Gli stadi della Serie A 2017-2018

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Dopo aver analizzato, nei giorni precedenti le squadre partecipanti al massimo campionato italiano (link 1 e link 2), ci soffermiamo oggi sulle case dei club, ovvero gli stadi della Serie A 2017-2018.

Gli stadi della Serie A 2017-2018

1. Atalanta – Stadio “Atleti Azzurri d’Italia”

Costruito nel 1928, lo stadio “Atleti Azzurri d’Italia” ha subito nel corso degli anni una serie di interventi, che ne hanno cambiato fisionomia e capienza. Gli ultimi lavori, eseguiti nel 2015, hanno modificato il numero di posti a sedere, circa 22.000, inserito 11 Skybox e introdotto una nuova zona, chiamata Pitch view, a pochi passi dal terreno di gioco, all’interno della quale sono inglobate le due panchine. La nuova area permette di migliorare considerevolmente l’esperienza del tifoso: senti il profumo dell’erba, sei a due passi dai tuoi idoli e puoi sentire i dettami tecnici dei due allenatori. Un’esperienza unica, da provare assolutamente.

Nei mesi scorsi la società di Percassi ha acquistato lo stadio dal Comune di Bergamo, diventando cosi il quarto impianto di proprietà di un club tra gli stadi della Serie A 2017-2018.

Lo stadio “Atleti Azzurri d’Italia” non ha avuto, però, il via libera dall’UEFA per ospitare le partite di Europa League.

Originariamente chiamato stadio “Mario Brumana” e successivamente “Stadio Comunale”, l’attuale nome dello stadio fu scelto dall’assessore Gianfranco Baraldi (ex atleta azzurro di fondo alle Olimpiadi del 1956 e del 1960), in onore dell’associazione che dal 1948 riunisce tutti gli sportivi che hanno indossato almeno una volta la maglia della Nazionale in una delle discipline riconosciute dal CONI. La scelta, però, non ebbe molto successo tra i tifosi, poiché non richiamava né il legame con la città né con la squadra.

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Foto: www.ecodibergamo.it

2. Benevento – Stadio “Ciro Vigorito”

Casa del Benevento, lo stadio “Ciro Vigorito” ospiterà il primo campionato di Serie A della storia del club. Situato sulla riva sinistra del fiume Sabato, l’impianto è stato costruito nel 1979 con una capienza di 25.000 posti, diminuiti a  17.800 per ragioni di sicurezza.

Di proprietà del comune, in vista della Serie A sono stati effettuati dei lavori di adeguamento della struttura riguardanti principalmente nuovi varchi di accesso e la zona circostante.

Chiamato in origine stadio “Santa Colomba”, dal 2010 rende omaggio all’ex amministratore delegato e presidente del settore giovanile Ciro Vigorito.

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Foto: www.sanniosport.it

3. Bologna – Stadio “Renato Dall’Ara”

Undicesimo stadio italiano per capienza, lo stadio del Bologna è dotato di circa 38.000 posti a sedere. Nato come primo vero stadio italiano, fu inaugurato nel 1927 con un incontro tra Italia e Spagna davanti al re Vittorio Emanuele.

Caratterizzato dalla presenza della Torre di Maratona, su di essa era posizionata in origine una statua della Vittoria alata con fascio littorio, mentre nell’arco venne posizionata una statua di Mussolini a cavallo, in ricordo della prima inaugurazione dell’impianto in cui il Duce fece il suo ingresso a cavallo.

Dopo la guerra fu rimossa la statua di Mussolini, mentre la Vittoria fu tolta solo in occasione della ristrutturazione dello stadio per i Mondiali del ’90.

Battezzato con il nome di origini fasciste “Il Littoriale”, fu ribattezzato “Comunale” nel 1945 con la caduta del fascismo. Nel 1983, poi, fu intitolato a Renato Dall’Ara, presidente del Bologna, scomparso tre giorni prima dello spareggio scudetto del 1964, vinto contro l’Inter di Herrera.

L’attuale presidente del club, Joy Saputo, ha avviato un progetto per il restyling dell’impianto.

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4. Cagliari – Stadio “Sardegna Arena”

In attesa del nuovo stadio “Sant’Elia”, la cui inaugurazione è prevista nel 2019, il club del presidente Giulini ha costruito, accanto allo stadio in costruzione, uno stadio temporaneo chiamato “Sardegna Arena”. Lo stadio utilizzerà le tribune in tubi zincati del “Sant’Elia e alcune strutture utilizzate per lo stadio “Is Arenas” sfruttato dal Cagliari tra il 2012 e il 2013.

