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Metti che al Festival della Filosofia di Modena si parli di scie chimiche

Anche quest’anno si è rinnovato l’appuntamento di fine estate più interessante di Modena: il Festival della Filosofia.Rip_-Cielo-Greta-Bergianti-I-Famosissimi-Ragni-Volanti-copertina

Sono 50 le lezioni magistrali che vedranno filosofi di fama internazionale impegnati a parlare di gloria nelle piazze della città emiliana, anche se quest’anno, un relatore ha parlato di tematiche forse po fuori programma.

Lui non è il tipo tutto sandali, toga e barba, anzi, a dire il vero non è nemmeno un filosofo, ma un militare. Si tratta del generale di Corpo d’Armata Fabio Mini, che stamattina in piazza xx settembre, ha tenuto una lezione magistrale dal titolo: “Eroi di guerra, tra coraggio e valore”.

Laureato in scienze strategiche, in scienze umanistiche e in negoziato internazionale, Mini, è un commentatore di questioni geopolitiche e di strategia militare, scrive per Limes, la Repubblica e l’Espresso, è stato capo di Stato maggiore del comando NATO per il sud Europa, ha guidato il Comando Interforze delle operazioni nei Balcani a partire dal gennaio 2001, e dall’ottobre 2002 all’ottobre 2003 è stato comandante delle operazioni di pace NATO in Kosovo nella missione denominata KFOR.

Sul finire del suo intervento, davanti ad un folto pubblico, Mini ha parlato di guerra ambientale, scie chimiche ed Haarp, tematiche scomode che il generale ha affrontato più volte nel corso degli anni, come nella conferenza del 7 ottobre 2012 a Firenze, in cui Mini spiegava che durante la guerra del Kosovo fu attuata la manipolazione delle nubi come strumento di guerra, e che le manipolazioni atmosferiche esistono, per realizzarle si usano sostanze come Sodio, Bario, Alluminio e Polimeri.

Tornando all’Italia, è abbastanza evidente che nei nostri cieli qualcosa non va, e nonostante gli attacchi sul piano emotivo verso chi chiede risposte da parte di politici, meteorologi e personaggi pubblici colorati da bandiere di ogni colore, le scie chimiche rimangono ancora oggi un fenomeno evidente ma non chiarito.

Un Festival della Filosofia davvero speciale quindi, dove anche se per poco, si è rotto un tabù.
Si perché parlare di guerra ambientale, scie chimiche e del neo pensionato Haarp, può nella stragrande maggioranza dei casi, tradursi nell’essere bollati come dei pazzi pericolosi, roba da TSO come diceva qualcuno,senza fare nomi,l’attuale Presidente del Consiglio del nostro Paese.

Noi di Riprendiamoci il Pianeta, movimento di resistenza umana lo sappiamo bene, perché è da molti anni ormai che ci battiamo pacificamente per sapere la verità su quello che riteniamo essere una vera e propria aggressione alla vita di questo Pianeta e un crimine verso l’umanità.

Anche se veniamo costantemente attaccati, soprattutto dai media, non ci fermeremo, perché riteniamo che solo attraverso una rivoluzione interiore e la pratica dell’amore e dell’innocuità verso la vita si possa produrre un reale cambiamento dello stato di cose attuali, dall’avvelenamento ambientale a quello delle coscienze, sottoposte ogni giorno ad una aggressione da parte forze che mirano a sottometterci in uno stato di povertà e rassegnazione.

E’ arrivato il momento di riprenderci il Pianeta, e tu, cosa fai?

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