ELEMENTI DI GRAMMATICA GALLURESE
Il GALLURESE e il SASSARESE, pur essendo due dialetti nati e cresciuti nell’Isola, assieme a quelli logudoresi e campidanesi, si sono nel tempo differenziati da questi ultimi a causa di vicessitudini storiche diverse, di natura politico-amministrativo-commerciale, dovute, a partire dal XIII^ secolo, a causa degli stretti rapporti intrecciati con le repubbliche marinare di Pisa e Genova, soprattutto dalla città di Sassari e l’area attorno ad essa gravitante di Porto Torres, Sorso e Stintino, e in forza di diversi insediamenti di Corsi meridionali (Sartene) per quanto attiene invece alla Gallura.
E’ certo assodato che in quei territori si parlava in quel periodo la lingua sarda-logudorese, e questo è attestato sia dagli Statuti della vecchia Sassari, come pure quelli dell’antica Castelgenovese, oggi Castelsardo, oltre che dagli editti e dalle Carte dei Giudici del tempo, interamente redatti nella parlata autoctona sarda, ma che è altresì facile riscontrare nelle tantissime voci e strutture logudoresi che sono ancora in uso nei due dialetti.
Tutto ciò ha portato ad un allentamento progressivo della parlata originaria e alla nascita di due “ idiomi “ molto diversi, con caratteristiche che le contraddistinguono in maniera inequivocabile dal sardo-latino, avvicinandoli in maniera palese alle caratteristiche strutturali dei dialetti italiani, come, sin dal 1923, aveva peraltro riconosciuto il grande studioso di Linguistica Sarda Max Leopold Wagner.
Tra le « differenze sostanziali di questi due codici linguistici va segnalato :
-perdita della –s del plurale di alcuni sostantivi : pani e non panes, cani e non
canes ;
-la scomparsa della –s finale in alcuni nomi : Deu e non Deus ;
-la scomparsa della –s nella seconda persona del verbo : fazi, faci e non faghes, fais ;
-gli articoli determinativi la, lu, li (derivati dal lat. ILLE e non da IPSE) : lu cani, lu fiddolu, la mera, la mastra, li cani, li fiddoli, li mastra) e non su cane, su fizu, sa mela, sa mastra, sos canes, sos fizos, sas mastras)
-il possessivo che si antepone al nome : lu me’ cani, lu me’ figliolu e non su cane meu. su fizu meu.
-le terze persone dei verbi non più rese con la –t finale : anda e non andat, càntani e non cantant.
-il futuro ed il condizionale a voce unica, anziché col ricorso all’uso dell’ausiliare: abaràggiu e non apo a àere, labaremmu e non amus a lare.
In conclusione di quanto detto e in consonanza con le risultanze della moderna scienza linguistica va ribadito, pertanto, che il Sassarese e il Gallurese non fanno parte del tipo autenticamente sardo (per cui non possono essere considerati come due “varianti” del sardo) ma appartengono alla famiglia sardo-corso della grande famiglia dei dialetti italiani.
PARTI DEL DISCORSO
Nove sono le parti del discorso del Gallurese, 5 variabili e 4 invariabili : Articolo, nome o sostantivo, aggettivo, pronome, verbo, preposizione, congiunzione, avverbio, interiezione o esclamazione.
ARTICOLO
L’articolo accompagna sempre il nome
Esso può essere : determinativo e indeterminativo.
Gli articoli determinativi sono tre :
lu (maschile singolare)
la (femminile singolare)
li (plurale maschile e femminile)
*Tutti e tre gli artcoli si elidono davanti a vocale. L’elisione va segnata con un apostrofo.
Es.: lu cani la casa li cani li casi
il cane la casa i cani le case
l’omu l’òmini l’eroi l’eroi
l’uomo gli uomini l’eroe gli eroi
l’alba l’albi l’oca l’ochi la ‘iltù
l’erba le erbe l’oca le oche la virtù
*A volte gli articoli assumono valore pronominale, come nello spagnolo, col valore dell’italiano “ciò, quello-a.-i.-e che”.
Es.: lu chi ti dicu la chi circheti li di casa
ciò che dico quella che cercate quelli di casa
Gli articoli indeterminativi sono tre :
unu (maschile, davanti ad s impura)
un (maschile, davanti a vocale o ad un troncamento)
una, un’ (femminile davanti a consonante o, con l’elisione, dinanzi a una
vocale)
Es.: unu stazzu unu steddu unu studianti unu stragnu
uno stazzo un ragazzo uno studente uno straniero
un omu un lettu un amori un signori
un uomo un letto un amore un signore
una catrea una tana un’amica un’entitai
una sedia una tana un’amica un’entità
NOME o SOSTANTIVO
Il sostantivo o nome viene classificato, a seconda dell’uscita, in tre declinazioni:
1-nomi che terminano in –a, per lo più femminili:
Es.: alba, casa, cedda, fruedda rosa
erba casa uccello fronda rosa
2-nomi che terminano in –i, che hanno il singolare uguale al plurale:
fiori cori mari mudderi rettori
fiore–fiori cuore-cuori mare-mari moglie-mogli parroco-parroci
3-i nomi che terminano in –u, per la maggior parte di genere maschile:
custumu disìciu baddu poltu cuadru
costume desiderio ballo porto quadro
*Al plurale tutte e tre le decliazioni escono in –i:
ceddi mudderi baddi polti cuadri
uccelli mogli balli porti quadri
*Poche le eccezioni alla regola generale:
ou - oà soldu soldi-solda
uovo-uova soldo-soldi
*I nomi ossitoni (accento sull’ultima vocale), come quelli stranieri terminanti in consonante, rimangono invariati come al singolare.
dinà caffè ‘iltù bar film sport
denaro caffè virtù bar film sport
Un nome può essere:
-maschile o femminile
Es. : cabaddu rosa luci pagellu
(cavallo rosa luce pagello)
-singolare o plurale
Es. : la rùndina li rùndini lu polcravu li polcravi
(la rondine le rondini il cinghiale i cinghiali)
-comune o proprio
Es. : ìsura bidda steddu riu ghjudicessa
isola paese ragazzo fiume giudicessa
Es. : Saldigna Tèmpiu Ghjuanni Flumindosa Eleonora d’Arborea
(Sardegna Tempio Giovanni Flumendosa Eleonora d’Arborea)
-concreto o astratto
Es. : casa zilibriccu zappa terevisioni lintìcia
casa cavalletta zappa televisione lenticchia
Es. : unistai amistai galania valintia unca
onestà amicizia bellezza valentia astio
- collettivo (se, pur essendo di genere singolare, indica più persone, animali o cose)..
Es. : ghjntória masoni trappeddu chincagliaria stiddàglia
folla gregge branco ciarpame bambinaglia
-difettivo (quando manca del numero singolare o plurale):
Es. : cuiugnu magghju latti ecuadori ippiccitti curagghju
nozze maggio latte equatore occhiali coraggio
-composto (quando è formato dall’unone di due parole unite assieme. Queste possono essere due aggettivi, due nomi, dui verbi oppure un verbo ed unnome, ecc.)
Es. : paraentu caputrenu appiccàgnulu pìcia grega arrotafòlbici
paravento capotreno appendiabiti colofonia arrotino
-alterato (I nomi e gli aggettivi mutano il loro significato originario ogni qualvolta aggiungono un suffisso..
Le alterazioni prodortte possono avere carattere :
-diminutivo, quando si aggiungono i suffissi: -eddu/-a, -ettu, -ittu, -inu, -oru, -ottu,
-ùcciu: bistieddu, banchettu, braccettu, signuricu-a, banchittu, signorottu, culteddùcciu, palazzottu..
-accrescitivo), se si aggiungono i suffissi: -oni/a
Es.: tàula, tauloni, daga, dajoni, panza, panzoni, -a, palazzu, palazzoni
-peggiorativo), con l’aggiunta dei suffissi: -oni, -àcciu, -azzu/a, -azzoni/-a, orroni-a:
Es. : maccu, macconi, tontu/-a, tontazzu, tontaroni-a.
-vezzeggiativo), aggiungendo i suffissi: -areddu/-a, -eddu/-a, -icu-a, -ittu/a
Es. : bellu, belleddu /-a, bellareddu/-a, bellittu /-a, signori, signuricu
-Alterazione di nomi ed aggettivi
I nomi e gli aggettivi alterano il loro significato iniziale ogni qualvolta si aggiunge loro un suffisso.
