italia Media.

Ha anche diretto i principali disinvestimenti del gruppo, come la vendita di Generale Supermercati a Carrefour (2000) e di World Duty Free a Dufry (2015). Prima del suo ingresso in Edizione ha lavorato nel settore finanziario (Banca Commerciale Italiana, attuale Banca Intesa) e nell'area degli investimenti della holding della famiglia Agnelli.

Mentre si registrano questi passaggi di governance, arriva un'altra scure su Atlantia: anche S&P Global taglia il rating della holding infrastrutturale a junk (spazzatura). L'agenzia americana ha ridotto il rating da BBB- a BB- con outlook negativo. Nei giorni scorsi già Fitch e Moody's avevano abbassato il rating della holding della famiglia Benetton sotto l'investment grade, dopo che il decreto Milleproroghe aveva cambiato le regole per la revoca della concessione, tagliando pesantemente l'indennizzo dovuto ai concessionari.

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Carlo VerdelliABBONATI A REPUBBLICA
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