Roma, "Evaporations": Pepper in mostra a palazzo Cipolla Galleria fotografica Navigazione per la galleria fotografica 1 di 12 Immagine Precedente Immagine Successiva Slideshow Chiudi Vicoli bui, banconi di bar di secondo ordine, baci rubati alla stazione, porti e banchine: è un mondo spiato (che spesso spia a sua volta) quello immortalato nelle fotografie di John R. Pepper. Street photographer rigorosamente analogico, nelle sue immagini in bianco e nero restituisce un'umanità evanescente, attimi di vita rubati e trasposti su carta, quasi come a salvarli dall'evaporazione. Ed è proprio "Evaporations" il titolo della personale del fotografo statunitense, storico assistente di Ugo Mulas, dal 22 novembre fino al 18 gennaio a Palazzo Cipolla. Oltre 50 scatti in grande formato, che parlano di viaggio, di solitudine, spesso slegate da uno specifico contesto sociale o temporale. "La lentezza è ciò che caratterizza il mio lavoro - spiega Pepper - quella che va dall'occhio al dito che preme il pulsante e ricarica. Per questo continuo a usare macchine analogiche". Un lavoro che secondo il fotografo si perde con la fotografia digitale "dove la foto comincia al computer". Ma con l'uso sempre più massiccio di smartphone per immortalare momenti di vita quotidiana, la street photography non rischia di scomparire? Secondo il fotografo no. "Pensiamo alla Kodak Brownie, la prima macchina fotografica low cost uscita nel 1900: un oggetto per tutti. Ecco, gli iphone sono come la Brownie. Essere un fotografo vero vuol dire avere l'occhio di un pittore e l'innocenza di un bambino, saper svuotare la mente e aspettare che la foto arrivi. Non tutti ci riescono". (arianna di cori) Seguici su Facebook per essere sempre aggiornato sulle ultime notizie dalla città e dalla regione