30-04-2006, 20:19 | #1 | ||
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Liturgia Ambrosiana
Apro questa discussione sulla Liturgia Ambrosiana con un breve testo preso dal sito della Diocesi di Milano. Citazione:
Citazione:
Ultima modifica di Ambrosiano : 01-12-2008 alle ore 23:06. |
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30-04-2006, 20:22 | #2 | ||
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Analizziamo ora i vari aspetti del Rito Ambrosiano, e di alcune sue significative differenze rispetto a quello romano.
Calendario Liturgico
Citazione:
Citazione:
Ultima modifica di Ambrosiano : 11-04-2009 alle ore 15:57. |
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30-04-2006, 20:31 | #3 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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La Santa MESSA
Essendo entrambi due riti latini, la struttura della Messa secondo il Rito Ambrosiano ha una impostazione di base simile a quella della Messa secondo il Rito Romano. Esistono però alcune differenze significative che qui si descrivono brevemente:
Citazione:
Schema della celebrazione vigiliare della Domenica.
Ultima modifica di Ambrosiano : 02-01-2009 alle ore 18:19. |
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30-04-2006, 20:42 | #4 | ||||
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Liturgia delle Ore
UFFICIO DELLE LETTURE (ringrazio Beroldus) INIZIO: “O Dio vieni a salvarmi. Signore… Gloria… Alleluia." (in quaresima invece di "Alleluia" si dice "Lode a te, Signore, re di eterna gloria ") non esiste l'Invitatorio INNO CANTICO DEI TRE GIOVANI O RESPONSORIO SALMODIA Nelle Domeniche e solennità al posto dei tre Salmi ci sono tre Cantici dell'AT (al venerdì e sabato santi sono 6 salmi o parti di salmo) Dopo l'antifona di chiusura dell'ultimo salmo si ripetono i tre Kyrie (non al sabato santo) e il versetto "Tu sei benedetto, Signore" a cui si risponde "Amen" che richiama la chiusura dei 5 libri dei Salmi LETTURE Dopo la I Lettura si recita il RESPONSORIO. Dopo la II Lettura, se prescritto, si dice il Te Deum, altrimenti si può dire l'Inno "Laus Angelorum Magna" ORAZIONE (si omette se seguono le lodi) CONCLUSIONE (si omette se seguono le lodi) LODI (notate la struttura speculare rispetto ai vespri) INIZIO: “O Dio vieni a salvarmi. Signore… Gloria… Alleluia." (in quaresima invece di "Alleluia" si dice "Lode a te, Signore, re di eterna gloria ") CANTICO DI ZACCARIA con relativa antifona alla fine ripetuta l'antifona si aggiunge Kyrie Eleison, Kyrie Eleison, Kyrie Eleison. ORAZIONE con l’invito “Preghiamo” e con conclusione lunga. (nelle domeniche di Avvento e Pasqua e in tutte le ottave di Natale e Pasqua e in alcune solennità e feste) ANTIFONA “AD CRUCEM” con ORAZIONE nelle celebrazioni solenni 3 accoliti portano nel presbiterio la croce con 2 candele, il coro si dispone attorno ad essa e canta l'antifona a cui segue l'orazione. (In duomo ho visto che viene anche incensata.) Vedi la foto posta tra gli abiti liturgici. SALMODIA: un cantico dell'antico testamento con la sua antifona (nelle solennità e nelle feste del Signore, nei giorni delle ottave di Natale e Pasqua si dice il cantico dell'Esodo 15,1-4a.8-13.17-18; nelle feste e solennità della Madonna e dei Santi Sap 10,15-21;11,1-4) - salmi laudativi (nella Settimana Santa e nelle ferie "dell'accettato", i salmi sono 148, 149, 150, 116, nelle solennità e feste gli stessi 4 salmi, ma a scelta anche 1 solo dei primi 3 + il 116. In ogni caso sempre con una sola conclusione dossologica e una sola antifona) - salmo diretto (si recita tutti