Ultimo aggiornamento 03.08.2014

Paul-Jose M’Poku dello Standard Liegi, la scommessa per il centrocampo di Benitez: ecco il suo identikit

Duttilità, potenza e piede raffinato sono le caratteristiche del classe 92' che non potrà esser schierato nei preliminari di Champions League qualora vestisse l'azzurro

IAMNAPLESMPOKU

Standard Liegi-Panathinaokos, andata del terzo turno preliminare di Champions League. Il minuto è il 61’ quando l’allenatore dei belga Guy Luzon decide di giocarsi la carta M’Poku al posto di Ciman per cercare di sbloccare il risultato ancora inchiodato sullo 0-0. Sfortuna vuole che il risultato non cambi e tuttavia questa sostituzione sancisce l’impossibilità per M’Poku di poter giocare gli eventuali preliminari di Champions League con la maglia del Napoli. Non è un mistero, infatti, che la società di De Laurentiis segua con particolare interesse questo giovane centrocampista esterno adattato all’occorrenza anche da interno per rinforzare il reparto nevralgico di gioco. Tanti sono i nomi accostati fino a questo momento alla piazza partenopea, sebbene il profilo di questo giovane classe 92’ potrebbe, più di tutti, rappresentare quello più raggiungibile in termini di prezzo d’acquisto e di consenso del giocatore (è praticamente certa la sua voglia di vestire l’azzurro).

GLI ALBORI DI CARRIERA - Paul-Jose M’Poku Ebunge nasce il 19 aprile 1992 a Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo. Da bambino ha l’opportunità di dare una svolta alla sua vita trasferendosi in Belgio. Fin da piccolo coltiva la passione per il calcio: all’età di sei anni inizia a giocare nella società del Cornesse, poi successivamente nell’Entente Rechantoise. A dodici anni, proprio nel periodo in cui il ragazzo si inizia a formare calcisticamente, arriva la proposta dello Standard Liegi, terzo club per numero di successi in Jupiter League. M’Poku, allora dodicenne, ci mette poco ad accettare l’offerta, entrando a far parte del settore giovanile de i les Rouches. Dopo aver sviluppato e potenziato le sue qualità tecnico-tattiche per quattro anni, arriva per l’allora sedicenne la chiamata di uno dei club più prestigiosi del Regno Unito: il Tottenham Hotspur. M’Poku trascorre due anni nel vecchio centro sportivo degli Spurs (che ha lasciato oramai spazio al New Training Center, con ben 11 campi da gioco). Le diverse presenze collezionate in Premier Academy League gli consentono di accrescere le sue doti e di mettersi in mostra agli occhi di coach Harry Redknapp, allenatore della prima squadra, che si mostra sempre vigile alla sua evoluzione nel vivaio. Nonostante ciò, i vertici del Tottenham decidono di fargli fare le ossa spedendolo in prestito per un mese nella terza serie inglese al Leyton Orient, società che ambisce alla promozione.

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UN TRENO CHIAMATO “LEYTON ORIENT” - Il suo nuovo mister Russell Slade lo prende sotto la sua ala protettiva facendolo debuttare il 28 ottobre 2010 a diciotto anni in occasione del pareggio casalingo senza reti conseguito contro il Walsall. Parallelamente, dopo aver effettuato 28 presenze complessive tra Under 15, 16, 17 e 18, arriva per M’Poku nell’ottobre 2010 la chiamata della selezione Under 19 belga in vista delle qualificazioni agli europei di categoria. Malgrado questa soddisfazione in nazionale, la concentrazione di M’Poku è focalizzata principalmente con la sua squadra di club: non a caso arriva la sua prima rete nel calcio professionistico il 7 dicembre 2010 durante la goleada in un match di FA Cup vinto 8-2 contro il Droylsden. Contento del suo rendimento mister Slade dà ordine alla dirigenza di prorogare il suo prestito fino al termina della stagione. Da quel momento in poi M’Poku ci prende gusto realizzando altre 3 reti in campionato a fronte delle 29 presente complessive, oltre alle 7 in FA Cup.

