Austria vicina Marco Di Blas

Cittadinanza austriaca agli ex sudditi. Ma non a tutti

10.04.20 Werner Neubauer20090623115200Aveva fatto discutere in dicembre la proposta del parlamentare austriaco Werner Neubauer di concedere la cittadinanza austriaca agli italiani residenti nei territori già appartenuti all’impero absburgico fino alla prima guerra mondiale. Il ministro Frattini, in un documento trasmesso per via diplomatica a Vienna, era giunto a definire la proposta “un gesto non amichevole nei confronti dell’Italia”. Non mancherà di far discutere anche la dichiarazione rilasciata ora a “Il Piccolo” dallo stesso Neubauer, secondo cui la proposta di doppia cittadinanza – italiana e austriaca – si limiterebbe agli ex austriaci (“Altösterreicher”) o ai loro discendenti, ma solo se residenti nelle province di Bolzano e Trento o nel comune di Cortina d’Ampezzo. Rimarrebbero esclusi gli “Altösterreicher” di Trieste, Gorizia (Cervignanese compreso) e dalla Valcanale.

Abbiamo chiesto a Neubauer il perché, ricevendo una generica risposta “per ragioni storiche”. Ma prima di entrare nel merito delle sue argomentazioni, conviene rinfrescare la memoria sui termini della proposta avanzata lo scorso anno da Neubauer, insieme con altri deputati, in forma di mozione. In essa si sollecitava (ma si può usare il presente “si sollecita”, perché il documento è attualmente depositato al Parlamento di Vienna) “il governo a presentare un disegno di legge che disponga la concessione della cittadinanza austriaca agli ex austriaci (“Altösterreicher”) con cittadinanza straniera, che prima del Trattato di Parigi erano vissuti nel Sud Tirolo e in Trentino, compresa Cortina d’Ampezzo, e così pure ai loro discendenti”.

La mozione, a ben vedere, si presta a differenti interpretazioni. L’indicazione specifica degli ambiti territoriali (province di Bolzano e Trento, più Cortina d’Ampezzo) sembrerebbe limitare a questi la proposta. Viceversa, il fatto che si definiscano gli aventi diritto alla doppia cittadinanza “gli Altösterreicher con cittadinanza straniera”, induce a ritenere che gli autori della mozione volessero riferirsi a tutti gli ex cittadini dell’impero (e loro discendenti) che ora hanno una cittadinanza diversa da quella austriaca (anche a quelli residenti in Cechia, in Slovenia, sulla costa dalmata, tanto per fare qualche esempio). Altrimenti che senso avrebbe avuto la formulazione “con cittadinanza straniera”? Sarebbe stato sufficiente scrivere “con cittadinanza italiana”.

Ci siamo rivolti all’autore del documento, per una interpretazione autentica. Werner Neubauer, 54 anni, di Linz, è un esponente dell’Fpö, il partito liberalnazionale attualmente guidato da Heinz Christian Strache (fino al 2005 ne era stato leader Jörg Haider). Siede al Parlamento dal 2006, dove si occupa tra l’altro del Sud Tirolo, che in Austria è una questione sempre di attualità.

Alla nostra domanda perché trentini e sudtirolesi sì e triestini è goriziani no, risponde, come abbiamo detto, “per ragioni storiche”, dandone la seguente spiegazione: “Il 12 novembre 1918 fu proclamata la Repubblica austrotedesca (questa la formulazione originale, in quanto i padri costituenti contavano su un’imminente annessione alla Germania di Weimar, ndr). A questo Stato si dichiararono appartenenti tutte le parti tedescofone della monarchia. Anche il Sud Tirolo, quindi, e così pure i Sudeti in Boemia e la Stiria meridionale. Soltanto nel 1919, con il Trattato di pace, questi territori furono nuovamente separati. L’aspirazione del popolo fu respinta su pressione soprattutto dalla Francia, per indebolire la ‘nazione tedesca’ e l’Austria. Referendum si tennero soltanto nella Carinzia meridionale e a Ödenburg (oggi Sopron, in Ungheria, allora capoluogo del Burgenland, ndr), ma soltanto il primo poté svolgersi democraticamente. In Sud Tirolo l’occupazione italiana ebbe luogo subito dopo l’armistizio, quindi in violazione delle leggi di guerra allora in vigore”.

