Crisi, le milanesi riscoprono il mestiere di badante. E arriva l'assistente di condominio

I corsi del Comune per insegnare a gestire gli anziani. Stipendio lordo: 1.355 euro al mese per 5 giorni alla settimana. E si pensa a come suddividere i costi fra gli anziani dello stesso stabile

Prima erano impiegate, operaie, commercianti, casalinghe. Poi è arrivata la crisi, la mancanza di lavoro e l’urgenza di reinventarsi per portare uno stipendio a casa. A molte milanesi è venuta l’idea di offrirsi come badanti. Per poi scoprire che non è un lavoro né facile né possibile se non si è capaci di farlo. Le concorrenti straniere, che occupano il 90 per cento del mercato, sono molto più richieste e professionali, forse solo perché hanno una più lunga tradizione nel lavoro di cura. Delle circa 32mila persone che svolgono questo servizio in città, meno del 10 per cento ha cittadinanza italiana. E anche se nell’ultimo anno il numero di milanesi interessate ad assistere un anziano è decuplicato, per loro si apre uno specifico problema di formazione professionale.

Lo dicono dal Comune di Milano, che ha affidato al Pio Albergo Trivulzio e alla cooperativa Eureka lo sportello Cura-mi, nato per far incontrare domanda e offerta (stipendio lordo 1.335 euro al mese per cinque giorni alla settimana, 9 ore al giorno). Un servizio che censisce, addestra e fa assumere in regola badanti, colf e baby sitter. E che nei soli primi cinque mesi dell’anno ha avuto contatti con 10.494 donne fra mail, visite allo sportello e telefonate al call center. La metà viene dall’America Latina, il 9 per cento dall’Asia, il 23 per cento dall’Europa dell’Est, il 6 per cento dall’Africa, il 9 per cento dall’Italia e il 3 per cento da altri Paesi europei.

Metà si sono presentate allo sportello aperto al Pat (via Trivulzio 15), le altre hanno telefonato o scritto. «Con la crisi è tornato appetibile anche l’antico mestiere della cura agli anziani, che negli ultimi dieci anni veniva svolto solo dalle immigrate — spiegano in largo Treves — Ma nel 2014 abbiamo avuto 1.160 candidature da parte di italiane che vogliono provare, pensando erroneamente che si tratti di un impiego che non necessita di particolari competenze professionali. Stiamo pensando a corsi di formazione ad hoc, visto che paradossalmente le straniere sono più preparate per affrontare le difficoltà del mestiere».

E' appena partito un corso di 40 ore sui temi dell’igiene, dell’alimentazione e della sicurezza, con attenzione ai malati di Alzheimer. «È un campo nel quale
vogliamo investire molto — dice l’assessore Pierfrancesco Majorino — Stiamo anche studiando un tipo di contratto, intestato al Comune, che permetta di istituire la “badante di condominio”, con la suddivisione dei costi fra diversi anziani in uno stesso stabile».
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10 giugno 2014 - Aggiornato alle

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