insieme, in piedi e senza antifona) ORAZIONE senza invito "preghiamo" e conclusione breve INNO 6 ACCLAMAZIONI A CRISTO che si concludono e a cui si risponde Kyrie eleison che è quindi ripetuto 12 volte. PADRE NOSTRO CONCLUSIONE (benedizione se presiede un sacerdote o un diacono) ORA MEDIA INIZIO: “O Dio vieni a salvarmi. Signore… Gloria… Alleluia." (in quaresima invece di "Alleluia" si dice "Lode a te, Signore, re di eterna gloria ") INNO (da scegliere in base all'ora, per la terza ce n'è uno per le domeniche feste e solennità: Jam surgit hora tertia attribuito, come tanti altri a Sant'Ambrogio e un altro feriale.) SALMODIA 3 salmi o parte di salmi ciascuno con la sua antifona e il gloria alla fine. LETTURA BREVE e RESPONSORIO ORAZIONE con conclusione breve CONCLUSIONE "benediciamo il Signore" "rendiamo grazie a Dio" VESPRI INIZO “Il Signore sia con voi." "E con con il tuo spirito" (se non presiede un sacerdote o un diacono "Signore ascolta la nostra preghiera" " E il nostro grido giunga fino a te") LUCERNARIO si dice sempre, a modo di responsorio, anche nella recita privata. Nelle celebrazioni solenni si accendono le candele da porre sull' altare o accanto ad esso e le altre luci della chiesa. Poi il celebrante bacia l'altare e lo incensa INNO (nelle ferie del tempo ordinario si può sempre scegliere l'inno Deus, creator omnium, anch'esso attribuito a S. Ambrogio.) RESPONSORIO (se previsto) LETTURE E NOTIZIA DEL SANTO (le letture della Parola di Dio si possono inserire secondo l’opportunità, nei primi vespri della memoria di un santo; qui si legge una breve agiografia, seguita se il caso dall'omelia.) SALMODIA o 2 salmi con 2 antifone o nelle feste 1 salmo + salmo116 +salmo 113 con una sola antifona e un solo gloria alla fine. PRIMA ORAZIONE conclusione lunga MAGNIFICAT (secondo questo schema: Antifona, cantico, gloria, "l'anima mia magnifica il signore", alla fine ripetuta l'antifona si aggiunge Kyrie Eleison, Kyrie Eleison, Kyrie Eleison.) nelle celebrazioni solenni si incensa l'altare, il celebrante e i popolo. Questa incensazione si omette se si è esposto il santissimo sacramento durante l'inno SECONDA ORAZIONE conclusione breve COMMEMORAZIONE DEL BATTTESIMO O LODE DEI SANTI a seconda della celebrazione nelle celebrazioni solenni ci si porta in processione al fonte e li si recita il CANTICO o il RESPONSORIO BATTESIMALE Poi si recita l'ORAZIONE e si torna all'altare oppure Nelle solennità e feste dei santi di cui esiste nella chiesa un ricordo permanente ci si reca presso di esso cantando la SALLENDA in onore del santo inframezzata dal GLORIA ed eventualmente un altro canto adatto. Poi si recita l'ORAZIONE e si torna all'altrare cantando di nuovo la sallenda, un altro canto o le litanie dei santi. INTERCESSIONI PADRE NOSTRO CONCLUSIONE (benedizione se presiede un sacerdote o un diacono) Ai primi vespri di alcune solennità (Natale, Epifania, Pentecoste...) o nei vespri dei venerdì di quaresima, sono proposte, dopo il responsorio o l'inno, ripettivamente 4 o 2 letture seguite da un salmello e un orazione ciascuna. Esse sono obbligatorie nella recitazione corale. Poi segue la messa vigiliare (ovviamente non il venerdì di quaresima) iniziando dalla seconda lettura. Poi omesso tutto il resto dopo la comunione si dice il magnificat, l'orazione dopo la comunione e la benedizione. Questo filmato mostra il rito iniziale del Lucernario:
