VOLTI & NATURA di NICOLA MOLINO – Personale di pittura

Dal 2 al 10 luglio VOLTI & NATURA personale di pittura di Nicola Molino in Pinacoteca Morscio, Via Doria 10.
L’artista proveniente dalla Valle d’Aosta espone le sue 50 tele suddivise per aree tematiche in ogni sala. Le tecniche proposte saranno principalmente l’acrilico e il pastello, con qualche sconfinamento nella pittura ad olio.

La mostra, ad entrata libera, sarà aperta tutti i giorni dalle ore 10:00 e ore 12:00 e dalle ore 16:00 alle ore 19:30
Inaugurazione Domenica 3 luglio ore 18:30

BIOGRAFIA:
Nicola Molino nato ad Aosta il 27 ottobre 1966.
Dopo la Maturità Scientifica, si è iscritto al corso di Laurea in Matematica presso l’Università di Torino. Dove ha abitato dal 1985 al 1991, anno in cui si è laureato.
Dal 1993, anno in cui ha concluso il servizio militare di leva, insegna Matematica e Fisica presso il Liceo Regina Maria Adelaide di Aosta.
Nel 2008 ha pubblicato un’antologia di racconti per un piccolo editore locale, per poi pubblicare altri lavori di prosa e di poesia con una casa editrice di Napoli e una piattaforma di self-publishing di Lecce.
L’approccio alla pittura è avvenuto relativamente tardi. Nel 2010 ha conosciuto una pittrice, e nel 2014 mi è… “convertito”.
Ha seguito il suo primo corso di pittura ad olio presso l’Università della Terza Età della Valle d’Aosta, sotto la guida del maestro Franco Grobberio, per poi proseguire con i corsi tenuti dal maestro Fabio Cuffari, presidente dell’Associazione Alfa. Con lui si è avvicinato alle tecniche dell’acrilico e del pastello, che sono oggi quelle che pratica a livello quasi esclusivo.
Nel 2016 ai è iscritto all’Associazione Artisti Valdostani, divenendone poi il tesoriere dal 2018 al 2021.
Nel 2017 ha inaugurato la sua prima mostra personale in una chiesa sconsacrata gestita dal Comune di Aosta e concessa in comodato d’uso alla suddetta Associazione.
A tale mostra ne sono seguite altre quattro o cinque. L’ultima, allestita poco prima che scoppiasse l’emergenza Covid, è stata inaugurata il 22 febbraio 2020 con la giovanissima Anna Gelcich all’arpa celtica come ospite d’onore.
All’inizio dell’anno scolastico 2020/2021 (il primo dopo il lockdown), il preside, su suggerimento di due insegnanti di sostegno, ha voluto coinvolgerlo in un mini-atelier di pittura all’interno della sua scuola, rivolto a due studentesse con piccole disabilità: tale progetto è culminato in una piccola mostra nell’atrio dell’Istituto ed è proseguito, seppure con meno finanziamenti, nel corrente anno scolastico.
Nell’estate del 2021 ha tenuto, dopo un anno e mezzo di inattività per l’emergenza sanitaria, la prima mostra personale a Rhêmes-Notre-Dame, il più piccolo comune montano valdostano, per poi replicarla, a distanza di poche settimane, a Torgnon (luogo, oltretutto, della sua infanzia e della sua giovinezza).

Reading 2022

La biblioteca civica di Dolceacqua presenta la nuova edizione della Reading Challenge

Eventuali informazioni possono essere richieste alla mail bibblioteca@dolceacqua.it

DOLCEACQUA, dal 27 Novembre all’9 Gennaio, INCONTRA LE FRECCE TRICOLORE

Il 108° Club Frecce Tricolori – Albenga e Ponente Ligure “Cap. pil. Valentino Jansa” unitamente all’Associazione Arma Aeronautica Sezione di Albenga con la collaborazione del Centro Culturale e Ricreativo Dolceacqua organizza dal 27/11 al 9/01/2022, negli spazi della Sala di Vetro situata nel Castello dei Doria di Dolceacqua , una mostra fotografica dal titolo “AZZURRE EMOZIONI” in occasione del 60° anniversario di costituzione del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico dell’Aeronautica Militare Italiana, più comunemente conosciuto come le “Frecce Tricolori”.

Gli oltre venti scatti fotografici che compongono la rassegna fotografica sono realizzati dal Reparto Fotografico della Pattuglia Acrobatica Nazionale e rappresentano i momenti più salienti delle manovre e sorvoli che compongono l’intero programma di volo.