Tutto questo d’accordo, ma perché distinguere fra Trentino-Alto Adige e Trieste e Gorizia? “Perché Trieste e Gorizia sono province diverse, nelle quali, per quel che mi risulta, non c’è un’aspirazione alla cittadinanza austriaca nella misura che si riscontra nelle altre aree indicate”. Insomma, più che le ragioni storiche, sarebbe determinante quest’ultima considerazione: inutile prevedere una doppia cittadinanza per triestini e goriziani che non ne sono interessati.

Forse non lo sono nemmeno i trentini, ma la mozione Neubauer aveva suscitato a suo tempo la pronta reazione del Ministero degli esteri italiano, che aveva trasmesso a Vienna la nota diplomatica citata in apertura. Nota letta con stupore dal parlamentare austriaco: “Noi – spiega – abbiamo preso come modello la legge italiana del 1992, emendata nel marzo 2006, in materia di cittadinanza. All’art. 17 consente l’acquisizione della doppia cittadinanza a quelle persone che vivono nel territori dell’ex Jugoslavia appartenenti al gruppo etnico italiano. Questa legge chiaramente non pregiudica le amichevole relazioni tra Italia da una parte e Slovenia e Croazia dall’altra. Noi la consideriamo un’opera eccellente dal punto di vista dei diritti umani e sul piano giuridico e i legislatori che l’hanno prodotta meritano un grande riconoscimento. Per questa ragione siamo dell’idea che una normativa analoga possa valere anche per il Sud Tirolo, senza che sia fonte di incomprensioni o irritazioni tra Austria e Italia”.

Nella foto, Werner Neubauer, il parlamentare dell'Fpö che vorrebbe concedere la cittadinanza austriaca agli italiani del Sud Tirolo, del Trentino e di Cortina d'Ampezzo, ma non a triestini e goriziani.

Condividi:
  • Facebook
  • Twitter
  • Google Bookmarks
  • FriendFeed
  • LinkedIn
 

85 commenti 8

  • Rudi scrive:

    @itaca
    Io vivo in Trentino, ma conosco molto bene l'Austria, ci ho vissuto, ci vado spesso e ho molti amici lì. In pratica tu sostieni che in Austria gli italiani sono visti con sospetto, citi degli esempi di possibili discriminazioni (incidente con 1 italiano e 20 austriaci = colpa dell'italiano; 3 friulani dispersi che passano la notte in guardina ecc.), ma prova a chiederti cosa abbiano fatto gli italiani per guadagnarsi questo... Vai pure indietro di almeno 92 anni!
    Noi trentini abbiamo gli stessi pregiudizi verso i "tagliani", non potrai negarlo, e per giunta per gli stessi motivi! Ognuno a casa sua deve potersi difendere e quindi mette in atto ogni possibile precauzione. Quando sei scottato hai paura anche dall'acqua fredda!
    Per quanto riguarda la fiducia verso di me e dei miei amici tirolesi come me, ti posso solo dire che i miei amici austriaci del Mühlviertel in Oberösterreich, quando vado da loro, mi danno sempre le chiavi della loro casa. Hanno capito evidentemente di che pasta siamo fatti e che non abbiamo niente a che fare con altre culture poco affidabili e che soprattutto la pensiamo in modo uguale, per quanto riguarda il rispetto degli altri, del bene privato e comune.
    Va da sé poi che, se ti rechi in un paese straniero, qualunque esso sia, ti devi adeguare a usanze e abitudini del posto. Ti posso dire che io in Austria mi sono sempre trovato come a casa mia in Trentino e, se ho riscontrato qualche piccola differenza, mi sono subito adeguato, in modo da non farlo pesare ai miei ospiti. Loro hanno lo sempre apprezzato e me lo hanno pure fatto notare. Se tu invece vai lì e pretendi di imporre loro i tuoi sistemi e abitudini, infischiandotene dei loro sentimenti e della loro riservatezza, allora è logico che otterrai difficoltà nell'essere accolto amichevolmente.
    Lungi da me il fare razzismo, ma ti posso dire che il modo di comportarsi di molti italiani in Austria, come spesso mi è capitato di notare, è molto discutibile, per cui si spiega benissimo poi il conseguente trattamento ottenuto dagli stessi. Si fanno sempre riconoscere per mancanza di educazione e di rispetto. Non che tutti fossero uguali, ci mancherebbe, ma sappiamo tutti la tendenza qual è. Non ci si deve quindi meravigliare, ognuno viene trattato secondo i suoi meriti.
    Auguri anche a te.

