Pensare al sole, al mare alla musica, la mente corre a Napoli, se aggiungiamo la pizza, siamo subito conosciuti in tutto il mondo anche nel campo gastronomico.
Nell'Armonia perduta lo scrittore napoletano pensando alla sua giovinezza ci dà uno spaccato della tradizione culinaria partenopea elencandoci le ricette più tradizionali della sua Napoli.
"La cucina era una stanzetta piena di profumi indimenticabili, dove si cucinavano: il sartù di riso, i maccheroni al forno con le uova sode e le polpette e le melanzane, la frittata di spaghetti con le olive nere, i peperoni imbottiti, la testa di capretto al forno con pangrattato, capperi e olivelle, la scarola imbottita, il pesce arrosto bagnato con l'aceto, le alici al gratin o in tortiera all'origano o bollite con aglio olio e limone e servite fredde, i polpi alla Luciana, la parmigiana di melanzane, la scapece di zucchini, il fiore di zucca fritto, i "panzarotti", la pasta coi broccoli verdi; e poi la pastiera, il croccante, gli struffoli di Natale….".
Chi troppo magna, s'affoca
(Chi mangia troppo, soffoca)
Nell'Armonia perduta lo scrittore napoletano pensando alla sua giovinezza ci dà uno spaccato della tradizione culinaria partenopea elencandoci le ricette più tradizionali della sua Napoli.
"La cucina era una stanzetta piena di profumi indimenticabili, dove si cucinavano: il sartù di riso, i maccheroni al forno con le uova sode e le polpette e le melanzane, la frittata di spaghetti con le olive nere, i peperoni imbottiti, la testa di capretto al forno con pangrattato, capperi e olivelle, la scarola imbottita, il pesce arrosto bagnato con l'aceto, le alici al gratin o in tortiera all'origano o bollite con aglio olio e limone e servite fredde, i polpi alla Luciana, la parmigiana di melanzane, la scapece di zucchini, il fiore di zucca fritto, i "panzarotti", la pasta coi broccoli verdi; e poi la pastiera, il croccante, gli struffoli di Natale….".
Chi troppo magna, s'affoca
(Chi mangia troppo, soffoca)