Le alterazioni possono avere carattere:
-diminutivo, se aggiungono i suffissi : -eddu, -a, -eddeddu,-a, -edduzzu,-a, -inu,-a, -oru-a, -oreddu-a, -arinu,-a, -ognu-a, -itteddu- a, ittolu,-a, -izzoru,-a, -ettu-a, -ittu-a, -itteddu,-a, -otto, -u,-a, -olu-a, -icu,-a
Es. : agnoni, agnoneddu; fémina, feminedda ; piccinnu, piccinneddu; omu, omareddu; nieddu, nieddognu-a; brazzu, brazzoru; tàura, taurinu; capra, caprittu, caproni; nou,-a, noeddu,-a; bàsciu, bassu, bassittu, bassottu, bassitteddu, bassaccianu; pabbiru,pabbirottu; màsciu. masciottu; Peppi,-a, Peppinu,-a.
-accrescitivo, se aggiungono i suffissi : -oni,-a. -osu,-a
Es.: tàura, taulroni, purcheddu, purcheddoni, fiaggu, fiaggosu/-a
-peggiorativo, se aggiungono i suffissi : -acciu, -aràcciu, -azzu,a, -azzoni-a, -isgiognu,-a, -isonzu,-a, -illottu/-a.
Es. : maccu, maccaràcciu, macchillottu/-a, macchisgiognu,-a, tontu,-a, tontazzu,-a , tontazzoni/-a
-vezzeggiativo, se aggiungono i suffissi : -eddu,-a, -areddu,-a, -ijeddu,-a, -icu,-a
Es. : bellu, belleddu/-a, bellareddu/-a, bellijeddu/-a , segnori, -a / segnoricu/-a
- Aggettivo qualificativo
Gli aggettivi qualificativi si dividono in due classi, anch’essi a seconda della vocale finale:
1^ classe -i dulci fàccili brei grai
2^ classe -u-a tontu-a mannu-a bonu-a anticu-a
- I gradi dell’aggettivo qualificativo
I gradi dell’aggettivo sono tre : positivo, comparativo e superlativo.
- Il grado positivo
Un aggettivo è di grado positivo quando esprime semplicemente una qualità, senza paragoni e senza gradazione alcuna.
Lu picchjorru è miludiosu.
Lu soli è caldu
- Il grado comparativo
Il grado comparativo esprime un paragone fra due o più persone, animali o cose. Esso può essere di: maggioranza, uguaglianza, minoranza.
Il comparativo di maggioranza si esprime con : più+ aggettivo + di……
più dulci di lu meli // più bedda di lu soli
(pù dolce del miele) (più bella del sole)
Il comparativo di uguaglianza si esprime con : aggettivo + che…cumenti…
dulci che lu meli // bedda che lu soli
(dolce come il miele) (bella come il sole)
Il comparativo di minoranza si esprime con : più poggu+ aggettivo + di
più pocu dulci di lu meli // più pocu bedda di lu soli
(meno dolce del miele) (meno bella del sole)
- Il grado superlativo
Il grado superlativo esprime una qualità al massimo grado. Esso può essere : relativo e assoluto.
Il superlativo relativo si esprime con : lu (la, li) più + aggettivo + di…… :
La mamma è la più cara fèmmina di lu mondu.
(La mamma è la più cara donna del mondo.)
Li lioni so li più folti animali.
I leono sono gli animali più forti.
Il superlativo assoluto si esprime generalmente con : umbè, abbeddu,, paricchju, + aggettivo :
umbè mannu umbè longu
abbeddu mannu abbeddu longu
paricchju mannu, paricchju longu
(grandissimo) (lunghissimo)
E’ invalso anche l’uso (che sarebbe, comunque, meglio evitare) di renderlo aggiungendo il suffisso –ìssimu, così come avviene per l’italiano:
beddìssimu carissimu dulcìssimu
(bellissimo) (carissimo) (dolcissimo)
Molto diffuso è invece l’uso di reiterare l’aggettivo, seperandolo con un trattino :
beddu-beddu dulci-dulci folti-folti
(bellissimo) (dolcissimo) (fortissimo)
Esistono anche forme perifrastiche per esprimere il grado superlativo, quali:
beddu lestru sveltissimo
arrabbiatu pessu: arrabbiatissimo
bonu avveru: buonissimo, buono per davvero, ottimo
arrabbiatu nieddu: adiratissimo
suldu currali, suldu zérricu: sordo come una pietra
veldi purrali: verdissimo, come un porro
nieddu pìchitu: nerissimo, come la pece.
- Comparativi e superlativi sintetici
Trattasi dei comparativi e dei superlativi, derivati dal latino, e/o assunti dal Gallurese direttamente dall’italiano. Essi sono :
migliori, mègliu lat. MELIOR, MELIUS migliore (più buono)
òttimu lat. OPTIMUS ottimo (buonissimo)
pigghjori, pègghju lat. PEIOR, PEIUS peggiore (più cattivo)
pèssimu lat. PESSIMUS pessimo (cattivissimo)
maghjori lat. MAIOR, MAIUS maggiore (più grande)
màssimu lat. MAXIMUS massimo (grandissimo)
minori lat. MINOR, MINUS minore (più piccolo)
mìnimu, mìminu lat. MINIMUS minimo (piccolissimo)
NB:
a)-magghjori (più grande) è per lo più usato come sostantivo, specialmente nell’espressione Li magghjori = gli avi, gli antenati, i progenitori
b)-minori, indica principalmente l’aggettivo qualificativo “piccolo”, piuttosto che la forma comparativa (più piccolo). per esprimere la quale si deve aggiungere “più”: più minori di me: “più piccolo di me”:
- Aggettivi e pronomi possessivi
Sono così chiamati perché indicano il possesso di persone, animali o cose.
Essi sono:
meu, mea tóiu, tóia sóiu, sóia,
mei, me’ tói, to’ soi, so’
nostru, -a vostru, -a -----------
nostri vostri soi, so’
Gli aggettivi possessivi vengono sempre dopo il nome col quale si accompagnano.
Lu libbru méiu . e non Lu méiu libbru La casa nosthra e non La nosthra casa.
Il mio libro e non Il libro mio. La casa nostra e non La nostra casa.
Le forme tronche me’, to’, so’, vanno invece sempre usate davanti al sostantivo:
lu to’ libbru li to’ parenti li so’ cani
il tuo libro i tuoi parenti i suoi cani
In alcune forme impersonali si usano a volte anche pròpriu,-a, -i.
Dugnunu sa di li propri (di li so’) cosi.
Ognunu sa delle proprie (sue) cose.
I pronomi possessivi sono sempre preceduti da un articolo determinativo:
La casa mea è più manna di la tóia.
La mia casa è più grande della tua.
Spesso viene usato come possessivo anche il termine di l’alti “altrui”
La roba di l’alti La cosa altrui
Li pécuri di l’alti Le pecore altrui
- Aggettivi e pronomi dimostrativi
Gli aggettivi e i pronomi dimostrativi galluresi sono:
chistu, chista, chisti questo, -a, -i, -e
chissu, chissa, chissi codesto, -a, -i, -e
chiddu, chidda, chiddi quello, -a, -i, -e
chistu pinzellu questo pennello
chissa padedda codesta padella
chiddi steddi quei ragazzi
*Tra i dimostrativi è d’uso frequente mattessi “stesso, medesimo” di forma invariàbile.
E’ sempre opportuno precisare che:
chistu, -a, -i indicano vicinanza alla persona che parla
chissu, -a, -i indicano vicinanza alla persona che ascolta
chiddu, -a, -i indicano lontananza sia delle persona che parla che da quella che
ascolta.