  • Marco scrive:

    Non pensavo che ci fosse così tanta voglia di Austria in Trentino... A questo punto vi auguro di diventare tutti cittadini esclusivamente austriaci (cittadini di serie B, perché è così che vi considererebbero i vostri "connazionali" dell' Austria vera e propria). Chi disprezza così l'Italia non merita di farne parte. Saluti dalla Lombardia.

  • maurizio scrive:

    Anch'io sono trentino e concordo completamente con quanto ha scritto Rudi.
    Ora, per rispondere a Marco (dalla Lombardia): non c'è nessun disprezzo per l'Italia da parte nostra. Non siamo "legaioli", ma sana consapevolezza di vivere in uno Stato "scassato e mafioso". Noi siamo stati otto secoli con gli austriaci e i paragoni vengono facili. Sacrosante le parole con cui un ex "irredentista" trentino descrisse la situazione con l'arrivo dei "tagliani": eravamo sudditi ma trattati da cittadini, mentre ora siamo cittadini ma trattati da sudditi.
    Alla fine della prima guerra mondiale non venne fatto, come promesso dagli italiani, alcun referendum per approvare l'annessione. Infatti, come disse De Gasperi al ministro dell'Interno, in caso di votazioni il 94% dei cittadini tirolesi italiani avrebbero votato per rimanere con l'Austria.
    Con i migliori saluti ai nostri amici lombardi.

  • adri scrive:

    Oggidì vedo che a disprezzare l'Italia sono proprio tanti, troppi lombardi: i leghisti che nei loro piani vorrebbero includere Trento e Trieste nella cosidetta "Padania", entità inesistente che spero non si realizzi mai.
    Vivere nel mito dell'Austria fa parte dell'essere di tanti di noi di queste terre, pur rispettando l'Italia e gli italiani, essendo noi stessi fedeli cittadini italiani. A determinare la grandezza (di un tempo) di Trieste sono stati gli Asburgo, non Bossi e Calderoli.

  • Marco scrive:

    @ maurizio.
    Scusa, ma se citi l'Italia come stato "scassato e mafioso" e parli dell'arrivo dei "tagliani" (io vi potrei definire "crucchi", ma mi pare altrettanto offensivo e non lo faccio) questo gran rispetto non lo vedo. E anche definirsi "cittadini trattati da sudditi" da gente che proviene da una regione a statuto speciale mi sembra davvero eccessivo.
    E questa è la considerazione che i tirolesi austriaci hanno di voi.
    http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2011/01/03/news/alto-adige-sondaggio-i-tirolesi-austriaci-bocciano-riunificazione-e-doppio-passaporto-per-i-sudtirolesi-3090092
    poi, fate come volete.

    @ adri.
    Hai ragione sulla Lombardia e sulla Padania e concordo in pieno. Per fortuna la Lega qui è ancora una minoranza, seppur in vertiginosa ascesa. Ma "vivere nel mito dell' Austria" cosa significa? Tu ti senti dunque non-italiano?

  • adri scrive:

    @ Marco.
    Credevo di essermi espresso bene. Essere anti "padano" non significa essere anti italiano, al contrario. Il mito deriva dalla narrazione che i nostri padri e nonni ci hanno trasmesso e dalla conoscenza della storia. Specificare in dettaglio è un po troppo complesso. So bene che l'Austria di oggi non è più la stessa del tempo degli Asburgo, ma per molti di noi, italiani del Trentino e Gorizia-Trieste l'impostazione mentale mitteleuropea è ancora solida e prevalente e, a mio giudizio, ci avvicina ancor più alla patria comune europea. Cordialmente.