Le Frecce Tricolori, costituitesi ufficialmente come Reparto di Volo il 1/3/1961 presso il 2° Stormo dell’Aeronautica Militare Italiana sull’Aeroporto Militare “MOVM Cap. Mario Visintini” sito in Rivolto di Codroipo (UD), rappresentano uno degli emblemi dell’unità nazionale italiana più importanti, conosciuti e apprezzati in Italia e nel Mondo. Le emozioni che suscitano in chiunque, siano essi italiani o stranieri, bambini e adulti, e che hanno l’opportunità di assistere dal vivo ad una esibizione della Pattuglia Acrobatica Nazionale in occasione di manifestazioni e sorvoli per uno dei tanti eventi a cui partecipa, lasciano in ognuno un indelebile ricordo di rara bellezza, emozione ed ammirazione. Nel 2020, a causa della perdurante fase pandemica, i piloti delle Frecce Tricolori, non potendosi esibire nei tanti Airshow normalmente organizzati in Italia e all’estero, consci del proprio ruolo sono, comunque, riusciti ad infondere nell’intera comunità italiana un grande senso di Unità Nazionale, realizzando un emozionante evento itinerante su tutti i capoluoghi di regione denominato “Abbraccio Tricolore”.

L’inaugurazione ad ingresso gratuito è prevista per le ore 11 di sabato 27/11 p.v. presso la sala in vetro posta sulla sommità del Castello, l’accesso al sito espositivo sarà possibile solo alle condizioni sanitarie vigenti disposte dalle autorità governative (esibizione green pass in corso di validità). A tal proposito, si raccomanda ai visitatori di comunicare la loro presenza, telefonando ai numeri 392.2310236 e 0184.206666, oppure via mail: 108clubfrecce@gmail.com,

Gli organizzatori della mostra si augurano che il pubblico che avrà il piacere di visitare la rassegna, possa rimanere piacevolmente emozionato dalle immagini esposte.

Aperitivo con l’autore Graziano Consiglieri

Dolceacqua, sabato 16 ottobre 2021, ore 17,30 presso Dehors Bar Doria – piazza P. Giovanni Mauro.

Il centro Culturale di Dolceacqua in collaborazione con il Comune con la partecipazione dell’autore Graziano Consiglieri

Presentazione di:
1. Intera trilogia di romanzi storici sui Catari (Il tesoro di Catari, Sulle tracce di Catari e La Profezia dei Catari. Romanzi storici, strutturati come thriller, con continui passaggi tra le indagini svolte nel tempo attuale dalla protagonista e con gli eventi (su base reale ma romanzati) ambientati nel Duecento e in altri periodi del passato. La storia è centrata sull’eresia dei Catari, tra sud della Francia e Italia. Un periodo storico soffocato da una crociata, dalle persecuzioni dell’inquisizione, con migliaia di persone uccise sul rogo. La trilogia (Saga della Volpe Bianca) è completata.

2.Il paese dove non moriva nessuno. Giallo-commedia di paese, ambientata a Poggio Rinaldo, ipotetico paesino dell’entroterra ligure (Perinaldo, con “contaminazioni” di altri centri). Storia investigativa, come in ogni giallo che si rispetti, ma piacevole e divertente, con spunti di comicità e, assieme ad essi, una riflessione sulle condizioni e la vita degli anziani

3.Un amore in guerra. Romanzo storico, basato su eventi reali, ricostruiti in base alle lettere che un giovane di Poggio di Sanremo, partito con gli Alpini per la Campagna di Russia, ha scritto alla fidanzata, prozia dell’altra autrice, Claudia Simone. Un racconto che parla dei sogni di un’intera generazione di giovani e di una vita di paese che la seconda guerra mondiale ha spazzato via.

LINEE & FRAMMENTI DI ATTILIO LONGHI IN MOSTRA

Il Centro Culturale, in collaborazione con il comune di Dolceacqua presentano la mostra fotografica “Linee & frammenti” aperta dal 24 settembre al 10 ottobre in Pinacoteca Morscio (Via Doria n°10 – Dolceacqua)


Il formato, il bianco/nero e il grafismo di Marta La Veneziana, sono alcuni degli elementi che accomunano i due progetti dell’esposizione fotografica aperta il venerdì dalle h.16:00 alle h.20:00, il sabato e la domenica dalle h.10:00 alle h. 12:30 e dalle h.14:30 alle h.20:00

All’interno delle tre sale due distinti concept: il primo “TIME” ci accompagna in un viaggio nel tempo che trascorre mentre il secondo “LA LINEA SOTTILE” racconta l’intreccio che avviene all’interno di una relazione tra due persone.