- Aggettivi e pronomi indefiniti
I principali aggettivi indefiniti sono:
- angenu, di l’altri : altrui
- altu : altro
- altrittantu, altettantu : altrettanto
- basthanti, abbastanti : bastante
- dugnunu, ghjugnunu, ugnunu, paromu, perommu : cadauno, ciascuno
- calche, calchi, : qualche
- caschunu alcuno
- calchiunu, calcheunu, celti, celteccali, algunu: qualcuno
- cassisia, calichissia, chissisia, cassacali: qualsiasi, qualunque, qualsivoglia, chiunque
- cuantu : quanto
- celtu, zeltu: certo
- dugna, ghjugna, ghjùnghia, ugna: ogni
- nisciunu, mancunu, parunu: nessuno
- assai, umbè, meda, paricchju : assai, molto, parecchio
- pocu: poco
- tali: tale
- tantu, tumantu, abbeddu, umbè : tanto
- tuttu: tutto
- tuttucantu: tutto quanto
- troppu, umbè : troppo
- celtu, zeltu: certo
- algunu, nisciunu : alcuno-i
I principali pronomi indefiniti sono:
- altu: altro
- dugnunu, ugnun, paromuu : cadauno
- caschunu : alcuno, qualcuno
- celtu, zeltu : certo
- ca,, cali, cal : chi
- cassisia : chicchessia, chiunque
- dugnunu, ugnunu, ghjugnunu, paromu, perommu: ognuno, ciascuno
- fulanu, tal, tali, fulanu, unu: uno, un tale
- celtecali: certuni
- cassisia cosa, comu si sia: qualunque cosa, checché
-cassisia, cali chi sia, chissisia, casaccali: qualsivoglia
- alta cosa: altra cosa
- nisciunu, mancunu, parunu: nessuno
- meda, umbè, assai, un be’ di: molto
- nienti, gnenti, nudda, nìcchisi : niente, nulla
- nisciunu: nessuno
- pocu, aìciu: poco
- parècciu: parecchio
- tali, tal, cutalu, fulanu, filamistoccu: tale
- tantu, tumantu, abbeddu, umbè: tanto, tot
- tuttu: tutto
- tuttucantu: tutto quanto
- troppu, umbè : troppo
- Aggettivi e pronomi interrogativi
I principali aggettivi interrogativi sono:
- cosa?, cancu? : che?
- cali?,cuali? (Lm), cal? ca’? : quale?,quali?
- cantu?, cuantu (Lm), canti? : quanto? quanti ? quante ? :
I principali pronomi interrogativi sono:
- ca’? : chi? :
- ancu?, cancu?, cosa? : che?, che cosa? :
- Pronomi personali
I pronomi personali soggetto sono:
io : éiu
tu : tu
egli, ella, lui, lei,
esso, essa : iddu, idda, vostè
noi : noi
voi : voi
essi, esse, loro : eddi
I pronomi personali complemento sono:
me, mi, : me, mi (Accusativo + Dativo)
te, ti : te, ti (Accusativo + Dativo)
lo, la, gli, le : lu, la, li (Accusativo), li (Dativo),
ce, ci : ci (Accusativo + Dativo)
ve, vi : vi (Accusativo + Dativo)
li, le, loro : li. iddi Dativo)
con me : cun mecu )
con te : cun tecu
con lui, con lei, con sé : cun iddu, cun idda
con noi : cun noi
con voi : cun voi
con loro : cun iddi
a me : a me di, da, per me di, da, pa’ me
a te : a te di, da, per te di, da, pa’ te
a lui, a lei : a iddu, a idda di, da, per lui, per lei: di, da, pa’
iddu, di, da, pa idda
a noi : a noi di, da, per noi : di, da, pa’ noi
a voi : a voi di, da, per voi : di, da, pa’ voi
a loro : a iddi di, da , per loro : di, da, pa’ iddi
Combinazioni di particelle pronominali:
ne : ni
me ne : mi ni
te ne : ti ni
se ne : si ni
gliene : li ni
ce ne : ci ni
ve ne : vi ni
me lo, la, li, le : mi lu, mi la, mi li
te lo, la, li, le : ti lu, ti la, ti li
se lo, la, se li, se le : si lu, si la, si li
ce lo, la, li, le : ci lu, ci la, ci li
ve lo, la, li, le : vi lu, vi la, vi li
*Molto frequente, nel Gallurese, è il rafforzamento pleonastico delle l forme complementari, quali
a te ti piaci a burrulà a iddu li pari beddu a noi ci dani tutti rasgioni
a te piace scherzare a lui gli pare bello a noi dan tutti ragione
- Pronomi relativi
I pronomi relativi galluresi sono:
chi : che, il quale, la quale, colui che, colei che
cali, cuali (Lm) : il quale, la quale, cui
ca, cal, cali, : chi
cantu, cuantu, -e (Lm) : quanto
La casa chi m’àgghju cumparatu è manna e bella umbè.
La casa che mi ho comprato è grande e molto bella.
Ca ti l’ha dittu? Chi è che te lo ha detto?
Faìddami di to’ frateddu di lu cali non socu nienti.
Parlami di tuo fratello del quale non so niente.
Lu libbru chi m’aeti rigalatu è avveru intarissanti.
Il libro che mi avete regalato è davvero interessante.
- I numerali
II numerali si dividono in Cardinali e Ordinali.
I Cardinali indicano una quantità precisa; gli Ordinali la posizione occupata nella scala dei numeri.
I principali cardinali sono: I principali ordinali sono:
1 unu, -a, un primu, -a, -i
2 dui sigundu; lu, la, li di dui
3 tre telzu, lu, la, li di tre
4 cattru, cuattru caltu, cualtu lu ,la, li di caltu
5 cincu cuintu, lu, la, li di cincu
6 sei sestu, lu, la, li di sei
7 setti sèttimu, lu, la, li di setti
8 ottu ottavu, lu, la, li di ottu
9 noi nonu, lu, la, li di noi
10 deci décimu, lu, la, li di deci
11 ùndizi undicésimu, lu, la, li di ùndicii
12 dódici dodicésimu, lu, la, li di dódici
13 trédici tredicésimu, lu, la, li di trédiici
14 cattóldici cattoldicèsimu, lu, la, li di cattóldici
15 chìndici chindicèsimu, lu, la, li di chìndici
16 sédici sedicésimu, lu, la, li di lu, la, li di sédici
17 diciassetti diciassettésimu, lu, la, li di diciassetti
18 diciottu diciottésimu, lu, la, li di diciottu
19 dicennoi dicennoésimu, lu, la, li di dicennoi
20 vinti vintésimu, lu, la, li di vinti
21 vintunu vintunésimu, lu, la, li di vintunu
22 vintidui vintiduésimu, lu, la, li di vintidui
23 vintitre vintitreésimu, lu, la, li di vintitre
24 vinticattru vinticattrésimu, lu, la, li di vinticattru
25 vinticincu vinticinchésimu, lu, la, li di vinticincu
26 vintisei vintiseiésimu, lu, la, li di vintisei
27 vintisetti vintisettésimu, lu, la, li di vintisetti
28 vintottu vintottésimu, lu, la, li di vintottu
29 vintinoi vintinoésimu, lu, la, li di vintinoi
30 trenta trentésimu, lu, la, li di trenta
31 trentunu trentunésimu, lu, la, li di trentunu
40 caranta, coranta carantésimu, lu, la, li di caranta
50 cincanta cincantésimu, lu, la, li di cincanta
60 sessanta sessantésimu, lu, la, li di sessanta
70 settanta settantésimu, lu, la, li di settanta
80 ottanta ottantésimu, lu, la, li di ottanta
90 noranta norantésimu, lu, la, li di noranta
100 centu centésimu, lu, la, li di centu
101 centu e unu
102 centu e dui lu, la, li di zentu e unu
110 centu e deci lu, la, li di zentu e dezi
120 centuvinti lu, la, li di zentubinti
200 duicentu lu, la, li di duizentu
201 duicentu e unu lu, la, li di duizentu e unu
300 trecentu lu, la, li di trezent
400 cattrucentu lu, la, li di quattruzentu
500 cincucentu lu, la, li di zincuzentu
600 seicentu lu, la, li di seizentu
700 setticentu lu, la, li di settizentu
800 ottucentu lu, la, li di ottuzentu
900 noicentu lu, la, li di nobizentu
1000 milli lu, la, li di milli
1001 milli e unu lu, la, li di milli e unu
1010 milli e deci, lu, la, li di milli e dezi
1100 milli e centu lu, la, li di milli e zentu
2000 duimìlia lu, la, li di dumìlia
2001 duimìlia e unu lu, la, li di duimìlia e unu
2010 duimìlia e deci lu, la, li di duimìlia e deci
3000 tremìlia lu, la, li di tremìlia
4000 cattrumìlia lu, la, li di cattrumìlia
5000 cincumìlia lu, la, li di zcncumìlia
6000 seimìlia lu, la, li di seimìlia
7000 settimìlia lu, la, li di settimìlia
8000 ottumìlia lu, la, li di ottumìlia
9000 noimìlia lu, la, li di noimìlia
10000 decimìlia lu, la, li di decimìlia
20000 vintimìlia lu, la, li di vintimìlia
100000 centumìlia lu, la, li di centumìlia
101000 centu e un mìlia lu, la, li di centu e unmìlia
110000 centu e deci mìlia lu, la, li di centu e deci mìlia
200000 duicentu mìlia lu, la, li di duicentu mìlia
300000 trecentu mìlia lu, la, li di trecentu mìlia
1000000 un milioni miliunésimu lu, la, li di un
milioni
1000750 un milioni e setticentucincanta lu, la, li di un milioni e
setticentucincanta
5000000 cincu mirioni lu, la, li di cincu milioni
100000000 centu mirioni lu, la, li di centu milioni
1000000000 un milialdu un milardésimu,
lu, la, li di un milialdu
VERBO
Le coniugazioni del verbo sono tre,
1^ coniugazione : -à labà (lavare)
2^ coniugazione : -è pudé (potere)
3^ coniugazione : -ì finì (finire)
I modi ed i tempi dei verbi sono:
- Indicativo : presente, imperfetto, futuro semplice (ormai in disuso), passato prossimo, trapassato prossimo,
futuro anteriore, passato remoto (sempre più raro).