  • Marco scrive:

    @adri
    Ok, ora è più chiaro. Grazie della delucidazione. Saluti

  • maurizio scrive:

    Per Marco
    Finalmente un blog dove la gente si esprime civilmente ed esprime le proprie opinioni senza offendere nessuno! Detto ciò, vorrei ribadire alcuni concetti (in parte già espressi nei precedenti interventi):
    1 - L'anima trentina non è razzista (non voglio considerare quella parte - molto minoritaria - che vota Lega) e, a dimostrazione di ciò, considera che la nostra regione è il posto dove l'integrazione degli immigrati funziona meglio rispetto a tutto il resto d' Italia.
    2- La considerazione sui cittadini "sudditi" fu fatta dal sindaco di Mori (un irredentista "pentito") che aveva sperimentato sulla sua pelle di quale (basso) livello fosse la burocrazia italiana nei confronti di quella asburgica. Pur traslando con i tempi, ritengo che l'opinione espressa nel 1919 sia ancora attuale.
    3 - Il termine "tagliani" voleva sottolineare il carattere superficiale e un po' casinaro degli italiani: non concordi che, in generale, ci calza a pennello?
    3 - Certo, come ha detto Adri, a noi è rimasta una solida impronta mitteleuropea: questo è il motivo per cui molti trentini "guardano" più a nord che a sud.
    4 - Per quanto riguarda il sondaggio che citi e che conosco, posso solo dirti che la maggior parte di risposte negative è stata fatta dai giovani tirolesi. Questo dimostra che avviene ciò che è successo alle giovani generazioni trentine: la perdita della memoria storica.
    5 - Per quanto riguarda la solfa della Regione a statuto speciale considera che: i soldi che ci arrivano sono pari al 90% delle tasse pagate dai trentini stessi; le competenze delle due Province non sono lontanamente paragonabili a quelle delle altre Regioni a statuto ordinario; lo statuto speciale fu definito da un accordo internazionale tra Italia e Austria (De Gasperi-Gruber).
    Per finire: io non auspico, per ora, alcuna forma di secessione o distacco della mia regione dall' Italia, ma spero, sinceramente, che possa procedere celermente il progetto di Euregio, che consiste nel coordinamento sempre più stretto fra le tre Province che comprendevano il Tirolo storico (Tirolo, Alto Adige e Trentino ).
    Cordiali saluti.
    PS: Chiamami pure crucco che non mi offendo, anzi....

  • Schwarzemamba scrive:

    Mio caro Itaca, dalle tue parole noto una piccola vena di polemica e acidità nei confronti del popolo austriaco. Anche io vivo in Austria e sono molto felice, non ho mai avuto nessun proplema né con la polizia, né tantomeno con i miei vicini di casa e compaesani. Gli austriaci, a differenza di quanto dici tu, sono un popolo molto cordiale. Io, ad esempio, ho molti amici nel vero senso della parola (forse più che in Italia). Credo proprio che il tuo astio nei confronti dell'Austria sia solo tuo personale, perché non riesci forse a crearti una vita sociale personale all'esterno delle mura domestiche. E poi, se non stai bene in Austria, perchè non te ne ritorni nel tuo Trentino. O forse stai bene nell'asburgica Austria solo perché "il sociale" , e tu sai bene a cosa mi riferisco, ti fa troppo comodo. Magari non lavori neanche in Austria, ma benefici comunque di tutti i servizi che questo Stato ti offre (qualcuno le potrebbe definire zecche, succhiano il sangue senza dare niente in cambio).
    Un consiglio: non essere così acido e prevenuto su tutto quello che riguarda l'Austria, esci, concosci degli amici, creati una vita sociale con il popolo che generosamente ti ospita e forse vedrai le persone austriache in modo diverso. Auguri.