La “Sardegna Arena” avrà una capienza di poco superiore alle 16.000 unità e, una volta pronto il nuovo stadio, verrà demolito per fare posto a parcheggi e zona prefiltraggio del “Sant’Elia“. L’attuale stadio del Cagliari è il secondo impianto più piccolo tra gli stadi della Serie A 2017-2018.

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Foto: Cagliari Calcio

5. Chievo Verona/Hellas Verona – Stadio “Marcantonio Bentegodi”

Lo stadio Bentegodi di Verona ospita le gare casalinghe delle due squadre professionistiche della città: Chievo Verona e Hellas Verona. L’impianto è stato inaugurato nel 1963 e ha una capacità totale di quasi 40.000 spettatori.

Nella ristrutturazione del 1990, in occasione dei Mondiali di calcio in Italia, fu aggiunto il terzo anello.

L’impianto prende il nome di Marcantonio Bentegodi, storico benefattore dello sport veronese, vissuto nel 1800. Alla sua morte, destinò parte della sua eredità allo sviluppo delle attività sportive veronesi, in particolar modo atletica, ginnastica, scherma, nuoto e pallanuoto.

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Foto: TicketOne

6. Crotone – Stadio “Ezio Scida”

Costruito nel 1946, con una capienza massima di circa 5.000 spettatori, è stato ingrandito nel corso degli anni a seguito della crescita del calcio crotonese. Con la promozione in Serie A, l’impianto è stato ampliato fino a 16.500 posti, in linea con le norme in vigore per il massimo campionato italiano.

La struttura nasce sopra i resti dell’antica agorà di Kroton, tra i principali centri urbani della Magna Grecia, ed è intitolata allo storico capitano del Crotone degli anni ’40, morto a soli 29 anni in un incidente stradale.

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7. Fiorentina – Stadio “Artemio Franchi”

Lo stadio “Artemio Franchi” di Firenze è uno degli stadi italiani più importanti e più grandi, potendo ospitare circa 46.000 persone. Inaugurato nel 1931 per volontà del marchese Luigi Ridolfi, primo presidente della Fiorentina, è stato ristrutturato nel 1990 in occasione dei Mondiali in Italia e nel 2013.

Progettato inizialmente come impianto polivalente, in grado di ospitare anche incontri di baseball, pugilato, meeting di atletica leggera e tappe del Giro d’Italia, nella ristrutturazione per i mondiali italiani fu privato della pista d’atletica, relegando la struttura ad esclusivo uso calcistico.

La ristrutturazione del 2013, invece, ha trasformato la tribuna coperta, portandola a livello del campo, a pochi metri dai giocatori, migliorando la visibilità e l’esperienza del tifoso. Anche qui, come a Bergamo, la vicinanza delle sedute al campo, ti permette di respirare davvero l’aria della partita e di sentirti quasi uno dei protagonisti.

Di proprietà del Comune di Firenze, l’impianto fu originariamente chiamato “Stadio Giovanni Berta” in onore di un giovane martire fascista fiorentino. Nel 1983 cambiò denominazione, assumendo l’attuale nome “Artemio Franchi” in memoria dell’ex dirigente fiorentino, presidente della FIGC e dell’UEFA, scomparso in un incidente stradale.

L’attuale presidenza aveva avviato il progetto per la costruzione della nuova casa della Fiorentina, ma la volontà della famiglia Della Valle di lasciare la proprietà dei viola sembrerebbe aver bloccato tutto.

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8. Genoa/Sampdoria – Stadio “Luigi Ferraris”

Inaugurato nel 1911, lo stadio “Luigi Ferraris” di Genova è lo stadio più antico d’Italia ancora in uso. Ospita gli incontri del Genoa e della Sampdoria e ha una capienza di poco superiore alle 36.000 unità. La struttura è di proprietà del Comune di Genova, ma è gestito dalla Luigi Ferraris s.r.l, società creata dai due club calcistici.

Lo stadio, nel 1989, fu demolito settore per settore, per essere poi ricostruito in occasione dei mondiali di calcio del ’90, assumendo la struttura di un moderno stadio inglese (con gli spalti a ridosso del campo). E’ uno degli stadi più spettacolari d’Italia. Quando si riempe, specie nel derby della Lanterna, si crea un’atmosfera unica e British.

Inizialmente chiamato stadio “Comunale di Via del Piano“, è stato dedicato nel 1933 a Luigi Ferraris, capitano del Genoa, caduto durante la prima guerra mondiale. La sua medaglia d’argento al valor militare è stata sotterrata vicino alla porta situata sotto la Gradinata Nord, durante la cerimonia di intitolazione dello stadio.

