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Pechino, inaugurate le Paralimpiadi. La tv cinese censura l'appello per la pace in Ucraina

Nascosta anche l'inquadratura del Presidente del Comitato Paralimpico Internazionale Parsons che applaude i 20 atleti in competizione per l'Ucraina

Pechino, inaugurate le Paralimpiadi. La tv cinese censura l'appello per la pace in Ucraina
Gettyimages
Appello alla pace di Andrew Parsons alla cerimonia d'apertura delle paralimpiadi invernali

Allo Stadio nazionale di Pechino, in Cina, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione dei Giochi Paralimpici invernali, che prevedono l’assegnazione di 78 medaglie in sei diverse discipline e si concluderanno il prossimo 13 marzo. In apertura, il presidente del Comitato Paralimpico Internazionale (Ipc) Andrew Parsons ha invocato la pace nel suo discorso, ma gran parte del suo messaggio è stato censurato dall'emittente statale cinese Cctv.

"Stasera, voglio iniziare con un messaggio di pace. In qualità di leader di un'organizzazione che ha l'inclusione al centro, in cui la diversità viene celebrata e le differenze abbracciate, sono inorridito da ciò che sta accadendo nel mondo in questo momento", ha detto Parsons, "il 21esimo secolo è un momento di dialogo e diplomazia, non di guerra e odio".

Durante la cerimonia di apertura, Parsons è stato visto applaudire mentre venivano presentati i 20 atleti in competizione per l'Ucraina. Ma è stata censurata anche la scena di Parsons che "festeggiava" la delegazione ucraina, sostituita dall'emittente statale con una ripresa sul totale dello stadio.

Ai giochi sono assenti le delegazioni di Russia e Bielorussia, escluse dal Consiglio Direttivo del Comitato Paralimpico Internazionale per via del conflitto in corso proprio in Ucraina. In un primo momento c’era stato l'ok alla partecipazione sotto la bandiera neutrale ma dopo una riunione appositamente convocata, il cda dell'Ipc ha deciso di rifiutare le iscrizioni agli atleti russi e bielorussi. Alla base della decisione la richiesta da parte di numerosi comitati olimpici che hanno minacciato di non partecipare se non fosse stata riconsiderata la decisione.


Crediamo fermamente che lo sport e la politica non dovrebbero mescolarsi tuttavia la guerra è ora arrivata a questi Giochi e dietro le quinte molti governi stanno influenzando il nostro evento.

 

Andrew Parsons