- Congiuntivo : presente, imperfetto, passato, trapassato
- Condizionale : presente, passato
- Imperativo : presente
- Participio : passato
- Gerundio : presente, passato
- Infinito : presente, passato
Non esiste il trapassato remoto.
Non esiste il participio presente. Esso, quando anche esistesse, è usato sempre in funzione nominale o aggettivale (amanti, cantanti, luzenti).
I verbi ausiliari sono due: assè e abé.
Ogni voce verbale è costituita da due parti: una fissa, detta tema o radice, ed una mobile detta desinenza.
I verbi che durante la coniugazione non mutano mai la radice (o tema) sono detti regolari, quelli che mutano radice invece irregolari.
-Verbi ausiliari
ESSE’ (essere) - AÉ (avere)
INDICATIVO
Presente
Eu socu (io sono) àgghju (io ho)
tu sei hai
iddu-a è ha
noi semu aemu
voi seti aeti
iddi so’ hani
Passato prossimo
Eu socu statu àgghju autu
(io sia stato) (io abbia avuto)
tu sei statu hai autu
iddu-a è statu ha autu
noi semmu stati aemu autu
voi seddi stati aeti autu
iddi so stati hani autu
Imperfetto
Eu era (io ero) aia (io avevo)
tu eri aìì
iddu-a era aia
noi érami aìami
voi érati aìati
eddi érani aìani
Trapassato prossimo
Eu era statu aia autu
(io ero stato) (avevo avuto)
tu eri statu aìi autu
iddu-a era statu aia autu
noi érami stati aìami autu
voi érati stati aìati autu
iddi érani stati aìani autu
Futuro semplice
Eu saràgghju (io sarò) aaràggju (io avrò)
tu sarai (saré) aarai (aaré)
iddu-a sarà aarà
noi saremu aaremu
voi sareti aareti
iddi sarani aarani
Futuro anteriore
Eu saragghju statu (io sarò stato) aaràgghju autu (io avrò avuto)
(io sarò stato) (io avrò avuto)
tu sarai (saré) statu aarai (aaré) autu
iddu-a sarà statu aarà autu
noi saremu stati aaremu autu
voi sareti stati aareti autu
iddi sarani stati aarani autu
CONDIZIONALE
Presente
Eu saria (io sarei) aaria (io avrei)
tu saristi aaristi
iddu-a saria aaria
noi sarìami aarìami
voi sarìati aarìati
iddi sarìani i aarìani
Passato
Eu saria statu (io sarei stato) aaria autu (avrei avuto)
tu saristi statu aaristi autu
iddu-a saria statu aaria audtu
noi sarìami stati aarìami autu
voi sarìati stati aarìati autu
iddi sarìani stati aarìani autu
CONGIUNTIVO
Presente
Eu sia (io sia) àgghja (io abbia)
tu sii agghj
iddu-a sia àgghja
noi sìami àgghjmi
voi sìati àgghjti
iddi sìani àgghjni
Passato
Eu sia statu (io sia stato) àgghja autu (io abbia avuto)
tu sii statu agghj autu
iddu-a sia statu àgghja autu
noi sìami stati àgghjmi autu
voi sìati stati àgghjti autu
iddi sìani stati àgghjni autu
Imperfetto
Eu fùssia (io fossi) aìssia (io avessi)
tu fussi aissi
iddu-a fùssia aìssia
noi fùssimi aìssimi
voi fùssiti aìssiti
iddi fùssini aìssini
Trapassato
Eu fùssia statu (fossi stato) aìssia autu (avessi avuto)
tu fussi statu aissi autu
iddu-a fùssia statu aìssia autu
noi fùssimi stati aìssimi autu
voi fùssiti stati aìssiti autu
iddi fùssini stati aìssini autu
IMPERATIVO
Presente
---- -----
sii (sii tu) agghj (abbi tu)
sia (sia egli) àgghja (abbia egli)
sìami (siamo noi) àgghjmi (abbiamo noi)
sìati (siate voi) àgghjti (abbiate voi)
sìani (siano essi-e) àgghjni (abbiano essi-e)
INFINITO
Presente
essé (essere) aé (avere)
Passato
essé statu (essere stato) aé autu (avere avuto)
GERUNDIO
Presente
essendi (essendo) aendi (avendo)
Passato
essendi (statu (essendo stato) aendi autu (avendo avuto)
PARTICIPIO
Passato
statu (stato) autu (avuto)
LE TRE CONIUGAZIONI
1^ coniugazione 2^ coniugazione 3^ coniugazione
AM-A’ (amare) CAD-E’ (cadere) TIM-Ì (temere)
INDICATIVO
Presente
Eu amu (io amo) cadu (io cado) timu (io temo)
tu ami cadi timi
eddu-a ama cadi timi
noi amemu cadimu timimu
voi ameti caditi timiti
iddi àmani càdini tìmini
Passato prossimo
Eu agghju amatu socu cadutu àgghju timutu
(ho amato sono caduto ho temuto)
tu hai amatu sei cadutu hai timutu
iddu-a ha amatu è cadutu ha timutu
noi aemu amatu semu caduti aemu timutu
boi aeti amatu seti ddi caduti aeti timutu
iddi hani amatu so’ caduti hani timutu
Imperfetto
Eu amaa cadia timia
(io amavo) (io cadevo) (io temevo)
tu amai cadii timii
iddu-a amaa cadia timia
noi amàami cadìami timìami
voi amàati cadìati timìati
iddi amàani cadìani timìani
Trapassato prossimo
Eu aia amatu era cadutu aia timutu
(io avevo amato io ero caduto io avevo temuto)
tu aiì amatu eri cadutu aii timutu
iddu-a aia amatu era cadutu aia timutu
noi aìami amatu érami caduti aìami timutu
voi aìati amatu érati caduti aìati timutu
iddi aìani amatu érani caduti aìani timutu
Futuro semplice
Eu amaragghju cadaragghju timàragghju
(io amerò) io cadrò\ io temerò)
tu amaré cadaré timaré
iddu-a amarà cadarà timarà
noi amaremu cadaremu timaremu
voi amareti cadareti timareti
iddi amarani cadarani timarani
Futuro anteriore
Eu aaràgghju amatu saràgghju cadutu aaràgghju timutu
(io avrò amato io sarò caduto io avrò temuto)
tu abaré amatu sarai cadutu abaré timutu
iddu-a abarà amatu sarà cadutu abarà timutu
noi abaremu amatu saremu caduti abaremu timutu
voi abareti amatu sareti caduti abareti finiddu
iddi abarani amatu sarani caduti abarani timutu
CONDIZIONALE
Presente
Eu amaria cadaria timaria
(io amerei (io cadrei) (io temerei)
tu amaristi cadaristi timaristi
iddu-a amaria cadaria timaria
noi amarìami cadarìami timarìami
voi amarìati cadarìati timarìati
iddi amarìani cadarìani timarìani
Passato
Eu aaria amatu saria cadutu aaria timutu
(io avrei amato) io sarei caduto io avrei temuto)
tu abaristhi amatu saristhi cadutu abaristhi timutu
iddu abaria amatu saria cadutu abaria timutu
noi abarìami amatu sarìami caduti abarìami timutu
voi abarìaddi amatu sarìati caduti abarìaddi timutu
iddi abarìani amatu sarìani caduti abarìani timutu
CONGIUNTIVO
Presente
Eu àmia càdia tìmia
(che io ami che io cada che io tema)
tu ami cadi timi
iddu-a àmia càdia tìmia
noi àmimi càdimi tìmimi
voi àmiti càditi tìmiti
iddi àmini càdini tìmini
Passato
Eu àgghja amatu sia cadutu àgghja timutu
(che io abbia amato che io sia caduto che io abbia temuto)
tu agghj amatu sii cadutu aggj timutu
iddu-a àgghja amatu sia cadutu àgghja timutu
noi àgghjmi amatu sìami caduti àgghjmi timutu
voi àgghjti amatu sìati caduti àgghjti timutu
iddi àgghjini amatu sìani caduti àgghjni timutu
Imperfetto
Eu améssia cadìssia timìssia
(che io amassi che io cadessi che io temessi)
tu amessi cadissi timissi
iddu-a améssia cadìssia timìssia
noi améssimi cadìssimi timìssimi
voi améssiti cadìssiti timìssiti
iddi améssini cadìssini timìssini
Trapassato
Eu aìssia amatu fùssia cadutu aìssia timutu (che io avessi amato che io fossi caduto che io avessi temuto)
tu aissi amatu fussi cadutu aìssi timutu
