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Marracash – King Del Rap

 

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Pur non sentendo particolare empatia con le sue “rime da quartiere”, ho sempre seguito Marracash con molta attenzione.
Avendo un background artistico e personale differente, però, mi sono soltanto limitato ad apprezzare il flow e l’inventiva di chi, già in PMC Vs Club Dogo, nel lontano 2004, si distingueva per carisma e personalità dal resto della scena.
Ora, dopo una crescita musicale che l’ha consacrato come uno dei più influenti rapper italiani, non posso non fare i conti con questo King Del Rap, il nuovo album edito dall’Universal e che mi presenta un Marracash diverso da quello che conoscevo.
Se nei precedenti dischi si era contraddistinto per storytelling come “La Via Di Carlito” o “L’Ultima Settimana”, questo Marra sembra preferire concetti e frasi ad effetto piuttosto che narrazioni alla goodfellas. Fin dalla prima traccia, il singolo “King Del Rap” prodotto da Deleterio e con gli scretch di Dj Tayone, infatti, ci appare un Marra meno coinvolto nel trip del delinquente e più consapevole del proprio ruolo artistico.
Un Marracash più Fabio Rizzo – trasformazione già intuita in Roccia Music 2 – che racconta con ironia e maturità la società in cui viviamo e le piccole, grandi crisi contemporanee, senza mai perdere il suo peculiarissimo piglio da “ragazzo di quartiere”.
Si passa da canzoni ironicamente sessiste come “S.E.N.I.C.A.R.”, cantata insieme a Guè Pequegno, a pezzi che riflettono sulle attuali problematiche italiane, come “Sabbie Mobili”, il tutto trattato con un’intelligenza tale da non cadere mai in facili cliché o in soluzioni patetiche e per questo in grado di far apprezzare Marracash anche a chi, solitamente, non era abituato a condividere le sua visione artistica.
Le liriche disegnano una costellazione di citazioni distanti tra loro, incollate senza attrito dalla geniale creatività di Marracash aka <<Marra Basquiat, Marra Trouffaut>> come si autodefinisce nella canzone “Marrageddon”. Le produzioni proseguono il sentiero tracciato da Deleterio, districandosi tra sonorità dub e elettroniche un po’ meno spinte del precedente Fino A Qui Tutto Bene ma capaci di incarnare perfettamente il gusto contemporaneo.
Marra ha sempre rischiato e fatto le cose che voleva senza rendere conto a nessuno: ha chiamato J Ax nel suo album d’esordio,  ha cantato con i Bloody Beetroots e, addirittura, con Giusy Ferreri. Si è esposto in prima persona rischiando il voltafaccia della scena, ma ha sempre vinto. E ora è grazie a lui se la scena italiana è cresciuta e, soprattutto, se si è sdoganata da certi preconcetti che l’hanno solamente paralizzata.
Questo non è un disco rap per rapper, come accade nella maggior parte delle produzioni  italiane. Questo è un disco rap (punto). Un disco che ospita nuovi artisti di talento, da Emis Killa a Salmo, e altri consolidati king come Jake La Furia e Fabri Fibra. Una piramide di fenomeni, al cui vertice si trova Marracash che <<non teme confronti>>.
Il trono su cui siede Marra è fatto di sabbia ma finché non si presenterà qualcun altro degno di reclamarlo, resterà suo di diritto.

(Andrea Mazzoli)

TRACKLIST

01) King Del Rap
02) Didinò
03) Semtex feat. Attila
04) In Faccia
05) Rapper/Criminale
06) Giusto Un Giro feat. Emis Killa
07) Noi No feat. Co’Sang
08) S.e.n.i.c.a.r. feat. Gué Pequeno
09) Sabbie Mobili
10) Quando sarò morto feat. Fabri Fibra/Jake la Furia
11) Né Cura, Né Luogo feat. Salmo
12) Prova a Prendermi feat. Entics
13) Quando ero vivo feat. J-Ax
14) In Down
15) Marrageddon feat. Salmo

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