Silvio Berlusconi sogna l’ennesimo ritorno

Il Cavaliere è tornato a farsi vedere, seleziona i candidati e studia un nuovo programma. Nonostante l’età, vuole giocare da protagonista la prossima campagna. La situazione sembra favorevole, le debolezze degli avversari lo spingono sulla scena. E anche la riabilitazione politica è vicina

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21 Marzo Mar 2017 1300 21 marzo 2017 21 Marzo 2017 - 13:00

Silvio Berlusconi immortalato in un McDonald’s a Segrate, mentre ordina una spremuta d’arancia come un cliente qualsiasi. E poi la visita in un’azienda di Pistoia, mentre racconta la barzelletta di rito ai dipendenti accorsi a salutarlo. Con tanto di ripresa video. Il Cavaliere sul treno Frecciarossa per Roma. Ma anche professore d’occasione per un corso di formazione dedicato agli over65 ospitato nella sua Villa Gernetto. Istantanee sparse di un sogno. Dopo un lungo periodo di silenzio, l’ex premier sta preparando il suo ritorno in campo. L’ennesimo. Nonostante l’età - il leader di Forza Italia ha superato gli ottanta anni - la politica italiana sembra non poter fare a meno di lui. Specchio di un Paese che evidentemente non ama rottamazioni e cambiamenti troppo repentini.

A raccontarla pare quasi impossibile. Eppure sembra che Berlusconi coltivi il sogno di giocare da protagonista anche la prossima campagna elettorale. Nessuna voglia di farsi da parte. Anzi, chi lo conosce racconta l’entusiasmo con cui sta affrontando la nuova fase politica. Le premesse, dopotutto, sembrano giocare a suo favore. Lo spazio per il grande ritorno è a disposizione. Le debolezze degli avversari lo spingono sulla scena. Si spiega anche così l’attenta gestione mediatica delle ultime settimane. Le immagini e le interviste fatte circolare con la giusta attenzione, evitando con cura il rischio di sovraesposizione. Le fotografie in mezzo alla gente - in treno o nei fast food - sembrano funzionali a un preciso messaggio politico. Berlusconi resta un leader popolare, vicino alle persone. Popolare, dunque. Non populista. Anzi, il nuovo ruolo che il leader di Forza Italia vorrebbe ritagliarsi è proprio quello di alternativa al grillismo.

A raccontarla pare quasi impossibile. Eppure Berlusconi coltiva il sogno di giocare da protagonista anche la prossima campagna elettorale. Nessuna voglia di farsi da parte. Nonostante l’età - il leader di Forza Italia ha superato gli ottanta anni - la politica italiana sembra non poter fare a meno di lui. Specchio di un Paese che evidentemente non ama rottamazioni e cambiamenti troppo repentini.

Un tempo lo spauracchio sbandierato nei comizi erano i comunisti. Oggi sono i grillini. I Cinque Stelle raccolgono consensi nel Paese, ma la loro ascesa genera anche preoccupazione. Berlusconi può offrire una rassicurante alternativa. Vuole presentarsi come l’uomo del fare contro i debuttanti allo sbaraglio. All’inesperienza pentastellata può contrapporre la storia di un leader che - comunque la si pensi - ha governato il Paese per quasi un ventennio. E così il Cavaliere si prepara alle elezioni, sarà la settima volta dal 1994. Si voterà tra un anno, ormai è quasi inevitabile. Ma lui è già al lavoro sul nuovo programma. Una serie di interventi - assicurano i bene informati - dedicati in particolare ad anziani e indigenti. Ma non solo. Ai seniores di Forza Italia ospitati sabato scorso a Villa Gernetto, l’ex premier ha anticipato alcuni progetti: una pensione minima di mille euro per tutti, misure a sostegno delle fasce più povere. Riprendendo un tema caro al leader leghista Matteo Salvini, sembra allo studio anche l’introduzione di una flat tax per ridurre il carico fiscale. Programmi e persone. Nel frattempo, Berlusconi sta incontrando personalmente una serie di candidati per le prossime amministrative. Segno che la vecchia passione per i casting, anche politici, non lo ha mai abbandonato.

Il Cavaliere vuole scendere di nuovo in campo, chi l’avrebbe mai detto? Sondaggi alla mano il sogno non è neppure così irreale. Nelle intenzioni di voto il centrodestra unito vale oltre il 30 per cento. Una percentuale a cui vanno aggiunti i consensi che Berlusconi è capace di attirare durante la campagna elettorale (le doti di comunicatore ormai gli sono riconosciute anche dagli avversari). Si spiega anche così, forse, il rinnovato interesse dell’ex premier per la legge elettorale. Secondo gli ultimi retroscena di Palazzo, il Cavaliere avrebbe cercato di aprire un canale con il Partito democratico per introdurre nella nuova legge il premio alla coalizione. Strada maestra per poter stringere un’alleanza con Lega e Fratelli d’Italia e riunificare il centrodestra. Impossibile per ora immaginare il ruolo a cui aspira l’ex premier. Tornare a Palazzo Chigi probabilmente non gli dispiacerebbe affatto. Ma anche il ruolo di padre nobile del centrodestra potrebbe rappresentare una valida alternativa. Del resto per essere protagonista della scena politica non serve avere un incarico istituzionale. Soprattutto se, alla fine, le prossime elezioni dovessero rendere necessaria una nuova stagione di larghe intese.

Il Cavaliere vuole scendere di nuovo in campo, chi l’avrebbe mai detto? Sondaggi alla mano il sogno non è neppure così irreale. Nelle intenzioni di voto il centrodestra unito vale oltre il 30 per cento. Una percentuale a cui vanno aggiunti i consensi che Berlusconi è capace di attirare durante la campagna elettorale (le doti di comunicatore ormai gli sono riconosciute anche dagli avversari)

Il sogno di un ritorno sulla scena non prescinde da un aspetto più intimo, personale. Una nuova discesa in campo avrebbe l’innegabile sapore della rivincita verso chi ha frettolosamente archiviato l’epopea berlusconiana, in primo luogo l’ex segretario Pd Matteo Renzi. E passa attraverso una riabilitazione politica in grado di cancellare l’onta del 2013 e l’allontanamento dal Parlamento. Da questo punto di vista, il momento sembra favorevole. In attesa della sentenza della corte di giustizia europea, da Roma arrivano buone notizie. Il voto del Senato che la scorsa settimana ha respinto la decadenza del forzista Augusto Minzolini rappresenta una mezza vittoria anche per Berlusconi. Con un voto a larga maggioranza, i senatori hanno contraddetto in sostanza la legge Severino. La stessa norma che a inizio legislatura aveva permesso l’espulsione del Cavaliere da Palazzo Madama. È il segno, l’ennesimo, che il vento sembra aver cambiato direzione.

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