Viola: il riposo dei guerrieri

Dopo il capolavoro dell'Olimpico con la Roma la Fiorentina conclude un mese di marzo trionfale

Viola: il riposo dei guerrieri

I viola sono arrivati alla sospirata pausa per gli impegni delle nazionali con la piena consapevolezza dei propri mezzi. A volte interrompere un trend positivo non aiuta, ma in questo caso recuperare i pezzi e ricaricare le batterie è fondamentale dopo un periodo stressante ancorché ricco di soddisfazioni.

D’altronde il tour de force è stato impressionante: la squadra di Montella gioca ogni 3-4 giorni da più di un mese. Ciononostante il turnover forzato, causato dai fittissimi impegni e dai continui infortuni, ha funzionato benissimo con una sola sconfitta. I viola hanno giocato 11 partite in 37 giorni, di cui 4 in casa e ben 7 in trasferta, dal match di San Valentino in casa del Sassuolo al pareggio in casa dell’Udinese. Quest’ultimo è stato un 2-2 agrodolce, condito dal ritorno con doppietta di Gomez, ma caratterizzato anche da gravi errori difensivi: chiedere a Tomovic, che ha responsabilità sui due gol di Wague e Kone.

Il ricordo dell’Olimpico, con la passerella ai danni della Roma di Rudi Garcia, è ancora fresco nella mente dei giocatori. Il rigore di Gonzalo Rodriguez, “el Mariscal”, la topica di Skorupski sul gol di Marcos Alonso e l’incornata di Basanta non hanno rubato gli occhi quanto i legni e le giocate dell’imprendibile Salah. La squadra è stata accolta in tripudio al suo ritorno nella notte alla stazione di Campo di Marte da una folla festante che ha sommerso di canti e bandiere il pullman dei beniamini.

Adesso il sorteggio di Europa League propone un quarto di finale da intenditori (mi riferisco ai nostalgici della Coppa Uefa 1990), contro la Dinamo Kiev. “Sono loro che dovranno preoccuparsi” ha suonato la carica Pasqual, lanciando un guanto di sfida alla capolista del campionato ucraino. E dopo Pasqua c’è un’altra sorpresa nell’uovo: sì, Pepito torna ad allenarsi in gruppo…

Da segnalare infine la probabile uscita di scena di uno dei grandi artefici di questa squadra, il dt Eduardo Macià, che si sarebbe messo d’accordo con il Betis di Siviglia, mettendo fine alla felice collaborazione con Daniele Pradè, con cui ha contribuito a portare a Firenze molti grandi talenti e considerato da molti l’eminenza grigia dietro il progetto tecnico della Fiorentina. Una perdita non di poco conto per la società viola.

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