iddu-a aìssia amatu fùssia cadutu aìssia timutu
noi aìssimi amatu fùssimi caduti aìssimi timutu
voi aìssiti amatu fùssiti caduti aìssiti timutu
iddi aìssini amatu fùssiani caduti aìssini timutu
IMPERATIVO
Presente
ama, àmia, àmimi, ameti, àmini (ama tu, ami lei, amiamo noi,
amate voi, amino essi)
cadi, càdia, càdimi, caditi, càdini (cadi tu, cada lei, cadiamo noi,
cadete voi, cadano essi)
timi, tìmia, tìmimi, timiti, tìmini (temi tu, tema lei, temiamo noi,
temete voi, temano essi)
INFINITO
Presente
amà cadé timì
(amare cadere temere)
Passato
aé amatu essè cadutu aé timutu
(avere amato essere caduto avere temuto)
GERUNDIO
Presente
amendi cadendi timendi
(amando cadendo temendo)
Passato
aendi amatu essendi cadutu aendi timutu
(avendo amato essendo caduto avendo temuto)
PARTICIPIO
Passato
amatu cadutu timutu
(amato caduto temuto)
Verbi irregolari
Numerosi sono i verbi irregolari del Gallurese. Ribadito il concetto che un verbo è irregolare quando muta la radice-base durante la coniugazione, non essendo possibile riportarli tutti, se ne elencano alcuni, che denotano la mutazione della radice già dal presente indicativo:
dà dare [pres. indic. doc- u]
dì dire [pres. indic. dic-u]
pudé potere [pres. indic. poss-u]
punì porre, mettere [pres. indic. pong-u]
tiné tenere [pres. indic. teng-u]
vidé vedere [pres. indic. vic -u]
viné venire [pres. indic. veng-u]
vulé volere [pres. indic. vodd-u]
Molti altri presentano tale irregolarità nel participio passato:
abbrì aprire abbaltu aperto
accuglì accogliere accoltu accolto
affindì, offendì offendere affesu, offesu offeso
affriggj affliggere afflittu afflitto
agghjugnì aggiungere aggiuntu aggiunto
apprindìapprendere appresu appreso
assulvì assolvere assoltu assolto
attindì attendere attesu atteso
binidìcì benedire binidettu benedetto
concludì concludere cunclusu concluso
cridì credere criduddu creduto
cucì cuocere cottu cotto
cumpunì comporre cumpostu composto
cuncidì concedere cunzessu concesso
cunfundì confondere cunfusu confuso
cuprì coprire cupaltu coperto
dicidì decidere dicisu deciso
diffundì diffondere diffusu diffuso
discuttì discutere discussu discusso
distinghj distinguere distintu distinto
dividì dividere diisu diviso
impunì imporre imposthu imposto
istrignì stringere istrintu stertto
mantiné mantenere mantesu mantenuto
nascì nascere natu nato
offindì, uffindì offendere offesu, uffesu offeso
offrì, uffrì offrire offeltu, uffeltu offerto
pignì piangere pientu pianto
pugnì pungere puntu punto
sciuddì sciogliere scioltu sciolto
scriì scrivere scrittu scritto
sfacì disfare sfattu disfatto
spunì esporre spostu esposto
suffrì soffrire suffeltu sofferto
tignì tingere tintu tinto
vincì vincere vintu vinto
- Verbi transitivi e intransitivi
Un verbo è detto transitivo quando permette che l’azione fatta dal soggetto passi direttamente all’oggetto
E’ intransitivo nel caso contrario.
Es. Lu mastru ha spiagatu la puisia.
(soggetto) (complemento oggetto)
(Il maestro ha spiegato la poesia.)
Pàulu è andatu a Milanu.
(soggetto) (complemento di luogo)
(Paolo è andato a Milano.)
- Verbi difettivi
Sono chiamati “difettivi” quei verbi che vengono usati soltanto nella terza persona singolare (piobi- piove) o con il gerundio (è piubendi - piove, sta piovendo)
Tra i tanti si elencano:
-ghjlà, inghjlà, inghilachì gelare
-annuttà, imbugghjà, intrinà annottare
-dilluvià, dirrugghjulà, dirrugghjà, abbiscià diluviare
-ghjaccià, ghjlà brinare
-grandinà grandinare
-guttigghjà, muiddinà, piuicinà, isprindulà piovigginare
-sciarà, spannà schiarire
-tramuntà, tramacinà, intrabacinà tramontare
da qui
-ippannà, ippanaschà schiarire
-ippiccià dì, fa dì albeggiare
-ischuriggà annotare
-lampà, lampiggià lampeggiare
-muddinà piovigginare
-muddinà piovigginare
-nibicà nevicare
-piobì, fa eba piovere
-rusinà piovigginare
-tramuntà tramontare
-trunà tuonare
-PREPOSIZIONE
Le preposizioni possono essere semplici, semplici specifiche o articolate,
Le preposizioni semplici sono:
a, : a
cun, cu’ : con
da : da
di : di, da
in : in
pa’, par : : per
supra, subra : su
tra, intra, in mezu, illi : tra, fra
Le principali preposizioni semplici specifiche sono:
affiancu a, a paru a : a fianco a, a fianco di
veldi a, inveldi a : in direzione di
a lucu di : al posto di
occhj a, in fronti, in pettu : di fronte a, verso
a occhj, innanzi, addananzi, addananzi: di rimpetto a
addananzi, di dananzi, innanzi, a capinnanzi, prima, primma, a occhj a : davanti, dinanzi, prima di
drentu, indrentu, drintu, indrintu : dentro, entro
accultu, accultareddu, addrettu, a probu : nei pressi di, vicino a
chici, chinci : al di qua
apparu, cun : assieme
dapoi, poi, doppu (Lm), infattu : dopo
chena, chenza, senza : senza
contra, contru : contro
dananzi, addananz, innanzi a, a occhj : davanti a
veldi, inveldi, vel, a ora di : verso
duranti, mentri, fra di : durante
fina,sina, ti, ti a, ten’a, tenamenti, tamenti : insino, sino, persino
fora, affora : fuori
fora di, salvu chi, francu chi, ezzi chi : a eccezione di, tranne, salvo che
francu di , salvendi lu, : salvo il…
casi, cuasi, guasi, guàsgiu (ant.) : quasi
igniru, in ghjru, , in tundu, illi chintorri, innantu a, ignirioni, inghjrioni,
ulguzzoni : attorno
palcantu, cun tuttu chi, ancora chi, ancó chi, sibbè: malgrado
pal mezu di: mediante, tramite
pal culpa di : per colpa di
pal cantu, sibbè: per quanto
prima, primma, a capinnanzi, innanzi: prima
di dananzi, d’innanzi, di priimma, primma di : antecedente a
pro : pro
francu chi, fora di : ezzi chi, eccettu : eccetto, ad eccezione di, tranne
chena, chenza, senza: senza
sigundu, cunfolma, abbisu, carenti: secondo, in conformità a
sobbra, supra, insubbra, nantu: sopra
sottu, giossu, ingiossu : sotto
sutta, suttu, ignò, ghjossu: sotto, sotto di
vizcinu a, accultu, accultareddu, addrettu, a probu : vicino a
Le preposizioni articolate sono formate dalle preposizioni semplici generiche + l’articolo determinativo:
a lu, a la : al, allo, alla
a li : agli, ai, alle
di lu, di la : del, dello, della
di li : dei, degli, delle
da lu, da la : dal, dallo
da li : dagli, dalle
illu. illa : nel, nello, nella
illi : negli, nei, nelle
cun (cu’) lu, cun (cu’) la : con il, con lo, con la
cun (cu’) li con i, con gli, con le
pa’, pal, par lu, la : per il, per lo, per la
pa’, pal, par li : per gli, per i, per le
subra. supra lu, la : sul, sullo, sulla
subra, supra li sui, sulle
tra (intra, in mezu, illi) ) lu, la: fra, tra il, lo, la
“ “ “ “ gli, i, le: fra, tra i, gli, le :
-CONGIUNZIONE
Le principali congiunzioni possono essere.