  • itaca scrive:

    Mio caro Mamba nero,
    voglio innanzitutto rassicurarti dicendoti che da scapolo, in affitto, con un buon lavoro e non facendo il pendolare, il "sociale" austriaco non mi serve, quindi non vedermi come un concorrente, a te per colpa mia non decurteranno niente. Amici (veri o falsi che siano) ne ho a bizzeffe, non ti dico i chili di spaghetti che cucino o le grigliate a cui sono invitato. Non sono polemico e acido con gli austriaci, ma con tutti gli amici italiani che anelano all'Austria, alla cittadinanza austriaca, agli Asburgo, al Tirolo, che hanno l'Austria in pectore, che sono nati per sbaglio nella matrigna Italia, che cercano parentele di decimo grado pur di avere un minimo di che austriaco (e che probabilmente non hanno mai messo il naso oltre Tarvisio o non sanno dov'è Sillian). Per questo mi sono permesso in qualche occasione non di denigrare gli austriaci, come forse può essere sembrato (se lo è, me ne scuso), ma di farli apparire per quello che sono, ovvero persone normali con i loro pregi, difetti, scandali ecc. come noi italiani. Come dici tu, se li odiassi veramente me ne tornerei in Italia.
    Sul fatto che siano cordiali ti posso dar ragione, ma non subito, deve passare un po' di tempo, ti devi far conoscere. Sicuramente, come diceva Rudi, qualche paesano in tempi passati qualche marachella qui l'ha combinata e allora un po' di timore iniziale per l'italiano c'è.
    Ora vi lascio e saluto, vado sull'"Adige" a leggere le polemiche per l'annessione di Belluno al Trentino-Alto Adige. Ciao a tutti.
    P.S.: Ma con tutti i trentini che vivono in Austria, lì da noi chi è rimasto ?

  • carlo scrive:

    Scusate se provo a spiegare cio che penso, leggendo quanto da voi riportato. Non vorrei offendere le opinioni, i punti di vista e quant' altro, ma vorrei chiedere a tutti quelli che leggono questo misero messaggio: vi siete mai chiesti, con un po' di buon senso e senza tanta frenesia, perché quel tipo austriaco intende dare la doppia cittadinanza, ben consapevole dei danni che apporta alla tanto stimata Austria (per lo meno cito il cuor vostro), tirando in ballo non solo un accordo vecchio di qualche secolo e l'ira della confinante Italia?
    Sì, è vero, qui abbiamo la mafia, abbiamo lo spreco di denaro pubblico, abbiamo 2000 dipendenti di governo, perché ora mai e diventato un lavoro fare governo in Italia. Ma se aprite gli occhi vi posso assicurare che tutta sta m...a è ben soffocata dal fatto che abbiamo 10000 anni di storia recente sulle spalle, abbiamo i posti piu invidiati del mondo, abbiamo le maestose montagne a nord e le splendite coste a sud, abbiamo il Papa che ci mette una croce su al centro. Ho degli amici che sono di Udine, due di trieste, lavorano al sud, in polizia, e si sono sistemati davvero bene ve lo assicuro, perché lavorano qui da diversi anni, sono piu che contenti.
    Il problema secondo me e di limitare il governismo alla durata di soli 10 anni, poi a casa. E di cambiare il sistema politico, distruggendo le logge massoniche fra deputati, perché grazie alla loro sete di lascismo nasce la mafia e le altre c....e che ci offendono. Ma è anche colpa nostra se si vive cosi, perché a ogni aumento non si manifesta e si blocca il Paese? La benzina è diventato un carosello. Per non dire delle tasse e di tutto il resto. Roma si sveglia un po' e c'è qualcosa di nuovo da pagare.
    Essere austriaco o tedesco o italiano non cambia. Se sei nato quadro, muori quadro, non diventi tondo. E poi, se leggete la storia dell'unione d'Italia prima dell'unione: il Regno Duosiciliano, secondo gli studi statistici di Francesco Saverio Nitti, possedeva un patrimonio di 443,3 milioni di lire oro (il più alto tra tutti gli stati preunitari e corrispondente al 65,7% di tutta la moneta circolante della penisola), seguito dallo Stato pontificio con 90,7, dal Granducato di Toscana con 85,3 e dal Regno di Sardegna, con 27,1 milioni. Alla nascita dell'Italia unita, Nitti ritenne che il regno borbonico era lo Stato che portava minori debiti e più grande ricchezza pubblica sotto tutte le forme. Un altro meridionalista, Giustino Fortunato, tuttavia, sostenne che questa grande abbondanza di liquidi, l'inconsistente debito pubblico e la bassa pressione fiscale fossero solamente una conseguenza dalla fin troppo esigua spesa pubblica dei governi borbonici.
    Di seguito, Stato, patrimonio (in milioni di lire oro) e percentuale moneta circolante:
    Regno delle Due Sicilie 443,3 65,7%
    Stato Pontificio 90,7 14%
    Granducato di Toscana 85,3 12,9%
    Regno di Sardegna 27,1 4%
    Venezia 12,8 1,9%
    Lombardia 8,1 1,2%
    Parma e Modena 1,7 0,3%
    Ora, se non vi sentite piu italiani, è giusto capire da dove dipenda l'inabissarsi dell'Italia e il malcostume.
    Distinti saluti a tutti voi, salve.

