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Fruttiere Palazzo Te, edificio Giulio Romano, appartamento del giardino segreto
Fruttiere Palazzo Te, edificio Giulio Romano, appartamento del giardino segreto
PALAZZO TE MANTOVA   29 MARZO - 6 LUGLIO 2008

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Il Palazzo

Palazzo Te è uno tra gli edifici più importanti e meglio conservati del Rinascimento. Riceve annualmente una media di 200.000 visitatori, che ne ammirano l’originale impostazione architettonica, le celebri sale decorate e le collezioni civiche ubicate al piano superiore, incluse dal 1996 nell’itinerario di visita.

Il sostantivo Te è toponimo (nome di luogo), attestato sino dal Medioevo, nella forma latinizzata Teietum o in quella troncata, che sopravvive. A sua volta Teieto deriva da Tiglieto, località di tigli, oppure da Tezeto, dal latino atteggia (capanna) sovrapposto probabilmente al gallico teza (tettoia).
Nell’isola del Te, circondata dalle acque fino al XVIII secolo, Giulio Romano costruisce l’omonimo palazzo, su richiesta di Federico II Gonzaga, signore di Mantova.

Palazzo Te non è residenza del principe, ma palazzo per il tempo libero, per le feste, le cerimonie, i grandi ricevimenti. Tale funzione, esemplarmente iniziata con i festeggiamenti del 1530 in onore di Carlo V, quando il palazzo è compiuto a metà, permane anche durante la signoria dei successori di Federico.

L’edificio è costruito e decorato in un decennio, dal 1525 al 1535; si può affermare che ogni elemento che lo compone, dall’architettura agli stucchi, alle pitture, esca dalla fervida mente di Giulio. Per l’attuazione dei progetti egli si avvaleva di numerosi collaboratori, spesso di notevole valore. Tra questi spiccano Giovanni Battista Scultori, Nicolò da Milano, Luca da Faenza, Benedetto Pagni, Rinaldo Mantovano e Francesco da Bologna, detto il Primaticcio.

Questi lascia il cantiere mantovano nel 1531, per diventare protagonista in campo artistico alla corte di Francia.
Il palazzo è ispirato a modelli classici e si sviluppa attorno a una corte quadrata. Le facciate esterne e quelle del cortile sono rese solenni dall’impiego dell’ordine unico: semipilastri all’esterno, semicolonne all’interno si estendono per i due piani della fabbrica e reggono la trabeazione dorica, con fregio a triglifi e metope. Due lati del cortile mostrano il bizzarro motivo dei triglifi cadenti, come se la struttura subisse improvvisi e inaspettati cedimenti. Il rivestimento a intonaco imita grandi conci di pietra ben squadrati e levigati, accostati a bugne rustiche. La simulazione di materiali pregiati con mezzi poveri, l’alternanza di citazioni classiche a invenzioni estrose, il contrasto fra norma e licenza sono elementi tipici del linguaggio di Giulio.

L’edificio sorge su una piana libera e si sviluppa in larghezza, accordandosi con il paesaggio circostante; gli ambienti nobili si trovano al pianterreno, mentre al primo piano erano ubicati locali di servizio. Il complesso si apre, tramite una loggia ariosa e solenne, su un vasto giardino, da cui lo separano due peschiere, attraversate da un ponte. Il giardino è concluso da un’esedra semicircolare, della metà del Seicento, a sinistra della quale è ubicato il prezioso appartamento del Giardino Segreto.

Appartamento del Giardino Segreto
Temi eroici tratti dal repertorio antico sono presenti anche nell’appartamento del Giardino Segreto, accanto a festose e stravaganti grottesche, alle fiabe di Esopo e a una misteriosa narrazione che adombra la vicenda della vita umana. Una elegante loggetta si apre nel piccolo giardino chiuso da mura, completato più tardi (fine XVI secolo) da una grotta artificiale ombrosa e fresca, evocante i ninfei classici e ornata da esoterici emblemi alchemici.






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Promotori

Comune di
Mantova

Centro Internazionale d'Arte e di Cultura di Palazzo Te

Museo Civico di Palazzo Te

Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale per i Beni Archeologici

Regione Lombardia Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie della Lombardia

Regione Siciliana
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