COMPIETA INIZIO “convertici, Dio, nostra salvezza.” " e placa il tuo sdegno verso di noi" “O dio vieni a salvarmi." "Signore… Gloria… alleluia/lode a te... (in quaresima)” Il sabato santo solo chi non partecipa alla veglia pasquale recita copieta che iniza così: "Benedetto il Signore che vive e regna nei secoli dei secoli" "Amen". INNO SALMODIA 1 o 2 salmi ciascuno con antifona LETTURA BREVE RESPONSORIO CANTICO di SIMEONE ORAZIONE ANTIFONA ALLA B.V. MARIA OSSERVAZIONI PARTICOLARI
Ultima modifica di Ambrosiano : 03-01-2009 alle ore 22:08. |
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30-04-2006, 20:50 | #5 | |||||||||||
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Altre celebrazioni
Settimana Santa: ci sono notevolissime differenze con il rito romano. Non le analizzo qui ma vi invito a leggere i testi proposti nell’apposita discussione (cliccate qui) e a confrontarli con quelli romani. Benedizione eucaristica:
Battesimo (dei bambini) avviene per immersione. per gli adulti si fa per infusione Matrimonio Citazione:
Il rito di aspersione ed incensazione si svolge all'inizio della celebrazione al posto dell'atto penitenziale. Al posto della preghiera dei fedeli si cantano (e potendo ci si inginocchia) le litanie dei santi a cui seguono alcune invocazioni per l'anima del defunto e per il conforto dei suoi cari ed infine la triplice acclamazione Kyrie Eleison. Processioni di ingresso: prima di salire all'altare si possono cantare i 12 kyrie "in groemio ecclesiae". In tal caso si omette l’ atto penitenziale.
Feste del patrono Martire: si può bruciare all’inizio della celebrazione il “faro” cioè: un globo ricoperto di bambagia (decorato con la croce le palme e la corona) che viene appeso all’ingresso del presbiterio. Esso è segno della vita consumata dall’amore di Cristo nel momento del martirio Citazione:
dalla prima edizione dello stesso libro. Filmato della cerimonia del 2007 in Duomo in occasione della ricorrenza di S. Tecla:
Ultima modifica di Ambrosiano : 04-04-2009 alle ore 18:37. |
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30-04-2006, 20:57 | #6 | |||||
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Libri liturgici AMBROSIANI
MESSALE tenete presente che è proposta l’ intero testo della messa (prefazio compreso) differente per ogni giorno dei tempi forti, e per molti santi oltre che per tutte le domeniche le feste e le solennità. Oltre al prefazio proprio, anche l'Orazione a conclusione della Liturgia della Parola è sempre propria e si dice anche quanto viene omessa la preghiera dei fedeli Ci sono anche 2 preghiere eucaristiche da da usarsi nella Settimana Santa (qui trovi anche il testo). Citazione:
Scelta di merito, ma con chiare implicazioni metodologiche per l’ordinamento delle letture, è quella, di un Lezionario «a tre corsie»: quella domenicale, o struttura festiva dominante; quella sabbatica, o struttura festiva complementare; quella feriale. Per un approfondimento vedi la voce "Lezionario ambrosiano" in Enciclopedia liturgica. RITUALE PER LE ESEQUIE BREVIARIO AMBROSIANO Riporto un link trovato da Vox per un altra discussione Citazione:
COMUNIONE E CULTO EUCARISTICO FUORI DELLA MESSA LITURGIA AMBROSIANA DELLE ORE VOLUME 1 LITURGIA AMBROSIANA DELLE ORE VOLUME 2 LITURGIA AMBROSIANA DELLE ORE VOLUME 3 LITURGIA AMBROSIANA DELLE ORE VOLUME 4 LITURGIA AMBROSIANA DELLE ORE VOLUME 5 MESSALE AMBROSIANO FESTIVO PELLE MISSALE AMBROSIANUM RITO DELLE ESEQUIE sotto testi ufficiali: ADDENDE LITURGIA AMBROSIANA DELLE ORE COMUNIONE EUCARISTICA AI MALATI DIURNA LAUS DIURNALE LODI MATTUTINE ORA MEDIA VESPRI E COMPIETA LEZIONARIO AMBROSIANO LITURGIA AMBROSIANA ORE "INSTITUTIO GENERALIS" (LA) MINISTERO STRAORDINARIO DELLA COMUNIONE EUCARISTICA AI MALATI (IL) PREGHIERE EUCARISTICHE SECONDO IL RITO AMBROSIANO PER LA CONCELEBRAZIONE PRINCIPI E NORME PER L'USO DEL MESSALE AMBROSIANO PROPRIO DELLA LITURGIA DELLE ORE DELLA SANTA CHIESA DI MILANO SECONDO IL RITO ROMANO PROPRIO DELLE MESSE DELLA SANTA CHIESA DI MILANO SECONDO IL RITO ROMANO SACRAMENTI PER GLI INFERMI Citazione:
Abiti liturgici Sono fondamentalmente uguali quelli romani. *L’amitto lo si indossa sopra il camice. (anche se molti lo mettono sotto) *Il camice però può presentare alle maniche e nella parte inferiore anteriore e posteriore applicazioni di tessuto, dello stesso colore dei paramenti edecorato dette “aurifregi”. *È possibile che ci sia il Cappino: striscia di tessuto nei vari colori liturgici applicata intorno al collo della dalmatica e della pianeta (anche delal casula volendo). Anticamente era unito all’amitto. qui si vedono bene gli aurifregi: *Il diacono porta la stola sopra la dalmatica. *Il vescovo porta la mitra, ma non lo zucchetto, durante le processioni eucaristiche e cone le reliquie della passione fatte fuori dalla chiesa. *I vescovi portano la croce pettorale sopra la casula COLORI LITURGICI PER IL RITO AMBROSIANO La differenza dei colori nelle vesti liturgiche serve ad esprimere in modo visibile la caratteristica particolare dei misteri che vengono celebrati nei periodi che si susseguono lungo il corso dell’anno liturgico. 1. IL BIANCO: si usa nel tempo pasquale e nel tempo natalizio; nelle solennità, nelle feste e nelle memorie del Signore (escluse quelle della Passione, dell’Eucaristia e del S. Cuore); nelle solennità, feste e memorie della Vergine Maria, degli Angeli, dei santi (non martiri). È il colore della gioia pasquale, della luce, della vita. 2. IL ROSSO: si usa dal sabato in tradizione Symboli (cioè quello che precede la Domenica delle Palme) fino alla Veglia di Pasqua esclusa; a Pentecoste e nel tempo dopo Pentecoste e dopo il Martirio di S. Giovanni, fino alla Domenica della Dedicazione della Cattedrale (3ª Domenica di ottobre) esclusa; nelle celebrazioni dello Spirito santo, dell’Eucaristia, della S. Croce e del S. Cuore; nelle feste degli Apostoli ed Evangelisti e nelle celebrazioni di santi martiri. L’uso dello stesso colore per le celebrazioni della Settimana santa, del mistero della Croce, del S. Cuore, dello Spirito santo, dell’Eucaristia e dei Martiri, vuole indicare la profonda unità che c’è fra la Passione, l’Eucaristia e il dono dello Spirito; queste ultime due realtà sono la “prova” più eloquente dell’amore che Cristo ha per la sua Chiesa e sono la fonte di quello stesso amore che ha spinto i Martiri alla testimonianza del sangue (rosso infatti è il colore del sangue). Rossi sono quindi il conopeo della pisside e dell'ostensorio, l'ombrello per il viatico e il baldacchino. 3. IL MORELLO (spesso è semplicemente un viola scuro con riflessi rossastri): si usa nel tempo di Avvento, esclusa la solennità della Divina maternità di Maria e in Quaresima fino al sabato in traditione Symboli escluso. Si usa nelle Messe votive per il perdono dei peccati e nelle liturgie e Messe dei defunti. 4. IL VERDE: si usa nel tempo ordinario fra la Festa del Battesimo del Signore (la prima Domenica dopo l’Epifania) e la Quaresima, e fra la Domenica della Dedicazione della Cattedrale e l’Avvento. Indica la speranza della vita eterna di chi è in cammino nel tempo. 5. IL NERO: Può essere utilizzato per le celebrazioni dei defunti e nelle ferie della quaresima. 6. L’ORO: si può usare in sostituzione degli altri colori (ma non del morello e del nero), particolarmente nelle celebrazioni più solenni -.Non si usa il rosa. Citazione:
suppellettile Citazione:
guardando dalla parte di chi incensa 1 rotazione in senso anti orario inchino 3 in senso orario (per il SS. Sacramento, la croce e le reliquie delal passione, il cero pasquale, le immagini di Cristo in genere, le offerte, il vescovo o il sacerdote, il popolo) oppure 2 (le immagini e le reliquie della Madonna e dei santi, i diaconi) oppure 1 (mi sembra per i suddiaconi) inchino Se alla conclusione dell'incensazione del popolo un altro gioro anti orario. ecco un tentativo di rappresentarlo ___ celebrante ________ popolo Anche l’ostensorio è diverso: è del tipo a tempietto o ciborio La croce nelle processioni si porta sempre con la parte del Crocifisso rivolta al celebrante. Ultima modifica di Ambrosiano : 01-12-2008 alle ore 22:57. |
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30-04-2006, 21:03 | #7 |
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CANTO AMBROSIANO
La liturgia Ambrosiana non usa il canto gregoriano, ma ha un suo proprio canto (canto ambrosiano) sia per quanto riguarda il "comune" della messa/vespri ecc., sia per i canti veri e propri. Nel forum vi è una discussione apposita sul Canto ambrosiano e in cui si possono ascoltare molti canti:http://www.cattoliciromani.com/forum...iano-8898.html Altri esempi di canto Ambrosiano si possono trovare nei seguenti siti:http://santambrogio-basilica.it/ http://milan.arounder.com/fullscreen.html(selezionare la Basilica di S. Ambrogio o il Duomo. Attenzione è meglio avere ADSL per la quantità di dati che viene trasferita e è necessario installare Quick Time Player, ma ne vale la pena!). http://www.cantoambrosiano.it/ Ultima modifica di Ambrosiano : 21-05-2008 alle ore 00:03. |
30-04-2006, 21:28 | #8 | |
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Parliamo ora delle particolarità proprie del duomo di Milano.
PRINCIPI E NORME PER L'USO DEL MESSALE AMBROSIANO CAPITOLO IX RITI PROPRI DELLA CHIESA METROPOLITANA NELLE CELEBRAZIONI SOLENNI PRESIEDUTE DALL'ARCIVESCOVO 355. Secondo un'antica tradizione, la Chiesa Cattedrale Metropolitana di Milano ha conservato alcuni riti particolari, quando la messa è celebrata solennemente dall'arcivescovo. Questi riti possono essere usati anche quando l'arcivescovo celebra in particolari occasioni fuori dalla Chiesa Cattedrale. Essi competono anche a qualsiasi Ordinario di luogo che celebri solennemente in rito ambrosiano entro la propria diocesi o territorio ove legittimamente sia in vigore il rito ambrosiano stesso. 356. L'arcivescovo durante la messa pontificale o "stazionale" è assistito da sei diaconi, due alla cattedra e quattro per il servizio dell'altare e del vangelo, e da un prete assistente, se non c'è concelebrazione. 357. I riti introduttori prevedono il seguente svolgimento: a) solenne ingresso con il canto dei dodici kyrie in gremio Ecclesiae, cui segue la sallenda propria della solennità celebrata; B ) prima che l'arcivescovo e i ministri bacino la mensa, due diaconi incensano l'altare, come primo atto di omaggio (1); c) l'arcivescovo, dalla cattedra, dopo il segno di croce ed il saluto all'assemblea, intona subito, se previsto, il Gloria. 358. Normalmente, la prima lettura compete a un lettore istituito rivestito di piviale, la seconda lettura ad uno dei diaconi, il vangelo al primo dei diaconi. La processione per la proclamazione del vangelo prevede quattro diaconi, dei quali uno reca, ostendendolo, l'evangeliario, due reggono i cantari accesi (2) ed il quarto tiene il turibolo fumigante. Il rito, cui prestano il proprio ministero esclusivamente i diaconi, vuole mettere in evidenza il momento solenne della proclamazione evangelica. Prima dell'omelia l'arcivescovo riceve l'incensazione seduto in cattedra con mitra e pastorale, analogamente all'atto con cui viene incensato l'evangeliario prima della proclamazione del vangelo, come a voler sottolineare che la parola del vescovo nell'omelia non solo commenta ma in un certo modo continua e attualizza la Parola di Dio ascoltata nelle letture sacre. 