  • Schwarzemamba scrive:

    Itaca, Itaca, Itaca, perché un concorrente? Cosa credi che se a te non serve il "sociale" (cosa che dubito molto) ne possano beneficiare di più gli altri? Scusa se ti sei offeso per il mio commento, ma non avevo frainteso la denucia che facevi nei confronti degli Italiani con una nei confronti degli austriaci per la loro intolleranza nei confronti degli stranieri e, nel tuo caso nei confronti degli Italiani.
    Io sono Italiano e me ne vanto e non vorrò mai essere austriaco, anche se in questo Stato vivo molto meglio che in Italia (e non solo per il sociale). È chiaro che all'inizio ti vedano con un poco di diffidenza, ma poi, una volta conosciuto, non c'è il minimo problema (ma questo succede anche in Italia, anche fra italiani provenienti da un altro paese o città). Ricordati che vieni sempre giudicato e accettato per quello che sei e per quello che fai. Non so cosa fai in Austria e non lo voglio sapere, ma se ti sei stabilito in questo Stato e non sei rimasto in Italia un motivo ci sarà. Ti voglio solo dire che mi stanno sul c.... le persone che sputano sul piatto dove mangiano.
    Ciao

  • maurizio scrive:

    Per Carlo.
    Scusa, puoi spiegare in sintesi cosa intendi dire con la tua mail? Grazie e saluti.

  • stefano de lici scrive:

    Che vergogna! Voi triestini, voi trentini, voi altoatesini eravate i più poveri dell'impero, eravate derisi ed umiliati. Poi con l'unione all'Italia, voluta anche da irridentisti trentini e triestini morti per questo ideale, le zone di Trento e di Trieste hanno ricevuto aiuti, agevolazioni fiscali e tanto altro. Siete diventati ricchi e disprezzate l'Italia? Ritornate sotto l'Austria, ma perderete milioni di fondi che ogni anno l'Italia grazie ai vostri statuti speciali vi dà. Eravate gli schiavetti degli austriaci, i loro poveri servetti senza dignità. Le ferrovie, le autostrade il benessere è stato creato dall'Italia... ingrati, applichiamo il federalismo fiscale senza privilegi e perderei i tanti milioni di euro che l'Italia ogni anno vi dà. Meglio essere italiano che un austriaco oppressore di popoli fino al 1918, amici dei nazisti nel 1945...

  • Maurizio scrive:

    Stefano, rispondo alla tua mail:
    1 - I trentini e i sudtirolesi non erano i più poveri dell'impero (peggio di noi stavano tutte le regioni ungheresi, alcune regioni oggi polacche e l'attuale Slovacchia); certamente l'agricoltura era predominante e quindi il livello di sviluppo non era quello di una regione industriale, ma eravamo comunque più "sviluppati" di quanto lo fossero gli italiani che abitavano oltre confine (veneti e bresciani).
    2- Come già scritto, durante un colloquio avvenuto tra il ministro dell'interno italiano e il deputato austriaco Degasperi, quest'ultimo lo informò che, in caso di referendum, il 94% della popolazione trentina avrebbe optato per rimanere con l'Austria.
    3- Noi prendiamo il 90% delle tasse che paghiamo. Se siamo diventati ricchi è perché questi soldi vengono gestiti, pur con le dovute eccezioni, con competenza.
    4- Non continuiamo con questa storia degli italiani buoni e deglia austriaci cattivi: appena annessa, la nostra regione ha subito 20 anni di fascimo che, specialmente per i sudtirolesi, comportò il divieto assoluto di parlare il tedesco, tanto che fu necessario creare delle scuole "catacombali" per continuare a insegnare la lingua senza essere arrestati. Ti ricordo che qualsiasi cittadino dell'Impero aveva la facoltà di parlare la propria lingua in tutti gli edifici pubblici (tribunali compresi).
    In conclusione: pur avendo abitato a Vienna per un paio di anni, non penso che l'Austria sia il paradiso in terra (come anche detto dai nostri amici trentini che vi abitano), ma certamente è un Paese dove il cittadino è un cittadino e non un suddito, dove le cose sono tendenzialmente bianche o nere e non sempre grigie come da noi e dove l'etica pubblica si è generalmente mantenuta.
    Libero tu di pensare tutto il bene possibile dell'Italia e libero il sottoscritto di pensare che noi trentini, se fossimo rimasti con l'Austria, staremmo comunque molto meglio.