Le foto in bianco/nero il formato quadrato e le linee sui corpi sono i motivi guida della mostra, mentre le fotografie appoggiate sul tavolo (da toccare e vivere) sono i frammenti di storie che ognuno interpreta secondo la propria sensibilità.

Da segnalare sicuramente DOMENICA 26/9 ALLE ORE 16.30 E IN REPLICA ALLE 17.30 la perfomance “LA LINEA SOTTILE” dove gli stessi protagonisti delle foto Arabella Moschetta e Lorenzo Semeraro assieme alla loro Body -Painter daranno vita ad una interpretazione “live” del racconto fotografico

L’ingresso è gratuito, come da norme vigenti, l’accesso è consentito solo ai possessori di Green Pass

Premio Letterario di Poesia Dialettale “Giannino Orengo” 2021 PREMIATI I VINCITORI

Ieri sera, come oramai da 16 anni, si è svolta presso i giardini della sala Polivante, la serata di premiazione presentata dalla voce di Radio Montecarlo Luisella Berrino


Di seguito i vincitori:

1° Classificato: Maria Giovanna Casanova

2° Classificato: Danila Olivieri

3° Classificato: Marco Scullino

Categoria Alpi Marittime: Alain Gasiglia

Categoria Alpina: Riccardo Colturi

1° Menzione della Giuria: Franco Rebaudo

2° Menzione della Giuria: Mauro Maccario

3° Menzione della Giuria: Fiorella Borfiga

Premio Speciale della Famiglia Orengo: Claudia Masini

Premio Speciale dell’”Associazione Culturale A Cria” di Vallebona: Mino Beghello

Premio Speciale Comune di Pigna: Livio Tamagno

Premio Speciale della “Compagnia Filodrammatica San Michele”: Pietro Baccino

Il Comune di Dolceacqua e il Centro Culturale desiderano ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla buona uscita della serata e nello specifico:

Luisella Berrino che ci delizia sempre con la sua voce;

Awanagana che ci ha fatto una sorpresa regalandoci alcune note con la sua chitarra;

Beatrice Orrigo e Serena Lo Faro che hanno accompagnato la serata con voce e fisarmonica e ci hanno sorpreso interpretando canzoni in dialetto dolceacquino coinvolgendo alcuni componenti della corale Maria Pia Cane, Iosella Garoscio e Cesare Piombo

La Famiglia Orengo per la disponibilità e la generosità;

Il Comune di Pigna, la Compagnia Filodrammatica San Michele di Pigna e l’Associazione Culturale A Cria di Vallebona, per aver contribuito al concorso donando anch’essi una targa;

Si ringraziano inoltre i produttori per aver donato le bottiglie consegnate durante la serata di premiazione:
Azienda Agricola Caldi di Fabiana Caldi
Azienda Agricola Dallorto Luca “Du Nemu
Azienda Agricola Mauro Zino di Mauro Luigi
Cantina Testalonga
Cooperativa Riviera dei Fiori “Maixei
Tenuta Ascari
Terre Bianche
di Rondelli Paolo & Filippo
Tornatore Ivo

La Giuria e i Volontari tutti

Dialoghi intimi fra natura Personale di FRANCO VOLPI

Franco Volpi, da pittore autodidatta, ama dipingere con colori, in genere ad olio su tela, la realtà che lo circonda, lo si potrebbe definire per questo, pittore realista e nello specifico un prevalente paesaggista.

Fulcro di questa pittura è certamente anche l’armonia che Volpi crea fra umano in transito e natura. Mari, monti, laghi, cascate, cieli immensi incontrano di tanto in tanto le costruzioni dell’uomo, quali paesini e luoghi d’incanto incastonati come perle di bellezza nei mille volti di un ambiente conservato, a-tecnologico, visto come sarebbe auspicabile, sempre integro.

Giusto inoltre focalizzare sul Franco Volpi ritrattista. Qui i soggetti sono colti stupendamente, per esternarne il carattere, la personalità. Franco Volpi, autodidatta, non ha riferimenti o indottrinamenti accademici, il suo scopo è produrre con accuratezza la sua pittura, per meglio rendere l’emozione provata nell’atto del dipingere ciò che i suoi occhi vedono e soprattutto che il suo animo poetico sente.

L’occhio di Franco Volpi addestrato dalla precedente professione di fotografo dimostra di saper vedere anche senza l’obiettivo, poiché l’immagine retinica sa ricomporsi nella mente fortemente rielaborante dell’artista. E la mente di un capace artista, quella intima ed irrazionale, quella profonda ed istintiva, riporta un senso della realtà assai diverso dalla realtà stessa, in tal senso l’artista elabora nel sentimento poetico l’immagine per donarci un sentire personale, le sue emozioni. Per concludere direi che anche in questa mostra il maestro Franco Volpi, come già scrissi in altra occasione, sfoggia le sue capacità dimostrando che: “ Il suo mondo pittorico-figurativo nell’insieme trasmette energie positive, non è banale, non freddo ed anonimo né di facciata o da cartolina, bensì intimo e vero, ci carica di armonia ci porta un delicato lirismo, ci penetra interiormente donandoci emozioni e dolcezza”.

