Grazzano Visconti
Borgo in stile medioevale di proprietà dei discendenti del duca Giuseppe Visconti di Modrone, che lo fece costruire tra i primi del 900 e il 1941.
Ogni anno migliaia di turisti arrivano a Grazzano per calcarne la straordinaria scena medioevale arricchita da manifestazioni e rievocazioni storiche, e per visitare le botteghe artigiane dove si lavorano il ferro battuto, la ceramica e il legno secondo un’antica tradizione.
Nelle intenzioni del conte, il villaggio doveva esaltare il legame tra il blasone dei Visconti, il castello e la comunità. Per raggiungere questo obiettivo, a partire dai primi anni del Novecento furono eretti attorno al trecentesco castello nuovi alloggi, fu avviata una scuola di arti e mestieri, e vennero aperti laboratori e botteghe artigiane di falegnameria, intaglio, battitura del ferro e ricamo.
Oltre a esserne l’ideatore, il conte partecipò attivamente alla realizzazione di Grazzano lavorando come progettista, direttore dei lavori, pittore e affrescatore. In quest’opera coinvolse inoltre l’architetto Alfredo Campanili, il muratore Ernesto Ferrari e il capomastro Giuseppe Girometta.
Sospeso tra passato e presente, Grazzano è un luogo magico, che va visitato per immergersi nella sua atmosfera unica, passeggiando tra le stradine ghiaiose, curiosando tra i negozi e scorgendo angoli nascosti.
Oltre all’imponente castello attorniato da un bellissimo parco di 10 ettari, gli edifici più rappresentativi sono la chiesa di Santi Cosma e Damiano, il cui impianto originale risale al secolo XIII, la Chiesetta Gotica, l’Albergo del Biscione, il Palazzo dell’Istituzione, l’Asilo in stile liberty e la Cortevecchia.
Grazzano ha dato i natali al grande regista Luchino Visconti, che il duca Giuseppe, il padre, ritrasse insieme ai sei fratelli e alla madre Carla Erba sotto i portici del Palazzo dell’Istituzione.
Nel 1937 il re Vittorio Emanuele III concesse al conte Visconti di Modrone il titolo di “Duca di Grazzano Visconti” per i meriti acquisiti in campo assistenziale e per la promozione della formazione artigianale.
Nel 1986 la regione Emilia Romagna ha elevato il borgo al rango di “città d’arte”.
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