  • andrea scrive:

    A Stefano
    A Stefano ricordo che i territori della penisola italica (nota non parlo di Italia, in quanto era e, viste le sue divisioni, rimane solo una espressione geografica) sotto il governo degli Asburgo erano quelli maggiormente alfabetizzati, quindi non tenuti nella ingnoranza. La Toscana di Leopoldo I da granducato era lo Stato più moderno e avanzato d'Europa. La differenza la fanno le mentalità. Gli "tagliani" appena arrivati nel Friuli orientale volevano farci firmare con una X il sequestro delle terre, mentre qui si sapeva fare una firma, cosa che i Savoia non insegnavano a fare. Anche qui noi saremmo stati meglio, abbiamo più a che spartire con i carinziani che con il lombardi. C'è una legge di tutela del friulano che non viene rispettata. Sotto l'Austria si incentivava l'uso della lingua friulana anche come lingua veicolare... questa è libertà! Ci dite di andare in Austria, fateci fare il referendum... Mandi a ducj! Viribus Unitis

  • Renzo scrive:

    Non merita neanche una risposta quello Stefano. Sono solo castronate. Ma come si fa a paragonare la stessa terra dopo 100 anni? È chiaro che nel frattempo il benessere è cresciuto ovunque oppure nei Länder austriaci si muore di fame... Dai, dedicati al lavoro e non scrivere stupidate.

  • Rudi scrive:

    A Carlo.
    Scusami, ma non sono riuscito a capire bene il tuo orientamento. Forse non avrò letto il tuo commento con troppa attenzione, ma, a parte i primi numeri discutibili sul personale di governo e 10000 anni di storia, i numeri che hai citato nel finale di commento e riguardanti le ricchezze delle zone meridionali annesse all'Italia, ammesso che siano autentici, sono lì a dimostrare una cosa: la bramosia dei Savoia. Gente questa che non ha esitato a giocare in modo sporco fin dall'inizio, organizzando l'operazione "off-shore" dei famosi mille di Garibaldi, che sbarcati in Sicilia hanno trovato spianata la strada per Napoli. Cosa questa resa possibile dai trafficanti piemontesi che hanno provveduto a "convincere" i vari comandanti dell'esercito borbonico, che venivano via via incontrati, a voltar gabbana e aggiungersi a loro nel neo formato "esercito meridionale", sotto il comando dello stesso Garibaldi.
    Vinta la guerra, combattuta a suon di zecchini d'oro savoiardi, si è provveduto naturalmente a fare un falso plebiscito, definito truffa persino da autorevoli politici e militari esteri. Gli altri plebisciti che si sono tenuti dal 1848 al 1866 in Italia sono stati tutti su quella falsa riga, fino a quello definito guarda caso "plebiscito-truffa" veneto, dove la maggioranza per il sì è stata quella impossibile oltre che imprudente del 99,9%, nonostante la vivace opposizione precedentemente riscontrata.
    Sull'argomento esiste una storiografia precisa con numerosi libri che raccontano con dovizia di particolari quanto avvenne ai danni dei popoli italiani. Molto di tutto ciò è disponibile anche in rete, basta premere "plebiscito".
    E questa sarebbe la famosa unità d'Italia che si apprestano a festeggiare.

