Rimpasto di governo in Albania

Pubblicato il 31 dicembre 2018 alle 16:30 in Albania Europa

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Il Primo Ministro albanese, Edi Rama, ha effettuato un rimpasto di governo, venerdì 28 dicembre, in risposta alle ripetute proteste studentesche contro le politiche del suo esecutivo.

Rama ha spiegato che i cambiamenti apportati alla sua coalizione di governo non sono il risultato di fallimenti. In un lungo discorso, in cui ha offerto la sua prospettiva sui recenti sviluppi politici in Albania, Rama ha enumerato quelle che, secondo lui, sono state le maggiori problematiche. Ha accusato la “debole” opposizione per non aver spinto per il cambiamento; il governo, per essere “diventato pigro” ed i media, colpevoli, a suo avviso, di non aver saputo cogliere i successi economici raggiunti dal suo esecutivo ed aver criticato i membri del suo partito.

Il rimpasto ha riguardato metà dei ministri del suo esecutivo. Il ministro degli Esteri, Ditmir Bushati è stato sostituito da Gent Cakaj, che detiene anche la cittadinanza del Kosovo. Cakaj ha precedentemente ricoperto il ruolo di Consigliere del Primo Ministro e vice-ministro per l’Europa e gli Affari Esteri. Inoltre, ha studiato in Kosovo, Belgio ed in Ungheria ed ha conseguito tre master. Anche Besa Shahini, che prenderà il posto di Lindita Nikolla come ministro dell’Educazione, ha la cittadinanza kosovara.

Tra le vittime del rimpasto di ci sono anche il ministro delle Finanze, Arben Ahmetaj, sostituito da Anila Denaj ed il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Damian Gjiknur, rimpiazzato da Belinda Balluku, attualmente alla dirigenza di Albcontrol, la compagnia statale per il traffico aereo.

Edi Rama, leader del Partito Socialista albanese, è il Primo Ministro del Paese dal 2013. Il suo ruolo è stato decisamente rinvigorito dalle elezioni parlamentari del 25 giugno 2017, quando il suo partito ha ottenuto il 48,52% dei consensi, distaccandosi notevolmente dal Partito Democratico che, secondo classificato, ha ottenuto il 28,81% dei voti. Secondo Balkan Insight, si tratta della prima chiara maggioranza parlamentare ottenuta in Albania dal 2001.

Tuttavia, nonostante il successo elettorale, non sono mancate le proteste. Nell’ottobre 2017 l’ex ministro degli Interni, Saimir Tahiri, era stato accusato di traffico di droga a livello internazionale, come riferisce il quotidiano balcanico. Il 27 dicembre 2017, invece, gli operai delle piattaforme petrolifere hanno organizzato una marcia a Tirana chiedendo il sostegno dell’esecutivo per il miglioramento delle loro condizioni lavorative ed il pagamento degli stipendi arretrati.

Allo stesso modo, il 2018 si è concluso con una massiccia protesta studentesca e da uno scandalo riguardante la vincita di due appalti pubblici, dal valore di 30 milioni di euro, da parte di una compagnia fantasma che ha usato documenti falsificati, come ha spiegato Balkan Insight. Riflettendo sulla situazione, Edi Rama ha riconosciuto le responsabilità del suo stesso partito, che ha definito troppo distante dalle nuove generazioni, come hanno dimostrato le proteste studentesche.

Tuttavia, il rimpasto di governo è stato criticato dal leader del Partito Democratico, Lulzim Basha, che ha dichiarato che i cambiamenti effettuati dimostrano solo che “il Partito Socialista è diventato un gruppo di persone in grado di applaudire ad Edi Rama, che prende decisioni basate solo sul suo interesse”.

Sicurezza Internazionale è il primo quotidiano italiano dedicato alla politica internazionale.

Cristina Lipari

di Redazione

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