Mezzogiorno, 21 febbraio 2022 - 16:35

Maria Tedesco uccisa per gelosia a San Felice a Cancello, 26 anni e 6 mesi al marito

L’omicidio a novembre del 2020. Alla trentenne madre di un bambino veniva attribuita dall’uomo una presunta relazione extraconiugale. In una strada di campagna fu finita con 7 colpi di pistola

di M. San.

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La coppia
La coppia

Un omicidio premeditato, �un’esecuzione� vera e propria cos� come l’ha definita l’accusa. La Corte d'Assise del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha condannato a 26 anni e sei mesi di carcere il 36enne Michele Marotta, imputato per l’omicidio della moglie Maria Tedesco, avvenuto nel novembre 2020 in una stradina del comune di San Felice a Cancello, nel Casertano. Nella requisitoria della scorsa settimana, il sostituto della Procura, Nicola Camerlingo, aveva chiesto l'ergastolo spiegando che l’uomo aveva ucciso la moglie per gelosia, a causa di una presunta relazione extraconiugale della donna, parlando inoltre di una vera e propria esecuzione.

La ricostruzione del delitto

Dalle indagini e dal processo � emerso che l'uomo, l'11 novembre 2020, usc� di mattina con sua moglie, allora 30enne, per andare a ritirare il certificato di avvenuta guarigione dal Covid, quindi torn� un attimo a casa per prendere la pistola, usc� di nuovo e condusse Maria in una strada sterrata di San Felice a Cancello (frazione Cancello Scalo) dove le scaric� contro sei colpi da distanza ravvicinata con la sua pistola Magnum 357 regolarmente detenuta per uso da caccia; fu catturato poco dopo nella villetta di famiglia. Una tragedia che scosse la comunit� del comune casertano anche perch� dalla coppia era nato un figlio che al momento della tragedia aveva sei anni (� stato affidato ai nonni), e inoltre dall'esterno Michele e Maria sembravano coniugi affiatati.

Il clima di soggezione e violenza

Per il pubblico ministero si sarebbe trattato di un omicidio premeditato, di �un'esecuzione� vera e propria, che avrebbe rappresentato l'ultimo atto, il pi� grave ovviamente, di una serie di maltrattamenti cui l'imbianchino aveva sottoposto la moglie perch� geloso. Durante la requisitoria il pm lesse anche una serie di whatsapp scritti dalla ragazza da cui emerse il clima di violenza che la 30enne era costretta a subire, tra minacce e schiaffoni in pieno volto.

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