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Lo scrittore a colloquio con il presidente di Israele

Peres riceve Saviano
"Vieni a vivere da noi"

dal nostro corrispondente


Peres riceve Saviano "Vieni a vivere da noi"

Roberto Saviano


GERUSALEMME -
Da avido lettore quale è, e certamente anche di autori italiani, Shimon Peres s'è letto tutte e 400 le pagine di "Gomorra". E ieri mattina il presidente israeliano ha voluto conoscere personalmente Roberto Saviano, in questi giorni in Israele ospite dell'Istituto italiano di Cultura. Peres s'è talmente compenetrato nella difficile esistenza di Saviano, sottoposto ad una ferrea protezione per sfuggire alle minacce della camorra al punto da aver accarezzato l'idea di andarsene via dall'Italia, da invitarlo in Israele: "Se non te la senti di vivere nel tuo paese, il mio è un invito. Sei benvenuto in Israele", ha detto.

Nei 40 minuti dell'incontro a Beit Hadassah, la residenza dei Capi dello stato ebraico, Peres non ha esitato a confrontare la sua esperienza di uomo politico di primissima linea, da 50 anni sotto scorta, perennemente nel mirino di terroristi e integralisti d'ogni tipo, con quella del giovane scrittore. Rispondendo al comando dell'età e al suo personale patrimonio d'esperienza, Peres ha indicato a Saviano una priorità assoluta. "L'unica cosa che devi sconfiggere è la paura, perché ho visto morire tante persone che vivevano con la paura e sopravvivere altre che non temevano di vivere in condizioni estremamente difficili", ha detto il presidente, premio Nobel per la pace.

Fra i momenti più difficili nella vita di Peres c'è la sera del 5 Novembre 1995, quando Yigal Amir spara contro Rabin. Peres qualche metro più in là. "Quell'uomo voleva ammazzare anche me - dice il presidente -. Ma io non sentii paura. Solo il cuore a pezzi, Yitzhak colpito a morte. Non si può tremare in quei momenti. Mai. Anche tu puoi scegliere, Saviano: vivere piccolo come il tuo ego o grande come la tua idea". E questa, si può ben dire, è la filosofia che ha accompagnato Peres per tutta la vita e ispirato la sua visione della politica: questo fare sempre riferimento a grandi progetti e grandi ideali, in parole povere, quel pensare in grande che gli ha procurato grandi riconoscimenti e qualche critica da chi l'ha accusato di allontanarsi troppo dalla realtà del conflitto.

Poi il tema della Camorra. L'impressione è che Peres abbia letto tutto il libro. Ma la sua è una visione molto israeliana del problema. "Anche noi abbiamo la nostra camorra, caro Saviano. Si chiama Hamas. Non ha un obbiettivo razionale. E' brutale. Ammazza anche le sue donne e i suoi bambini. E' la nostra mafia incivile. Due settimane fa è morto Huntington, lo scrittore che teorizzava lo scontro di civiltà. Io non sono mai stato d'accordo, ne ho parlato anche con Benedetto XVI: questo è uno scontro, ma fra civiltà e inciviltà. La religione è solo un pretesto per ammazzare, non il contrario. E allora serve essere coraggiosi. E combattere queste mafie". (a. s.)

(26 febbraio 2009) Tutti gli articoli di esteri

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