La confessione di Lucio: «L'ho uccisa»

MARTELLAGO. All'ennesima richiesta di riconoscere il figlio che portava in grembo è scoppiata la lite, sempre più violenta. Fino a quando Lucio Niero ha perso la testa e ha aggredito Jennifer, l'ha afferrata al collo e strangolata, quindi ne ha gettato il corpo in una buca trovata lungo un fosso a poche decine di metri da un distributore di benzina. Ed è lì che ieri mattina i carabinieri hanno trovato il suo cadavere. A portarli sul posto è stato lo stesso assassino, che all'alba ha confessato il delitto. I militari lo avevano rintracciato sabato pomeriggio a Milano, nei pressi della stazione ferroviaria, dopo aver intercettato una telefonata con la moglie. Oggi l'autopsia sul cadavere di Jennifer, che aveva 20 anni e che il 17 maggio doveva partorire Hevan, il suo bambino.
Per giorni il pm Stefano Buccini, titolare dell'indagine, andava ripetendo che per lui la ragazza era ancora viva. Quanto al fatto che Niero fosse sparito dalla circolazione, secondo il pm Buccini era solo per stare assieme a lei. Da giorni, invece, i carabinieri, in particolare il maresciallo di Scorzè Felice Matriciano, pensavano ad un epilogo tragico della scomparsa della ragazza. «Purtroppo avevamo ragione, avremmo preferito sbagliarci», dicono ora.
L'epilogo.Sabato i militari della compagnia di Mestre e del Reparto Operativo hanno la certezza che Niero, di cui avevano perso le tracce mercoledì sera, si trova a Milano. A tradire l'uomo è una telefonata fatta alla moglie. Individuano dove si trova. La chiamata è in partenza dalla zona della stazione di Milano e qui, verso le 15.30, lo trovano. Forse se ne stava andando. Lo riportano a Mestre. Alle 17 inizia un lungo interrogatorio. Gli vengono contestate dichiarazioni contradditorie. Affermazioni fatte e poi negate. Telefonate che sostiene di non aver mai fatto o fatte per sbaglio, come quella alla madre di Jennifer otto giorni fa. Quando pensa di aver chiamato Valentina, l'amica del cuore della ventenne e invece chiama Anna Maria Giannone. Una telefonata per crearsi un alibi. Le domande degli inquirenti sono incalzanti, senza sosta. Ma nulla. Sembra non cedere. All'alba crolla e confessa. L'interrogatorio è durato oltre dieci ore.
La confessione.Niero ammette di aver ucciso la ragazza. Racconta di averla strangolata al termine di un litigio. Jennifer, sabato sera, quando sale sulla sua auto, nei pressi dei campi sportivi di Olmo, gli chiede di riconoscere il figlio che sta per mettere al mondo e di aiutarla economicamente per mantenerlo. E lui per l'ennesima volta dice no al frutto di questa sua relazione extraconiugale. L'uomo ferma la sua Ford Focus nei pressi del distributore della Erg, in via Circonvallazione a Maerne. A un chilometro circa dalla zona in cui i carabinieri, quattro giorni fa, hanno scandagliato dei laghetti di cava perché convinti di trovarvi il cadavere. I due scendono dall'auto. La lite degenera. Lui l'aggredisce e la strangola. L'aggressione non avviene in auto. Infatti all'interno dell'abitacolo gli esperti della scientifica non hanno trovato nulla che possa ricondurre a questo. Per il momento non è chiaro se Jennifer è morta sul colpo o se è stata sepolta ancora viva. Sarà l'autopsia a chiarirlo. Comunque sia Niero prende il corpo inanimato della ragazza e lo getta in una buca che trova ad una trentina di metri dal distributore. Lo getta in una buca scavata, assieme ad altre, dai contadini lungo un fossato. Erano destinate alla piantumazione di alberi. Ricopre il corpo con terra e rami. Poi se ne va.
Il depistaggio.A mezzanotte e venti di sabato 29 aprile l'uomo chiama la madre di Jennifer, Anna Maria Giannone. Crede di parlare con Valentina, l'amica del cuore della ragazza uccisa. Quando si rende conto dell'errore si corregge e chiede alla signora Giannone se c'è Jennifer. Spiega di essere arrivato tardi all'appuntamento e di non aver trovato la ragazza. Alla risposta negativa della donna riattacca. Venti minuti dopo sul cellulare della donna arriva un sms partito dal telefonino della figlia. Niero spacciandosi per Jennifer scrive: «Mamma stai tranquilla sto andando con un futura mamma e suo fratello a Nova Gorica, torno a casa domani o al più tardi lunedì. Sono stanca di essere presa in giro da Lucio». La mamma fino alle sei di domenica mattina chiama sul cellulare la figlia ma non ottiene risposta. Poi il telefonino diventa muto.
Le accuse.Lucio Niero ora è accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Per il momento non gli viene contestata la premeditazione. E' in stato di fermo nel carcere veneziano di Santa Maria Maggiore. Oggi il pm Stefano Buccini chiederà al giudice per le indagini preliminari la convalida dell'arresto. Sempre oggi è in programma l'autopsia sul cadavere di Jennifer. E' fondamentale per capire se la ragazza è stata uccisa nella maniera descritta dall'uomo nella sua confessione, oppure in un modo divrso. Sarà utile per scoprire se l'assassino è stato aiutato da un complice oppure no. E inoltre permetterà agli inquirenti, eventualmente, di accusarlo di duplice omicidio. Questo considerato che la ragazza era incinta di nove mesi e il bambino stava per nascere. Comunque sia Lucio Niero, padre di due bambini, rischia l'ergastolo.