359. Alla presentazione del pane e del calice, dopo la consacrazione, due dei diaconi ministranti incensano l'eucaristia. 360. Nella celebrazione vespertina del venerdì santo è lo stesso arcivescovo che dalla cattedra, assistito da sei diaconi, rivestito dei paramenti della messa e con la mitra in capo, proclama la lettura della passione, compiendo in tal modo la solenne commemorazione della morte del Signore(3), Prima dell'annuncio della morte Dopo l'annuncio della morte così come sarà l'arcivescovo a proclamare nella veglia pasquale l'annuncio della risurrezione. 361. Nella veglia pasquale, il canto del preconio conserva l'antica caratteristica di grande rito lucernale, durante il quale, gradatamente e in diversi momenti, legati al testo del preconio stesso, si compie l'illuminazione del tempio, quasi a rendere visibile l'immagine della luce pasquale che, dal cero, pervade progressivamente la chiesa in attesa del Signore risorto. NOTE Cfr. BEROLDUS, ed. M. Magistretti, p. 49. Cfr. BEROLDUS, ed. M. Magistretti, p. 116. Cfr. BEROLDUS, ed. M. Magistretti, p. 40. Le foto sono tutte prese dal sito della diocesi di Milano il testo da www.unipiams.org. ALtre particolarità delle celebrazioni del duomo, sebbene non siano prescritte dal messale sono delle tradizioni antichissime del duomo di Milano. Citazione:
Citazione:
Citazione:
Ultima modifica di chierichetto87 : 30-11-2006 alle ore 00:26. |
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01-05-2006, 23:57 | #9 |
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LE CAMPANE
Un'altra differenza che esce dai confini del rito ambrosiano, ma abbraccia alcune regioni del nord Italia riguarda l'incastellatura delle campane, con la ruota sulla quale scorre la corda. In seguito a questa montatura diversa ne risulta diverso il modo di suonarle. Per maggiori dettagli rimando alla discussione sulle campane un esempio: Desio qualora ci sia qualche esperto in materia campanaria può intervenire cliccando qui grazie Ultima modifica di Ambrosiano : 21-05-2008 alle ore 00:06. |
02-05-2006, 13:23 | #10 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Sempre riguardo al calendario:
TABELLA DEI GIORNI LITURGICI Disposti secondo l'ordine di precedenza Tabella (in vigore dal 16/11/2008) TABELLA DEI GIORNI LITURGICI DISPOSTA SECONDO L'ORDINE DI PRECEDENZA I 1. Triduo Pasquale della Passione e Risurrezione del Signore. 2. Natale del Signore, Epifania, Ascensione, Pentecoste. Domeniche di Avvento, Quaresima e Pasqua. Sabato in traditione Symboli. Ferie della Settimana Autentica (Santa), dal lunedì al giovedì compresi. Giorni dell'ottava di Pasqua. 3. Solennità della Dedicazione della Chiesa Cattedrale di Milano (III domenica di ottobre), Chiesa madre di tutti i fedeli di Rito Ambrosiano. Solennità e Feste del Signore elencate nel Calendario comune. Commemorazione di tutti i fedeli defunti. Solennità della Dedicazione e dell'anniversario della Dedicazione della propria chiesa, che è considerata solennità del Signore. Festa dell'anniversario della Dedicazione della propria chiesa cattedrale (fuori della diocesi di Milano), che è considerata festa del Signore. 