disgiuntive, avversative, conclusive, dichiarative, correlative, causali, temporali, consecutive, concessive, condizionali, interrogative.
Si elencano:
a lu riessu, viceversa : viceversa
a tali chi : acciocché
a più chi, eccomu : oltreché
a tari chi : talché
a tali chi, attalachi : affinché
pru si, ancora chi, pal cantu, maccari : benché
fussimmai, casumai, pa casu chi : semmai
addunca, dunca, ettandu : dunque
dunca, eddunca, addunca, ettandu : dunque, ebbene
cassinnò, sinnò, tramenti, sentré (Lm) : altrimenti
anzi, o meddu : anzi
appena, aìciu, picuceddu, parpena (Lm) : appena
basta chi, bastecchi, bastuci, sempremmai, in locu, in càmbiu: basta che, invece,
purché, salvo
palchì, palcosa, ettandu : perché
candu : allorché, quando
candu, illu mentri, mentrecchì, mentri : allorquando
simmai, simmaimmai, mai-mai, siddu : qualora, semmai
chena, chenza, senza : senza
chi : che
cumenti si sia, in dugna modu : ma, comunque
cumenti, comu, che : come
cumenti si : come se
cun tottu chi, palcantu, pal più chi, sibbé : nonostante
cussicché, cussighì : cosicché, onde
dapoi chi, dacchì, siccomu : dacché, siccome
dabboi, poi, doppu (Lm) : : dopo
dabboi chi, appoi chi: : dopo che
dacchì : essendoché
dacchì, dapoi chi, datu chi, tracchì : poiché
infatti, diffatti. dinfatti, tambè, lu cuali : infatti
eddunca,induca, ettandu, pal chissu : quindi
e : e, ed
eppuru, no intamu, cun tuttu : eppure, nondimeno
ancó chi, ancu, finze fina, puru, tamenti, tenamenti, ti, tinamenti, puru: anche, finanche,
perfino, persino, pure
fin’a chi, finzecchì, tiacchìi : sinché
finzecchì, finecchì, tiacchì, finnantuchì (Lm) : finché, fino a che, fintanto che
fora di, francu lu (la, li), ezzi chi, eccettu : eccetto
ghjacchì, dacchì, candu chi, tracchì : giacchè
casi, cuasi, guasi : quasi
infatti, difatti, diffatti, tambè : difatti
igniru, in ghjru, in tundu, ignrioni, illi chintorri, inghjrioni: attorno, intorno
inveci, inneci (Lm), in locu, in càmbiu : invece, senonché
inveci chi, inveci d, a lu postu di, in locu di : anziché
ma : ma
ancu, cancu, ch’ancu, simmaimmai : magari
ancu chi, maccari, pal cantu, sibbè : ancorché
mancu, nemmancu, neppuru : neanche, nemmanco,nemmeno, neppure
mentri, mèntrisi, sendi : mentre
né : né
nienti di mancu, negattia (Lm : nientemeno
cun tottu chi, sibbé, palcantu : : tuttavia
o : o, od
o, oppuru, oppurusia, oppuramenti, ovveru, ovverusia : oppure, ossia, ovvero
candunchi, cantunchi, palcantu, maccari,, sibbé : quantunque
palchissu : perciò
palchì, palcosa : perchè
pairthantu, parthantu : pertanto
parò, però : però
più prestu, piupprestu : piuttosto
prima, primma, innanzi, a capinnanzi: prima
salvu chi, fora chi , francu chi, ezzi chi : salvo
sippuru : seppure
si. siddu : se, nel caso che
sia : sia
maccarri, mancari, sibbè, palcantu, ancu chi : sebbene
cussicchè, di solti chi : sicchè
sippuru : seppure
subbra, supra, insubbra, nantu : sopra
solamenti, solu, sinnò : solamente, soltanto
sutta, suttu, ignò, ghjossu : sotto
-AVVERBIO
Molti avverbi sono formati, come nella lingua Italiana, aggiungendo il suffisso –enti
ad un aggettivo:
foltamenti altamenti simpaticamenti sinceramenti
fortemente altamente simpaticamente sinceramente
riccamenti bambamenti dulcementi caramenti
riccamente scioccamente dolcemente caramente
*Si elencano i principali avverbi, divisi per categoria di appartenenza:
* avverbi di modo:
a caaddicaroni, a bancicaroni, a la spirriotta : a cavalcioni
cun l’occhj a lu riessu : biecamente
alliceri : leggermente
limpidamenti : limpidamente
longamenti: lungamente
malvulinteri, a mala gana, di malcori, a sticchj ill’occhj : malvolentieri
mannamenti grandemente
a cucutinu, cucutinu-cucutinu, a piottu, a l’accostu : gattoni
minutamenti, a la minuta : minutamente
a coa, accoa, cuattoni, all’appiattu, a isfrosu : nascostamente
innuttilmenti, dibbata : inutilmente
chena réguli : sregolatamente
a la disispirata : disperatamente
a l’andera, a la franfransò, a la baddaràndola alla carlona
in dàsgiu: con calma
a la sola, solu-solu, sulittariamenti : solitariamente
struddatamenti : maldestramente
a lu mancu : almeno
badduloni, in ballàlliri, manciconi : oscillante
accò, acconni, eccu : ecco
adaghju, appianu : adagio
addirittura, agghjummai : addirittura
avveru, dieru, di lu tutt, innò, pal nudda : affatto
casi, cuasi, guasi, agghjummai : quasi
ancora, torra : eziandio
apposta : apposta
appuntu, pròppiu : appunto
assia, come a dì : cioè
beni, be’ : bene
intimamenti : intimamente
cant’e cantu, comu si sia, cumentisisia : comunque
comu, commu, come, commi : come
palcantu, cun tuttu chi, ancora chi, sibbè : malgrado
da incumenzu, torra, ancora : daccapo
cassinnò, sinnò, tramenti, sentrè (Lm) : altrimenti
dibbata, auffu, acchenza : gratis
vulinteri, di bon cori : volentieri
e ancora, in iù, appiù, sighenti : inoltre
d’alta manera, pa altu ‘essu : daltronde
avveru, davveru, didieru, dieru, paravveru . davvero, veramente
dunca, addunca, ettandu : orbene
eddunca, induca, ettandu, pal chissu : quindi
puru, ancora, anco’ chi, tamenti, fina : anche, pure
a gai meu, disdicciadamenti : purtroppo
eppuru : eppure
fina, sina, finze a, finzamenti, ti, tine, tamenti, puru : perfino, persino
cussì, cussini, dicussì : così
ancora, puru : altresì
mercé, mesé : mercé
sinocchì.inveci : senonché
insomma, insumma, a una ‘olta : insomma
alaffini, a ultimera : alfine