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9. Inter/Milan – Stadio “Giuseppe Meazza”

La “Scala del calcio”. È cosi che viene definito lo stadio “Giuseppe Meazza” di Milano, ai più conosciuto come stadio “San Siro” dal quartiere in cui è ubicato. Stadio più capiente d’Italia (può ospitare fino ad 80.000 spettatori), il Times lo ha inserito, nel 2009, al secondo posto nella classifica degli stati più belli del mondo. Maestoso, imponente, se è capace di donare una carica pazzesca anche ad un semplice spettatore, figuriamoci a chi va in campo.

Un vero capolavoro di architettura moderna, è stato inaugurato nel 1926 con un’amichevole tra Inter e Milan. Nato come la casa del Milan, diventò anche lo stadio dell’Inter nel 1947. Lo stadio “Giuseppe Meazza” fu costruito con un solo anello, a cui ne fu aggiunto un altro nel 1955 e un terzo nel 1990 in occasione della Coppa del Mondo Fifa.

Intitolato inizialmente stadio “San Siro”, cambiò le denominazione nel 1979 in onore del campione interista (e milanista) Giuseppe Meazza (detto Peppìn), considerato dagli esperti il più grande calciatore italiano di tutti i tempi, campione del mondo con la nazionale italiana nel ’34 e nel ’38, e secondo miglior marcatore dell’Italia dietro Gigi Riva.

È uno dei quattro stadi italiani a rientrare nella categoria 4 UEFA, quella con il maggior livello tecnico.

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10. Juventus – “Allianz Stadium”

“L’Allianz Stadium” di Torino, precedentemente Juventus Stadium, è stato ribattezzato così ad inizio stagione in virtù della vendita dei diritti di naming al colosso delle assicurazioni Allianz. È lo stadio più moderno d’Italia, il primo di proprietà di una società di calcio italiana.

Inaugurato nel 2011, è il sesto stadio italiano per capienza con 41.000 spettatori circa. Nasce sulle ceneri dello stadio Delle Alpi, vecchia casa della Juventus, è uno degli impianti più avanzati a livello mondiale e tra i maggiori poli di attrazione turistica della città di Torino. Nel 2012 ha vinto il premio “Stadium Innovation Trophy” al Global Sports Forum quale scenario sportivo più innovativo d’Europa, mentre la cerimonia d’inaugurazione ha vinto il premio come miglior evento celebrativo in Italia ai “Best Event Awards Italia”.

Uno stadio avveniristico, che fa della visibilità il suo punto di forza, durante la partita diventa una bolgia ed emette una carica pazzesca.

Al suo interno ci sono numerose attività commerciali, il museo della Juventus (tra i musei di calcio più grandi al mondo), il cammino delle stelle (Walk of fame bianconera) e il nuovo store ufficiale del club, presentato a fine giugno. Ha rappresentato un vero punto di forza del club sia dal punto di vista sportivo sia da quello economico.

È uno dei quattro stadi italiani a rientrare nella categoria 4 UEFA, quella con il maggior livello tecnico.

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11. Lazio/Roma – Stadio “Olimpico”

Lo stadio “Olimpico” di Roma è una struttura polifunzionale di proprietà del CONI.  Nato alla fine degli anni ’20, adibito ad autoparco delle truppe alleate durante la guerra mondiale, è passato negli anni ’50 sotto la proprietà del CONI che ne completò la struttura.

Oltre alle partite di calcio, ospita anche gare di atletica leggera e talvolta quelle di rugby. È la casa della Lazio e della Roma, sebbene quest’ultima abbia avviato l’iter per la costruzione del nuovo stadio di proprietà entro il 2020. Ha una capienza massima di circa 73 mila spettatori ed è uno dei quattro stadi italiani a rientrare nella categoria 4 UEFA, quella con il maggior livello tecnico.

Originariamente noto come “Stadio dei Cipressi”, negli anni ’50 cambiò il nome in “Stadio dei Centomila” per via della capienza, per poi essere ribattezzato definitivamente “Stadio Olimpico” in occasione dei “Giochi della XVII Olimpiade del 1960”.

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Foto: www.irlandando.it

12. Napoli – Stadio “San Paolo”

Lo stadio “San Paolo” di Napoli è uno degli stadi più caldi d’Italia, il suo boato si sente all’esterno a km di distanza. Inaugurato nel 1959, è il secondo stadio italiano per capienza effettiva e il terzo per capienza omologata. È un impianto polisportivo, dotato di palestre polifunzionali e di arti marziali, di un campo da pallacanestro e della pista d’atletica.

Ristrutturato nel 1990, in occasione di Mondiali di calcio italiani, attualmente può contenere poco più di 60.000 spettatori. La struttura è in fase di decadimento, motivo per il quale la società napoletana aveva paventato l’idea di costruire uno stadio nuovo di proprietà del club. Progetto a cui non si è ancora dato seguito.