4. Domeniche del tempo di Natale e dei tempi dopo l'Epifania e dopo Pentecoste. Per i giorni dal 26 al 28 dicembre si veda quanto segue: * Il Natale del Signore ha la sua ottava così ordinata: a) Il 26 dicembre, II dell'ottava, è la festa di santo Stefano protomartire; b) Il 27 dicembre, III dell'ottava, si celebra la festa di san Giovanni apostolo ed evangelista; c) Il 28 dicembre, IV dell'ottava, si celebra la festa dei santi Innocenti. Queste feste di cui alle lettere a), b), c), avendo un'officiatura mista, con testi anche inerenti al mistero della Natività,prevalgono sulla stessa domenica; d) I giorni 29, 30, 31 dicembre sono il V, VI, VII giorno dell'ottava di Natale; essi cedono alla domenica fra l'ottava di Natale; e) Il giorno 1 gennaio si celebra l'Ottava del Natale nella Circoncisione del Signore. 5. Solennità della beata Vergine Maria e dei santi elencate nel Calendario comune. 6. Solennità proprie, cioè: a) Solennità del Patrono principale del Rito, cioè di sant'Ambrogio; b) Solennità del Compatrono della diocesi di Milano, cioè di san Carlo; c) Solennità del Patrono principale del luogo o della città; d) Solennità del Titolo della propria chiesa; e) Solennità del Titolo o del Fondatore o del Patrono principale dell'Ordine o della Congregazione. II 7. Ferie di Quaresima (su di esse precedono solo le solennità dell'Annunciazione e di san Giuseppe). 8. Feste della beata Vergine Maria e dei santi del Calendario comune. 9. Feste proprie, cioè: a) Festa dei Patroni secondari della diocesi di Milano; b) Festa del Patrono principale della diocesi (fuori della diocesi di Milano); c) Festa del Patrono principale della regione o della provincia, della nazione, di un territorio più ampio; d) Festa del Titolo, del Fondatore, del Patrono principale di un Ordine o di una Congregazione e della provincia religiosa; e) Altre feste proprie di qualche chiesa; f) Altre feste elencate nel Calendario di ogni Diocesi, Ordine o Congregazione. 10. Ferie prenatalizie dell'Accolto (de Exceptato) dal 17 al 23 dicembre. Giorni dell'ottava di Natale. Per i giorni dal 26 al 28 dicembre cfr. n 4. III 11. Memorie obbligatorie del Calendario comune. 12. Memorie obbligatorie proprie, cioè: a) Memorie del Patrono secondario del luogo, della diocesi (fuori della diocesi di Milano), della regione, o della provincia, della nazione, di un territorio più ampio; dell'Ordine, della Congregazione o provincia religiosa. b) Altre memorie obbligatorie, proprie delle singole chiese. c) Altre memorie obbligatorie elencate nel Calendario di ogni diocesi, Ordine o Congregazione. 13. Memorie ad libitum, che sono escluse nei giorni elencati al n. 10. 14. Ferie e sabati d'Avvento, fino al 16 dicembre compreso. Ferie del tempo di Natale, dal 2 gennaio al sabato dopo l'Epifania. Ferie e sabati del Tempo pasquale, dal lunedì dopo l'ottava di Pasqua al sabato prima della domenica di Pentecoste compreso. Ferie e sabati dei tempi dopo l'Epifania e dopo Pentecoste. IL GIORNO PROPRIO DELLE CELEBRAZIONI 58. Se nello stesso giorno venissero a coincidere i vespri dell'ufficio corrente e i primi vespri del giorno seguente, prevalgono i vespri della celebrazione che nella tabella delle precedenze è posta per prima; in caso di parità, prevalgono i vespri del giorno seguente. I secondi vespri tuttavia prevalgono sempre sui vespri della beata vergine Maria e dei santi. Tratto dal Messale Ambrosiano quotidiano, edizione 2008. -------------------------------------------------------------------------------- Confronto tra le norme di Precedenza del Rito Romano e Rito Ambrosiano.
Ultima modifica di Ambrosiano : 01-12-2008 alle ore 22:45. |
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