in pinsamentu : sovrappensiero
appianu, steli-steli : piano piano
steli-steli, trisgi-pilisi, pedi-pedi lemme lemme
paraglì-paraglià : di qua e di là
malamenti, mali : malamente
mancu, francu, ammancu : meno
umbè, abbeddu, iganti, monda (Lm) : molto
meddu : meglio
irrasenti, razziconi, rasciuloni, razziggoni : rasente
mancu, nemmancu : nemmeno, nemmanco
pocu, aìciu : poco
pinduloni, pendi-pendi, pìncica-pìncica, triconi: penzoloni
pegghju : peggio
solu, solamenti, sinnò : soltanto
appianu, pianu, steli-steli : piano
primma di tuttu : innanzitutto
pa altu ‘essu, d’alta manera : peraltro
più prestu, piupprestu : piuttosto
sighenti : siccome
piotta-piotta, a coa, a fultu, appiatta-appiatta : quatto quatto
apparu, cun : assieme, insieme
trimuloni, trimulànciu, bàmbula-bàmbula . tremante
* avverbi di luogo :
a chidd’ala, acchiddala, appiù : oltre
abbassu, ignò, suttu : abbasso, dabbasso
accantu, accultu, affaccu, appizzu, suttinu : accanto, daccanto
d’accultu, vicinu, a probu : vicino, davvicino
a occhj : dirimpetto
addananzi, di dananzi, dananzi, innanzi, primma : dinanzi, innanzi
indaretu, daretu : retro
annantu, innantu : addosso
accultu, d’accultu, appizzu, infattu, veldi chi : appresso, dappresso, dipresso
accultu, unde, und’è, appizzu, approbba : presso
drentu, drintu (Lm), indrentu, indintru (Lm) : dentro
paltuttu, in dugna locu, aundisia, a pilutu : dappertutto
subbra, insubbra, supra, innantu : su
in altu locu : altrove
allonga, attesu: lontano, lungi
vi : ce
vi : ci, vi
dundi, da undi, daundi : donde
infattu, fattu, indaretu : dietro, indietro
ddoe, ddue: ci, lì, vi
fora, a fora, affora, di fora : fuori, infuori
ignò, innignò, inghjò, ghjossu, innignò : giù, ingiù
in subbra, insubbra, supra : insù
culandi, chindi, chii, chì : costà, costì
paltuttu, in dugna locu, undisisia, in dugna chirrioni, a pilutu: dappertutto,
dovunque, ovunque
igniru, inghjru, ignirioni, illi chintorri : attorno, dattorno, dintorno, intorno
chii, chini, chindi, culandi : là, lì
chindi, culandi : colà, ivi
chindignò, chindi ignò, chindi suttu : laggiù
innanzi, addananzi, avanti, a capinnanzi : avanti, davanti
in locu : in nessun luogo
chii, chinci, chici, inoghi : qua, qui, quivi
chicignò, chincignò, chici suttu : quaggiù
chici subbra, subbra, chinci subbra :quassù
intro (lat. INTRO), aintro, inntro, in: dentro, addentro, entro
nce: ce, ci, là, qui
paraglì-paraglià : qua e là
chinci : quinci
subbra, supra, in subbra : sopra, disopra
chindi subbra, insubbra, innantu : lassù, su
sutta, suttu, ignò, ghjossu : sotto, disotto
attraessu, di traessu, a scaracozza : attraverso
undi, undì, aundi, ui : dove, ove
undi, da undi, a tali chi, palchì : onde
* avverbi di tempo :
a li ‘olti, calchi ‘olta : talora, talvolta
a sirintina : di pomeriggio
a distempu, irritaldu: in ritardo, tardivamente
chizzognu : di prima mattina
a l’intrinata : al tramonto
ancora, torra : ancora
poi, eppoi, dapoi, infattu: poi, dipoi, poscia
candu (lat. QUANDO) : quando
chizzu : all’alba, presto
abà, abali, avali (Lm) : adesso, ora
anzora, pac’ora : dianzi
dumani : domani
istamani, stamani : stamani
stasera : stasera
daoredda: da un po’ di tempo
a ispissu, arreu, medas, soventi : spesso, sovente
a tutt’ori, sempri : sempre, ognora
dunca, addunca, eddunca, ettandu : dunque
appoi, poi, dunca : indi
arimani, arrimani : ieri
fin’abali, fin’abà : finora, sinora
ghjà : già, di già
innanzaderi nanzaderi : avantieri
abà, abali, avà, avali (Lm, Cs): adesso
mentri, mèntrisi, sendi : mentre (nel)
alaffini, a ultimera : infine
intantu, istantu, paristantu, intrattantu, parabà, illu mezu : intanto, frattanto
istanotti, stanotti : stanotte
prestu, chizzu, di bon’ora: presto
mai, nchjù : mai
agghjummai, ghjummai, mai più : giammai
istanotti, stanotti : stanotte
abannu: quest’anno
ogghj : oggi
ogghjndì, ogghj mattessi : oggigiorno
agghjummai: oramai
ancorabali, finz’a abali : tuttora
prestu, chizzu, lestru, di bon’ora : presto
prima, primma, a capinnanzi, innanzi : prima
anzitempu, innanzi (prima) di lu tempu : anzitempo
dapoi, poi, doppu (Lm), infattu : dopo
daretu, darredu : dopodomani
sempri, a tutt’ori : sempre
mai-mai, simmai, simmaimmai, siddu : semmai
sùbbitu, a lestru, abà, abali : subito
attandu, ettandu, tandu : allora
taldu, attaldu : tardi
* avverbi di quantità :
a più di : ultra
abbastànzia, abbastanti, bastanti, assai : abbastanza
aìciu, aizu, appena, parpena (Lm), picuceddu : appena
un beddu pocu, un pocu, tanti : alquanto
a (pa) lu mancu, alumancu, mìnimu-mìminu : almeno, perlomeno
cantu, cuantu –e (Lm) : quanto
cuasi, casi,accultu, agghjummai, veldi chi : circa, incirca, pressoché, quasi
mancu, ammancu, francu : manco, meno
mancumali, pocumali : menomale
umbè, be’, abbeddu, iganti (Cs), monda (Lm) : molto
appiù, di più : viepiù
nemmancu, mancu : neanche
nienti, gnenti (Lm), nudda, nìcchsi : niente, nulla
pocu, aìciu : poco
più, dispiù : più
lu più di li ‘olti : perlopiù
veldi chi, casi, agghjummai : suppergiù
puru : pure
solu, solamenti, sinnò : solo, soltanto, solamente
subbrappiù, suprappiù. dispiù, crescu : soprappiù, sovrappiù
subbrattuttu, suprattuttu, piueppiù : soprattutto
troppu, umbè : troppo
* avverbi interrogativi :
candu? : quando ?
cantu ?, cuantu,-e (Lm) ? : quanto ?
comu, commu?, come ?, commi (Lm)? : come ?
cosa ?, che cosa ?
palchì?, palcosa?, ettandu? : perché ?
undi?, undì?, indi ?, ui? : dove ?