Denominato inizialmente “Stadio del Sole”, prese successivamente il nome di Paolo di Tarso che, secondo le sacre scritture, arrivò dalla Terrasanta in Italia attraccando proprio a Fuorigrotta, quartiere in cui sorge lo stadio.

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Foto: Tripadvisor

13. Sassuolo – “Mapei Stadium”

Il “Mapei Stadium” è il principale stadio di Reggio Emilia, costruito nel 1995 per volere dell’AD della Reggiana e acquistato nel 2013 dalla Mapei, società di proprietà del patron del Sassuolo Giorgio Squinzi.

Lo stadio ha una capienza di quasi 24.000 spettatori, e nella stagione attuale oltre ad ospitare le partite casalinghe di Reggiana e Sassuolo, ospiterà quelle di Europa League dell’Atalanta. Uno stadio piccolo ma confortevole, con un’ottima visibilità e molto colorato. È uno dei quattro stadi italiani di proprietà di un club.

Nato alle origini con il nome di “Giglio”, per la cessione dei diritti di naming all’omonima azienda alimentare, nel 2012 cambiò il nome in stadio “Città del Tricolore”, come richiamo alla storia che vuole la città di Reggio Emilia patria della bandiera d’Italia. Con l’acquisizione dell’impianto da parte della Mapei, lo stadio ha assunto l’attuale nome.

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14. Spal – Stadio “Paolo Mazza”

La neopromossa Spal gioca le sue partite casalinghe nello stadio “Paolo Mazza” di Ferrara. Inaugurato nel 1928, è il quinto stadio italiano per anzianità tra quelli funzionanti.

Nato con una capienza massima di 4.000 posti, ha subito negli anni vari interventi fino a poter ospitare anche 25.000 persone. Le ultime ristrutturazioni dell’impianto hanno abbassato la capienza a 13.000 posti a sedere, cifra inferiore rispetto agli standard previsti per il massimo campionato, ma accettabili in base alla deroga per le società neopromosse nella massima serie.

Attualmente, quindi, lo stadio “Paolo Mazza” risulta essere il più piccolo tra gli stadi della Serie A 2017-2018.

Dal 1982, anno della sua scomparsa, lo stadio prende il nome dell’ex presidente della SPAL Paolo Mazza. Precedentemente era noto solo con il nome di “Comunale“.

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15. Torino – Stadio “Olimpico Grande Torino”

Utilizzato da Torino e Juventus, prima del loro trasferimento al “Delle Alpi”, è dal 2006 definitivamente la casa del Torino, e ha ospitato fino al 2011 la Juventus durante la costruzione dell’Allianz Stadium.

Inaugurato nel 1933 e ristrutturato in occasione dei XX Giochi olimpici invernali del 2006, ha una capienza di circa 28.000 persone. È uno dei quattro stadi italiani a rientrare nella categoria 4 UEFA, quella con il maggior livello tecnico.

Originariamente denominato stadio “Municipale Benito Mussolini”, con al caduta del regime fascista cambiò nome in stadio “Comunale“, per poi diventare nel 1986 stadio “Comunale Vittorio Pozzo“, in onore dell’allenatore due volte campione del mondo con la nazionale italiana (1934 e 1938). Dal 2016 è stato dedicato alla formazione del Grande Torino.

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16. Udinese – Stadio Friuli/Dacia Arena

Lo stadio di Udine è il secondo impianto moderno italiano di proprietà di un club. Il club friulano, infatti, nel 2013 ha ottenuto il diritto di superficie e la gestione della struttura per 99 dal Comune di Udine.

L’impianto è stato inaugurato nel 1976 ma nel triennio 2013-2016 ha avuto una netta trasformazione che lo ha portato ad essere uno degli impianti più moderni e più tecnologici d’Europa.

Può contenere circa 25.000 spettatori, e sono previsti spazi destinati ad aree commerciali e al museo dell’Udinese. Particolari sono le 28 file di seggiolini multicolori nelle gradinate di distinti e curve.

Dal 2016 accanto all’originaria denominazione, compare quella commerciale di “Dacia Arena“, in virtù della cessione dei diritti di naming all’omonima casa automobilistica rumena. Il nome commerciale, che ha scatenato varie polemiche tra tifosi, comune e società, vale esclusivamente per gli eventi casalinghi della società calcistica.

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Molti tra gli stadi della Serie A 2017-2018 sono ormai vecchi e obsoleti, motivo per il quale alcuni club stanno progettando la costruzione di nuovi impianti di proprietà. Il caso della Juventus, che con il nuovo stadio ha migliorato i risultati sportivi e quelli economici, deve essere da esempio per tutto il panorama calcistico italiano.

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