ASSOCIAZIONE
NAZIONALE VOLONTARI "BIR EL GOBI"
Cooperativa
"Piccola Caprera"
Vita
associativa
Finita
la guerra i Reduci del Reggimento Giovani Fascisti cominciarono
a ritrovarsi. Il sangue versato sui campi di battaglia li
vincolava e li teneva uniti come un filo invisibile. Le esperienze
vissute tra gli anni 1940 e 1945 a cominciare dalla scelta
volontaria di arruolarsi all'indomani dell'entrata in guerra
dell'Italia accanto alle delusioni subite come il tradimento
consumato l'8 Settembre 1943 dalla gran parte dei vertici
militari Italiani;i ripatriati per ferite e malattie scelsero
di arruolarsi nelle Forze Armate della R.S.I. per salvare
l'Onore d'Italia alle persecuzioni subite nel dopoguerra in
una cruenta guerra civile, hanno rafforzato in tutti i Reduci
lo spirito cameratesco che li aveva sempre caratterizzati
e sollecitato la voglia di ritrovarsi e di conservare intatte
le memorie vissute da coetanei tra i 17 e i 23 anni, provenienti
da tutte le estrazioni sociali.
I primissimi Reduci, per merito del Volontario Mugnone, si
ritrovarono a Messina nel 1946 dove fu organizzato il primo
Raduno Regionale. Al nord i Volontari andavano a trovare il
Maggiore Balisti e lui li accoglieva paternamente tra le vigne
del suo podere, facendoli accomodare attorno a lui per dialogare
come usava fare anche in terra d'Africa. Le sue calme parole
piene di fede, di speranza e di amor patrio, rincuoravano
i giovani reduci delusi per i tradimenti e le persecuzioni
subite durante la guerra civile ma fieri, orgogliosi e consapevoli
di aver servito con Onore l'Italia in guerra.
I vari gruppi che a mano a mano si formarono in molte regioni
italiane cominciarono a mettersi in contatto tra loro fino
a quando per merito del Sergente Mario Giachi fu organizzato
il I° Raduno Nazionale tenutosi a Firenze il 4 Dicembre
1949, presso la villa appartenuta alla famiglia Niccolini.
Sempre a Firenze nel 1952, presso il Notaio Rovai, fu costituita
l'Associazione Nazionale Volontari "Bir el Gobi".
La visite al Maggior Balisti proseguirono sempre più
numerose e durante una conversazione dichiarò che a
seguito la sua morte avrebbe lasciato tutto il suo podere
"ai suoi ragazzi", affinché avessero un luogo
dove ritrovarsi, per continuare a onorare la Patria con la
raccomandazione di vivere in povertà francescana. Volle
essere sepolto accanto alla sua sposa Signora Antonietta e
in mezzo alle sue vigne. Volle che sopra la sua tomba fosse
costruito un piccolo arco. Disse "
mi seppellirete
qui perché possa vedere il Monte Baldo e sentire lo
sciabordio del lago e quando verrete a trovarmi cantate le
mie canzoni sulla mia tomba
".
Il 9 Luglio 1959 il Comandante morì e l'Associazione
ereditò la "Piccola Caprera", così
usava chiamare il suo modesto podere. Per necessità
di gestione della stessa fu costituita una cooperativa tra
tutti i reduci appartenenti alla Associazione. Il Maggiore
Balisti fu sepolto provvisoriamente presso il cimitero di
Ponti sul Mincio fino al 1961 quando, per merito del Presidente
dell'Associazione Combattenti Tito Zaniboni e della Signora
Gronchi moglie dell'allora Presidente della Repubblica, una
magnifica delibera comunale concesse la traslazione delle
salme del Comandante e di sua moglie presso la "Piccola
Caprera". La definitiva inumazione avvenne nel 1962 e
in quello stesso anno avvenne anche l'inaugurazione del Museo
Reggimentale.
Nel 1965 la Direzione di Artiglieria di Verona decideva di
consegnare al Museo le armi che il Reggimento aveva utilizzato
nella Campagna dell'Africa Settentrionale. Ciò avvenne
con una semplice cerimonia militare dove l'Esercito consegnò
le armi ai reduci del Reggimento che in quella occasione indossarono
la loro uniforme.
Nel 1967 una fiaccola accesa presso l'Altare della Patria
partiva da Roma e attraversando l'Italia giunse alla "Piccola
Caprera". La fiaccola fu portata sopra un automezzo scortata
da alcuni Bersaglieri, Allievi Ufficiali della Scuola Militare
di Caserta appartenenti al Corso intitolato a "Bir el
Gobi". La fiaccola voleva rappresentare il sacrificio
dei Volontari "Giovani Fascisti" caduti sui campi
di battaglia.
La "Piccola Caprera" ha organizzato e ospitato varie
cerimonie e raduni internazionali tra ex combattenti cui hanno
partecipato i reduci Tedeschi dell'Afrika Korps, gli Inglesi
della VIII^ Armata e i Francesi combattenti in Africa. Tutti
hanno donato un loro cippo commemorativo dei caduti sul fronte
nord africano.
Nel 1990 fu inaugurato un cippo dedicato ai Caduti del Regio
Corpo Truppe Coloniale (l'unico esistente in Italia) voluto
da tutti i Volontari per non dimenticare questi eroici ed
umili commilitoni. Alla cerimonia furono presenti alcuni reduci
degli ex reparti coloniali.
Va risaltata la presidenza della cooperativa gestita dal Volontario
Cremonini William che assieme a tutto il gruppo di lavoro
composto dai Volontari bolognesi, si è particolarmente
distinta per numerosi lavori eseguiti presso la "Piccola
Caprera". Oltre, al Presidente della A.N.V. "Bir
el Gobi" Serg. Magg. Giachi Mario e del Vice Presidente
Vol. Domenighini Attilio che per oltre quarant'anni hanno
tenuto viva la fiamma della Associazione.
Non si può trascurare il G.F. Bianchi Sergio che per
oltre quarant'anni ha illustrato con la sua opera pittorica
la vita del Reggimento e della Associazione. Come non ringraziare
il Presidente G.F. Bellone Bruno per il suo costante impegno
e contributo per completare il Museo e il complesso della
"Piccola Caprera".
Da oltre trent'anni ogni prima domenica di ogni mese (esclusi
Gennaio ed Agosto) è celebrata una SS.Messa in suffragio
dei Caduti appartenenti a reparti combattenti.
Altre attività si sono succedute nel tempo come per
esempio conferenze e convegni riguardanti la Campagna dell'Africa
Settentrionale 1940-1943.
Negli ultimi anni la "Piccola Caprera" ha accolto
tra i suoi iscritti giovani che hanno prestato servizio militare
nelle varie specialità dell'Esercito Italiano come
quelle dei Lagunari, degli Alpini, dei Paracadutisti e altri
ancora. A questi "ragazzi" che credono negli stessi
nostri Ideali quali i valori della nostra Tradizione, dell'Onore,
del Sacrificio in nome della nostra Patria e all'insegna del
nostro amato Tricolore, a loro l'Onore e gli oneri di tramandare
il complesso della "Piccola Caprera" alle future
generazioni in ricordo del sangue versato e del sacrificio
dei Caduti del Reggimento "Giovani Fascisti".
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