* avverbi di affermazione, negazione e dubbio :
avveru, davveru, didieru, dieru, parevveru : davvero, vero
palchìsi : perché sì
palchìno : perché no
celtamenti, zeltamenti, a celtu, chena falta, senza duda : sì, certamente
ca sa, cassà, ancassà (Lm), fussimmai : chissà
dibbata, indarru, invanu : invano
emmu, sì, éia, eni (Lm) : sì
forsi, fossi, soca chi, di esse, venga chi, abbisumeu, macarri (Lm) : forse
ne : né
nemmancu, mancu, francu : nemmanco, nemmeno, neppure
no, non, noni : no, non
nienti di mancu, negattia (Lm) : nientemeno
s’incappa, capazzu chi, venga chi, soca chi, forsi : probabilmente
di siguru, a celtu, chena falta : sicuramente, sicuro
NB : L’avverbio italiano non in sardo si scrive no se è seguito da parola che inizia per vocale ; si scrive non se è seguito da parola che inizia per consonante
Es. :no è beddu no ha più chittù no socu cosa divvi, da tempu no àndani a baddà
non è bello non ha più quiete non so cosa dirvi da tempo non vanno a ballare
* Locuzioni avverbiali :
a mala gana, ammalagana, a sticchj ill’occhj : controvoglia
a caaddicaroni, a caddariconi, a bancicaroni, a la spirriotta, a l’ispirriotta : a
cavalcioni
a bizeffa, a buzeffa, bedd’a beddu, a struvu, a muntoni, a muzzinu, a bureffa, a ghjttatura, a càsticu : a bizzeffe
a colpu inghjò, a mazza a terra, a cara a terra, franch’’ignò : bocconi
a capuzzina : a capofitto
a chipratura, a ripatura, a stalòrria : a crepapancia, a crepapelle
a coa, cuattoni, cuatu-cuatu, cuizza a cuizz a: di soppiatto
bassu-bassu, sicretamenti : ratton rattoni
in pìpiri : coccoloni
addinotti : nottetempo
ogghjndì, ogghj mattessi : oggigiorno
dugna volta : ogniqualvolta
a occhj, in fronti, innanzi, addananzi : di rimpetto
a cagghjni, a truoni, dirrugghjendi, a ìrritu, a dirramu : a dirotto
a malappena, ammalappena, a culatura, a caru, cantu e cantu : a malapena
a malagana, di malcori : a malincuore
a cattru pedi, a istiddinu, franchignò, a lu gattumiau : carponi
a moddu, a mógliu : a mollo
a lu palpu, a palputu, palponi (Lm), a palpatura, a lu tastu, ceca-ciconi, branculoni ,: tastoni, tentoni
a ditta di, sigundu, abbisu : a detta
rumbuloni, a rùmbuli, imbulcinoni, a carabussulinu : voltoloni
a l’andera, a casàcciu, a la franfransò, a la baddarandola :alla carlona
a cucutinu, cucutinu-cucutinu, a lu gattumiau, a l’accostu, a piottu : gattoni, quattoni
a lu riessu, di sbascinu, di schilvessu : a scancio
a casàcciu, a l’inceltu, a l’andera, a l’indóinu, a imbrènciu, a la maccunàccia, com’esci-esci : a casaccio
affultu-affultu, a coa, a cuatura, ghetu : alla chetichella
a lu riessu, viciversa : viceversa
a dispalti, a un latui : in disparte
bàntziga-bàntziga, a sa tambarallotta, sàntzia-sàntzia : dondoloni
a lu sbarra-sbarra, a smèldula-smèldula, bàmbulabàmbula, banciconi, bàndula-bàndula, a lu stràmbula-stràmbula, casca-casca, sàica-sàica, saiconi : barcolloni
brinca-brinchendi : balzelloni
abal’abà, anzora, poc’ora : orora, pocanzi
agghjummai, casi, guasi, accultu, veldi chi : pressappoco
di rilànciu, d’irrùbitu, di runcu : di botto
ti a l’ùltimu, di cuntinu : a oltranza
di traessu, a scaracozza, di sbascinu, di sténciu : tra(s)versalmente
di traessu, di sbascinu, di schilvessu : di sguincio
supratamenti, abbeddu : oltremodo
fora di misura, cata : oltremisura
friga-friga, a frigadura : strofinoni
illìsciga-illìsciga, càdria-càdria, làssina-làssina, lìscina-lìscina : scivoloni
sgrattaccioni : tentennoni
a un tempu : nel contempo
a gucciuloni, a guttigghjoni, a tlchjuloni : goccioloni
pinduloni, pendi-pendi, pinduliddoni, pèndula-pèndula, pìncica-pìncica, fala-fala, badduloni, triniconi, : ciondoloni, pendoloni, penzoloni
in tempu, c hizzu : pertempo
appianu, steli-steli : pian piano
la dì infattu, daretu : posdomani
rudduloni, rumbuloni, a rùmbuli, canioni, a carabussulinu, caniuloni, imbulcinoni : rotoloni, ruzzoloni
venga chi : putacaso
a coa, cuattoni, cuatu-cuatu, fultigghjoni : sottecchi
tarra-tarra : terraterra
tira-tira : tiratira
zuppiconi, zòppica-zòppica, nàica-nàica : zoppiconi
trasginoni, strasginoni, tràsgina-tràsgina, a trasginatura, a trampasgioni, istrisciuloni : trascinoni
N. B.: Il lessico sardo comprende altri lemmi per esprimere i numerosi avverbi e le tante locuzioni avverbiali. Per la LSU si propone però l’uso di quelli qui indicati. Le altre forme potranno essere comunque impiegate nelle rispettive varianti locali.
-ESCLAMAZIONE o INTERIEZIONE
Le interiezioni (o esclamazioni) si dividono in proprie ed improprie.
Le principali interiezioni proprie sono :
a fora : abbasso!
ah : ah!
ahi : ahi!
còlciu a me, uhai : ahimé!, ohimé!
aiò, aiosa, ale (Lm), alò : orsù!, sù
anda ! : va’!
ba, bah : bah !
basta! : basta!
beh, bè : beh !
Ghjesu, Gjesummaria!!: Gesù, guarda cosa è successo!
eh: eh!, ehi!
sì, emmu, éia, eni : sì!
a celtu, celtamenti, zeltamenti, chena falta, senza duda : e allora, ma certo
cosa, ancu, cancu, ettandu, attandu, tandu : che!
ohi, òhia : ohi!
ohibò, bo-bo : ohibò!
accidenti, ràiu, paldeu : perbacco!
paldeu : perdinci!, perdio
pisti! : ahi!, ohi!
pucci, puzzi : poh!
titia! : che freddo!
uffa, drìnguli : uffa!
urrà, evviva : urrà!, evviva!
Le principali interiezioni improprie sono :
avvidecci! : arrivederci!
all’àpizi, attinziuneti, avvaldìgghjati! : allerta!
allalmi : allarmi!
ancu, cancu, ch’ancu, simmaimmai, maccari, macarri (Cs) : magari!
assaiè, ancass (Lm), mancumali, pocumali! : menomale!
accidenti, negattia (Lm), ràiu! : accidenti!
disdicciadamenti, a gai meu (tóiu, sóiu…) !: purtroppo!
addirittura, agghjummai : addirittura!
adiu, adiosu!: addio!
a gai (est)! : cosi è!
agghjutóriu, agghjutu, adiutóriu,, aiutu! : aiuto!
a mala gana, ammalagana, a sticchj ill’occhj! : controvoglia, per forza
ghjò, ghjoré! : ma guarda!
ancu, cancu, simmaimmai! : magari!
orrori! : che disgrazia!
accidenti, negattia (Lm), ràiu : accidenti!
evviva : evviva!, viva!
bon pro’! : prosit!
fussimma! : figurati!
cumenti è veru Deu, chinnò : com’è vero Dio!
càspita, malanchì, mùlcuri : caspita!, caspitina!, caspiterina!
Ghjesummaria! :Gesù!
cassà, ca sa, ancassà (Lm), fussimmai! : chissà
adiosu, adiu! : ciao!, addio !
mècala!, cittu e mùsciu! : zitto !, taci !
diàmine, tiàmini : diamine!
diàncini, dimuncineddu, dimòncini, diàmmini! : diancine!
bunghjornu, bona ciurrata! buongiorno!, buondì!
a gai meu (tóiu, sóiu…) disdiccia!, eppuru : purtroppo! eppure!
grazi : grazie!
guai, agguai : guai!
innorammala, iramala, a mala ia, a lu piffi in paffa! : alla malora!
innorabona! : alla buonora!
macchè : macché
accò, acconni, eccu! : ecco!
poarettu, colciareddu, mischineddu, chighirispeddi! : poveretto!,
ma ite, ma ita : macché!
accidenti! : accidenti!
malannu : mannaggia!
còlciu di me, la me’ solti, uahi, uhai! : ohimé !
mammamea : mammamia!
ancu, cancu, ch’ancu, simmaimmai! : magari!
marranu : marrano!
mi’, millu!, accollu, ghjotti, ghjullu : ecco, eccolo!
mècala!, càglia, mutu!: taci!, zitto!
nossignori : nossignore!
nossignore, nossignori, signornò, sinnornò, nosse, nossi : signornò!
o Deu, ottè : oddio! oh, Dio!
osanna : osanna!
pacubene, pagu bene! : peccato!, poveretto!
perdetzi, perdixi, alla, occopore, bàncina : perbacco!
perdeu, perdeus, perdéula, perditzi, perdixi : perdio!, perdinci!
puarettu, colciareddu, culcittu, mischineddu, chighirispeddi : poveretto!
trù, ah! : tru’!
salutu! : salve!
sciò, sciù : sciò!
sissignori, nossignoriì : sissignore!, signornò!
chipratu!, stimpanatu! : “possa tu gonfiarti e crepare!
ancu, cancu, ch’ancu, simmaimmai!: magari!
tàppara! : càpperi!, capperina!
to’, pidda! : prendi!, to’!, toh!