Palazzo Chigi in Ariccia Comune di Ariccia
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Il Baciccio - Autoritratto
Il Baciccio
Autoritratto
olio su tela,
73,8 x 60 cm
 
Gian Lorenzo Bernini - Il sangue di Cristo
Gian Lorenzo Bernini
Il sangue di Cristo,
olio su tela,
98 x 64,5 cm
 
Il Sassoferrato - Santa Lucia
Il Sassoferrato,
Santa Lucia,
olio su tela,
66 x 48,5 cm
La collezione Fagiolo
Esposta nelle aree museali al secondo piano, la Collezione Fagiolo è stata donata al Palazzo Chigi dallo storico dell'arte Maurizio Fagiolo dell'Arco come nucleo iniziale per la creazione del primo Museo del Barocco.
La collezione iniziata trenta anni fa indaga le vicende ancora poco studiate della pittura barocca romana.
Si tratta di una quantità di dipinti, oltre a una ventina di libri illustrati dagli stessi pittori, che forniscono una panoramica della situazione artistica di una delle più importanti stagioni dell'arte italiana e al tempo stesso rispecchiano il gusto di uno storico che ha contribuito non poco alla conoscenza del Seicento. Un secolo che in pochi anni passa dal Manierismo alla luce del Caravaggio, dal Barocco al Razionalismo, vivendo sempre la dialettica tra sacro e profano.
Sono presenti nella collezione di Maurizio Fagiolo dell'Arco opere del Cavalier d'Arpino, Gian Lorenzo Bernini, Pietro da Cortona, il Baciccio, Andrea Sacchi e Andrea Pozzo. E anche tele dei loro allievi, come Ciro Ferri, Giacinto e Ludovico Gimignani, Giuseppe Passeri. E poi dipinti di artisti francesi o fiamminghi che hanno soggiornato a Roma, come Jean Lemaire, Jan Miel, il Borgognone, Jacques Stella. Una curiosità è rappresentata da tre ritratti di Giovan Maria Morandi, che raffigurano il Cardinal Francesco Albizzi in diverse fasi della sua vita.
Opere che documentano, come soltanto un attento studioso può fare, aspetti talora ignorati dalla grande critica e assenti nei musei pubblici di un contesto culturale.
La mostra inaugura anche un'ala del secondo piano del Palazzo che non è stata mai accessibile al pubblico, esclusa la cinepresa di Giuseppe Rotunno che vi filmò alcune scene del Gattopardo di Luchino Visconti. In questi anni infatti il Palazzo Chigi, a partire dalla sua pubblica acquisizione nel 1989 con i fondi dell'ex Cassa del Mezzogiorno (una sorta di donazione del principe Agostino Chigi), è stato oggetto di interventi di restauro compresi quelli realizzati per il grande Giubileo, che, dal dicembre 1999, ne consentono una piena fruizione.