MEMORIA ETERODOSSA Esposizione di Giuseppe Fabris Castello dei Doria

“Estratto dal saggio critico filosofico di Nicola D. Angerame”

… Qui serve richiamare il discorso fatto sullo sguardo della gatta di Derrida: nei ritratti che Fabris dedica ad altrettanti musi di elefanti1, lo sguardo di ogni singolo pachiderma diventa il luogo di una origine (un’anima?), forse perduta e che sarebbe bene ritrovare. Quello sguardo ti fissa dal punto più esteticamente distante, quello della tela (anch’essa silenziosa come un animale) che, rispetto alla prossimità della gatta vivente (e sottilmente rumorosa) di Derrida, è maschera ma è anche imitazione ultra reale (grazie al potere della pittura) di uno sguardo reale che ci ri-mette al mondo nella posizione ontologicamente più giusta (potere del ménage à trois col dio e l’animale). L’esistenzialismo sartriano individua l’esistenza come un peccato originale: oggi, il nostro stesso esistere è divenuto colpa nella nuova forma del consumo delle risorse di Gaia, di cui l’animale è parte integrante. E se questo peccato fosse la conseguenza di un peccato originale verso l’animale, di una sua impropria oggettivazione?

Allora lo sguardo diventa decisivo. Le tele di Fabris, dalle quali altrettanti sguardi di elefanti ci colgono colpevoli ribaltano su di noi il nostro stesso guardare. Finalmente io mi posso guardare (percepire, ri-conoscere2) attraverso l’animale che mi guarda. Derrida sarebbe felice di visitare una tale mostra, e anche noi: come sollevati, perdonati e rimessi al nostro posto, vaghiamo nella mostra tra gli sguardi incredibilmente umanizzati e umanizzanti degli elefanti di Fabris. Ma qual é il luogo in cui siamo posti da questa mostra?

La storia della pittura e perfino l’arte contemporanea sono giochi di sguardi3. In effetti, l’arte è intessuta di sguardi: dal mito di Medusa (spaventosamente ritratta dal Caravaggio) allo sguardo di Paride che compie la scelta, dalla riflessione sullo sguardo di Giulio Paolini in Giovane che guarda Lorenzo Lotto allo sguardo marmoreo di Marina Abramović in The artist is present. L’arte ci guarda più che essere guardata. Nel caso di Fabris è attraverso di essa che l’animale ci restituisce lo sguardo. Ma l’animale ci vede? Ci permette di essere, sì, ma ci riconosce? Domanda aperta…. Lui ci ri-conosce, certo, ma sempre di nuovo ogni volta che guarda (coazione a guardare): il suo sguardo è silente, senza parola, pensiero o concetto che provvedano ad armarlo di senso. Meglio così poiché la parola, quando è parola d’uomo a proposito dell’animale, sottrae il senso, rapina il senso dell’esistere animalesco e ci sovrascrive un senso umano e manipolatorio. La povertà dell’animale, la sua debolezza (cfr. Vattimo), sono la sua ricchezza. L’animale è ricco di povertà. L’animale è ricco di mancanze, mentre l’uomo è povero di ricchezze. La regalità degli elefanti ritratti da Fabris, che come un novello Van Dyck (che dipinge ritratti memorabili della nobiltà genovese) si pone di fronte e ritrae la nobiltà del mammifero terrestre più grande e lento, dell’animale dotato di memoria prodigiosa, una memoria eterodossa rispetto all’ortodossia di una memoria umana sul cui modello riconosciamo, valutiamo e valorizziamo (impropriamente e illegittimamente) la “memoria” di ciascun altro animale.

