Uccide la compagna e poi si spara, omicidio suicidio nell'hinterland milanese

E' accaduto a Rho nella tarda serata di ieri. A scoprire i due corpi senza vita è stata la madre dell'uomo

Aveva ancora la pistola in mano, nella destra, quando sua madre è entrata in casa alla sera e ha scoperto tutto. Qualche ora prima, l'uomo aveva sparato alla compagna per poi uccidersi. Secondo i carabinieri ci sono pochi dubbi che sia un caso di omicidio-suicidio quello accaduto ieri a Rho, in via Ticino, quartiere San Martino, vicino alla stazione, hinterland milanese.

L'uomo, 38enne del posto, Terens Cacici, qualche piccolo precedente penale per droga alla spalle. Avrebbe ucciso lui la sua compagna, Gina Lorenza Rota 52, separata e madre di due figli. Entrambi sono stati trovati sul divano di casa, al secondo piano del condominio. A dare l’allarme ai carabinieri di Rho, guidati dal capitano Simone Musella, poco dopo le 20 è stata la madre dell’uomo. La donna l'aveva chiamato diverse volte al telefono e si era preoccupata perché lui non rispondeva mai. Avendo le chiavi di casa, ha pensato di andare da lui: è quando entrata nell'appartamento che ha trovato la coppia riversa sul divano in sala.

Entrambi avevano un foro di proiettile alla tempia. Cacici stringeva ancora in mano un revolver calibro 38 special, con solo due dei cinque proiettili esplosi. I carabinieri indagano per omicidio-suicidio: nell’appartamento non ci sono segni di effrazione e la casa era in ordine. Gli investigatori stanno indagando nella vita della coppia. La coppia viveva insieme da alcuni mesi. Una relazione che chi indaga, sentiti in queste ore parenti e amici della coppia, definisce burrascosa e travagliata, in cui gli allontanamenti e i riavvicinamenti erano frequenti, così le discussioni anche accese. La donna, che lavorava nel negozio di tende dell'ex marito a Passirana, era madre di due figlie, avute appunto dalla precedente relazione. Il compagno invece al momento risulta disoccupato. Resta da capire la provenienza del revolver: la pistola era quindi detenuta illegalmente, nessuno dei due risulta che avesse il porto d’armi.

Un fatto simile era accaduto sempre a Rho nel luglio 2009 quando Piero Amariti, 34 anni, aveva  sparato un paio di colpi contro la moglie, Cristina Messina, per poi rivolgere l’arma contro di sé, togliendosi la vita. I due si erano separati da qualche tempo. La tragedia avvenne vicino alla casa in cui la donna viveva con i figli e davanti agli occhi del più grande, sei anni.
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