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RITORNO ALLA CASA MADRE – Nonostante i discreti risultati personali ottenuti nel Leyton Orient, il Tottenham decide di non puntare sul giovane di colore per il suo progetto tecnico, cedendo alle richieste della squadra che lo ha allevato e che adesso, più di tutti, è la più decisa a tesserarlo: lo Standard Liegi. Il 19 luglio 2011, difatti, viene definito il suo trasferimento con i biancorossi per una cifra che si aggira attorno ai 400 mila euro. Ad attenderlo è l’allenatore Josè Riga, attuale tecnico del Blackpool militante in Championship. In quella stagione (2011/12) lo Standard Liegi è un vero e proprio covo di giovani promesse a fronte di una media età di gruppo decisamente bassa: Steven Defour e Daniel Opare (adesso al Porto), Bjarnason (adesso al Pescara dopo l’apparizione alla Sampdoria), Christian Bentekè (adesso all’Aston Villa) e il Michy Batshuayi (talento passato al Marsiglia) rappresentano i nomi più rilevanti presenti in quel gruppo. Nel suo primo anno con i les Rouches M’Poku riesce ad effettuare solo 12 presenze in campionato e 2 in coppa nazionale, gettando le basi per il futuro e conquistando poco alla volta la fiducia dell’allenatore. Nel 2012/13 lo Standard Liegi decide di cambiare timoniere affidando il nuovo corso all’olandese ex Heerenveen Ron Jans. Dopo le prime apparizioni realizzate subentrando solo dalla panchina, M’Poku si ritaglia gradualmente un posto tra i titolari del 4-4-2 dello schieramento tattico del mister olandese, venendo schierato prevalentemente sul versante sinistro di gioco per sfruttare la sua dinamicità e la sua potenza. I numeri, oltre che le convincenti prestazioni, premiano M’Poku: 29 presenze in campionato e 9 reti siglate (con due presenze in coppa nazionale) lo rendono il più interessante astro nascente del club. Inoltre per lui e per i suoi compagni c’è la soddisfazione di giocarsi il preliminare di Europa League in seguito alla conquista del quarto posto in classifica al termine della stagione. Ma per M’Poku la stagione agonistica non termina qui: arriva la chiamata di Johan Walem (ex giocatore dell’Udinese), ct dell’Under 21 belga, per disputare il Torneo di Tolone, uno dei più importanti tornei internazionali di categoria. La manifestazione è avara di risultati per la sua Nazionale, la quale chiude mestamente in ultima posizione in Gruppo B. M’Poku, in quella circostanza, riesce comunque a far intravedere le sue qualità (insieme alle altre “stelline” Praet, Carrasco e Massimo Bruno), siglando tra l’altro una rete nel pareggio per 1-1 contro la Nigeria.

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IL TEMPO DELLA CONSACRAZIONE – Dopo circa un mese più tardi dall’ultima gara ufficiale disputata in Under 21 M’Poku torna ad allenarsi in vista dei preliminari di Europa League previsti per la fine di luglio 2013. Nel primo turno eliminatori c’è da superare gli islandesi del KR e il centrocampista non tradisce le attese: nella doppia sfida riveste i panni del protagonista, soprattutto in occasione della gara d’andata dove con un preciso calcio di punizione sigilla l’importante 3-1 in trasferta. (Clicca qui per veder il gol al minuto 2:54 del video). La vetrina europea lo stima particolarmente, tanto che nelle successive gare di preliminari contro Xanthi e Minsk sfoggia altrettanti prestazioni convincenti impreziosite da un’altra perla realizzata ancora su calcio da fermo proprio contro i bielorussi del Minsk (Clicca qui per vedere il gol). Sebbene lo Standard Liegi riesca a centrare la fase finale a gironi dell’Europa League, l’obiettivo per i belgi rimare pur sempre il campionato. Con le sue 37 presenze in Jupiter League e con le 8 reti siglate M’Poku e compagni al termine dei playoff scudetto riescono a piazzarsi solo alle spalle dell’Anderlecht campione di Belgio, nonostante terminino primi in classifica alla fine della stagione regolamentare. In Europa League il suo Standard Liegi delude non poco le aspettative in virtù dell’ultimo posto conseguito nel Girone C ma M’Poku ha colleziona 10 presenze e di sigla una rete nell’inutile gara casalinga persa 3-1 contro il Salisburgo, destando sensazione positive agli occhi di molti talent scout presenti sulle tribune per visionarlo. Il resto è storia recente: il ragazzo è stato più volte accostato al Napoli per ricoprire il ruolo di jolly di centrocampo in base alla sua efficace duttilità tattica. Si presenta come un tenace esterno sinistro di centrocampo dotato di un fisico abbastanza robusto sebbene pesi 65 chilogrammi e sia alto 174 centimetri. Senza dubbio ha ancora da affinare il suo senso della posizione (soprattutto se giocasse in mezzo al campo) e la sua predisposizione in fase difensiva, ma la sua qualità tecnica potrà aiutarlo molto nel suo processo di crescita individuale. E’ dotato di un piede destro molto calibrato e sensibile, capace di renderlo pericoloso attraverso pregevoli conclusioni da lontano e lanci calibrati per le punte. E’ provvisto di doppio passaporto ed ha una clausola rescissoria non proibitiva per il Napoli. Con l’addio di Behrami e Dzemaili i vertici azzurri potrebbero puntare anche su M’Poku per ridare gamba e smalto migliore alla mediana azzurra. Il ragazzo ha rinnovato l’anno scorso il contratto con lo Standard Liegi per altri 5 anni, ma è pronto a vestire l’azzurro qualora arrivasse una chiamata da Napoli. Sarà inutilizzabile per i preliminari di Champions e chissà se questo dettaglio potrebbe rappresentare la chiave di volta per sbloccare la trattativa determinando magari una minusvalenza sul costo del cartellino. M’Poku attende…. Napoli chiamerà?

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A cura di Gilberto D’Alessio


Laureando in Ingegneria delle Telecomunicazioni presso l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, fa dell’informazione multimediale il suo leitmotiv, sposandolo con l’innata passione calcistica. Entra a far parte del progetto Iamnaples.it fin dalle origini, nel luglio 2010. Inizia a scrivere per la sua prima rubrica “Talent Scout”, offrendo una panoramica sui giovani talenti emergenti del calcio europeo e mondiale. Successivamente si dedica in maniera congiunta alla rubrica “L’angolo del calcio estero”, proponendo un resoconto dei maggiori campionati europei.

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