Note.
1Dall’enciclopedia Treccani: muso è il termine che designa la parte anteriore della testa di qualunque animale e può essere esteso metaforicamente all’uomo.
2Sia nel senso del conoscere nuovamente, in una ripetizione del conoscere, sia nel senso di una riconoscenza dei diritti e dei doveri legati alla propria posizione esistenziale di “dominatore”, di colui che è chiamato a prendersi cura della debolezza ontologica dell’animale, e del dio, che sono nostri vicini, il nostro prossimo…
3A tal proposito si legga John Berger, Questione di sguardi, Il Saggiatore, 2015

DOLCEACQUA INCONTRA

Enzo Barnabà

Domenica 29 Agosto ore 18:15 presso il Giardino della sala polivalente di Dolceacqua – Entrata parcheggio San Filippo
(INGRESSO LIBERO)

Durante la Belle Époque, il “sogno babilonese” dei milionari inglesi (e non solo) era quello di creare in Riviera e in Costa Azzurra delle ville, dette château, circondate da giardini a strapiombo sul mare; questi ultimi, che sostituivano le coltivazioni tradizionali, facevano pensare ai giardini pensili realizzati da Semiramide a Babilonia.

Lo Château Grimaldi è una magnifica enclave internazionale di tre ettari in territorio italiano ma attaccata alla frontiera francese, dove hanno abitato il ginecologo inglese James Bennet (che vi ospitò la regina Vittoria), Romaine Brooks, la pittrice amata da D’Annunzio, e altri, fino al chirurgo Serge Voronoff, noto per i trapianti di testicoli di scimmia sull’uomo. Impreziosiscono il libro decine di immagini rare o inedite.

“Barnabà ricostruisce una pagina internazionale vissuta nella Belle Époque dalla Riviera italiana”. (Daniela Gandolfi)

“Passione è la parola che meglio si adatta a quest’opera di Barnabà: per il suo paese d’adozione, per gli esseri umani in movimento e per la storia”. (Yvan Gastaut)

“Barnabà racconta con rigore storico e ricchezza di aneddoti biografici una storia che sottende a un’esigenza quanto mai profonda e insopprimibile: la ricerca della bellezza”. (Marco Devecchi)


REGOLE PER L’ACCESSO

INFO e PRENOTAZIONI: Ufficio IAT di Dolceacqua al numero +39 0184 206666 o per email iat@dolceacqua.it (Entro le h.17:30 per gli eventi della serata)
ACCESSO ALL’AREA EVENTI: Presentarsi tassativamente 15 minuti prima dell’inizio dello spettacolo. Dopo tale orario i posti anche se prenotati, verranno ceduti.
DISPOSIZIONI COVID-19: gli spettatori sono obbligati ad indossare la mascherina durante le file, dall’ingresso fino al raggiungimento del posto ed al momento dell’uscita dall’area eventi.

DOLCEACQUA INCONTRA

Laura Trimarchi

Mercoledì 25 Agosto ore 21:00 presso il Giardino della sala polivalente di Dolceacqua
Entrata parcheggio San Filippo
(INGRESSO LIBERO)

Con introduzione di Barbara Alberti e prefazione di Pamela Michelis, « Di versi si nasce » è la raccolta poetica di Laura Trimarchi, dal 07 luglio disponibile nella maggiori librerie in Italia e all’estero e su centinaia di store on line, edizione Albatros Il Filo per la collana « NuoveVoci ». L’autrice, che da poco si è trasferita da Monaco nel borgo medievale di Dolceacqua, si è affidata con coraggio ed umiltà all’ascolto di ciò che la sua anima le ha suggerito per lungo tempo. « Non sono poetessa ma vivo poeticamente. Nuoto in un mare di domande tra poche risposte. Visionaria, la meraviglia è la mia zattera di salvataggio. Nata innocente, vivo da illusa e morirò pazza. Quanto basta per essere felice. Questa raccolta di poesie è lo specchio delle mie giornate attuali, ma anche degli anni vissuti tra quello che ero diventata e quello che avevo dimenticato di essere » .

« A volte, in preda a sentimenti non condivisi, ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde. …/… Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno » ( Barbara Alberti)

« L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi, potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute » ( Barbara Alberti)

« L’opera di Laura Trimarchi è un vento di Scirocco: ti avvolge, ti attraversa, ti trascina, ti solleva, ti riempie gli occhi di una sfumatura nuova, accompagna le tue orecchie con un suono diverso, quello di parole che assomigliano a pietre preziose, scelte con cura a creare un mosaico di bellezza poetica » (Pamela Michelis)


REGOLE PER L’ACCESSO

INFO e PRENOTAZIONI: Ufficio IAT di Dolceacqua al numero +39 0184 206666 o per email iat@dolceacqua.it (Entro le h.17:30 per gli eventi della serata)
ACCESSO ALL’AREA EVENTI: Presentarsi tassativamente 15 minuti prima dell’inizio dello spettacolo. Dopo tale orario i posti anche se prenotati, verranno ceduti.
DISPOSIZIONI COVID-19: gli spettatori sono obbligati ad indossare la mascherina durante le file, dall’ingresso fino al raggiungimento del posto ed al momento dell’uscita dall’area eventi.