Renato Genovese

Si può fare!

Attivo in qualità di curatore di mostre e addetto stampa nello staff culturale del Salone Internazionale dei Comics e del Cinema d’animazione  di Lucca, del quale è stato anche Direttore Organizzativo nelle edizioni ’96 e ’97, dal 2000 il Dott. Renato Genovese ricopre il ruolo di Direttore della manifestazione che, da quella data e su suo progetto, ha assunto la denominazione di Lucca Comics & Games, Festival Internazionale del Fumetto, del Cinema d’Animazione, dell’Illustrazione e del Gioco.

In questo ambito ha diretto anche le due manifestazioni specializzate collaterali: Collezionando, Mostra Mercato del Fumetto d’Antiquariato e da Collezione, e Lucca Animation, Festival Internazionale del Film d’Animazione.

Iscritto all’Albo dei Giornalisti dal 1983, festeggia in questo 2012 trent’anni di  intensa attività di giornalista e critico della comunicazione per immagini e delle arti visive, che lo ha portato a collaborare con innumerevoli quotidiani e riviste. In particolare, tra quelle specializzate: Orient Express, Pilot, 1984, Il Mago, Comic Art, L’eternauta, Giungla, Diva, Glamour, Il Fumetto E Ken Parker Magazine.  Attualmente è collaboratore fisso della principale casa editrice italiana del settore, Sergio Bonelli Editore, con articoli di divulgazione storica o dossier di approfondimento per gli ALMANACCHI del West, dell’Avventura, del Giallo, dell’Horror e della Fantascienza (Tex, Mister No, Nick Raider, Martyn Mystere e Dylan Dog), per i volumi distribuiti nelle librerie (con le storie più significative di Tex) editi da Mondadori e per i vari Albi Speciali di Tex di grande formato da edicola.

Il suo ultimo lavoro è il ponderoso volume L’avventurosa Storia Del Fumetto Italiano – Quarant’anni Di Fumetti Nelle Voci Dei Protagonisti, per i tipi dell’Editore Castelvecchi (novembre 2009). In stampa presso la Newton & Compton, invece, 101 Storie Sugli Indiani D’america, che rappresenta l’altro suo segmento di interesse, e cioè la Storia.

Lucca Comics & Games è oggi una realtà particolarissima nel panorama italiano ed anche internazionale, in quanto gode di un successo che la pone al 3° posto (per qualità delle proposte e numero dei visitatori) tra gli eventi analoghi nel mondo, dopo i Festival di Tokyo e Angoulême. Su questo risultato – ottenuto grazie al formarsi intorno a lui di una squadra di giovani manager culturali – ha sicuramente influito la sua carriera di funzionario presso la Banca d’America e d’Italia, prima, e la Deutsche Bank, poi, interrotta nel 2002 per l’impossibilità di conciliare questa attività con la direzione del Festival, diventata sempre più impegnativa grazie alle strategie di sviluppo ed espansione introdotte, sia a livello artistico e culturale, che commerciale e fieristico.

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