  • Rudi scrive:

    A Stefano.
    Per forza, a raccontarti quelle cose che dici tu saranno stati quei "quattro gatti" irredentisti. Erano loro gli unici a pensare così. Ti basti sapere che Alcide De Gasperi era convinto e aveva avvertito che, se si fosse tenuto il plebiscito promesso da Vittorio Emanuele III, promessa ovviamente mai mantenuta, oltre il 94% della popolazione trentina avrebbe scelto di rimanere con l'Austria! Ti sembra che, se i tirolesi trentini si fossero trovati nelle condizioni che dici tu e come sostenuto dai tuoi "eroi", De Gasperi avrebbe parlato così? Lo sai vero, chi era De Gasperi Alcide? Non era un politico quaquaraqua qualsiasi, sul tipo di quelli italiani ben conosciuti di allora come di oggi, era ben altro ed era guarda caso austriaco tirolese, figlio maggiore di un gendarme austriaco, orgogliosamente tirolese.
    E lo sai, vero, che subito dopo l'annessione il Trentino entrò nella miseria più nera, favorita dalla confusione burocratica portata e imposta dagli italiani in sostituzione forzata della buona amministrazione austriaca, da tutti riconosciuta, persino nel Lombardo-Veneto? E lo sai che negli anni Trenta molti Trentini rimasero senza beni, casa e campi, "bruciati" dalla rivalutazione voluta dal fascismo? Per effetto di questa operazione scellerata tutti coloro che avevano debiti o fatto investimenti persero tutti i loro averi, compresi quelli che già possedevano prima di contrarre il debito.
    Mi chiedo come ci si possa stupire del fatto che i Trentini non si sentano in alcun modo italiani! Il resto te lo ha detto molto bene e in modo più che chiaro Maurizio. È bene informarsi prima di parlare, evita brutte figure da ignorante.

  • Rudi scrive:

    A Marco.
    Nel tuo commento del 14 gennaio citavi un link di un giornale altoatesino che parlava di un sondaggio fatto nel Nordtirol. Vedendo chi ha divulgato questa notizia già possiamo spiegare come è stata presentata la cosa. Si tratta di un quotidiano marcatamente filo italiano e nazionalista. È sufficiente dare un'occhiata ai suoi blog sull'argomento per farsi un'idea. Non troverete un solo commento che non sia marcatamente nazionalista!
    Con questo link non hai dimostrato proprio nulla, se non faziosità.

  • Marco scrive:

    Rudi, il sondaggio è condotto dal "quotidiano austriaco Tiroler Tageszeitung". Anche questa testata, che si è occupata della misurazione, è "marcatamente filo italiano e nazionalista"? Riportare risultati di un sondaggio, nudi e crudi, non mi sembra essere faziosi, per quanto non conosca bene la posizione dell' "Alto Adige". Saluti.

  • Silvano scrive:

    Questa discussione sulla doppia nazionalità mi sembra assurda. C'è troppa gente che parla di un'Austria mitizzata e inesistente, e degli Asburgo che sembrano usciti da un film di Sissi. Perché certa gente non si legge un buon libro di storia prima di mettersi a scrivere? C'è qualcuno che scrive le stesse cose dappertutto, come Andrea, con la balla che l'Austria favoriva il friulano come lingua veicolare.
    Purtroppo questo succede solo adesso: l'insegnamento del friulano nella regione Friuli Venezia Giulia sta progressivamente assorbendo gli stanziamenti per la cultura (2.400.000 euro quest'anno: altro che tagli). A Gorizia fino al 1918 il Ginnasio era solo tedesco, anche se la percentuale di persone di madrelingua tedesca in città era molto bassa. Questo può anche non piacere (né piaceva a quell'epoca): ma il tedesco apriva un grande retroterra culturale paragonabile all'inglese di adesso. Mi pare molto stupido richiamarsi a una grande tradizione europea, ormai conclusa, per difendere un localismo esasperato e senza sbocchi.

  • Rudi scrive:

    Guarda caso siete proprio voi che dite ciò a non esservi minimamente informati sulla storia, perlomeno ed evidentemente sulla nostra tirolese! Vi ricordiamo per l'ennesima volta che noi tirolesi, sia di lingua tedesca che italiana, non abbiamo mai scelto di essere cittadini italiani, siamo stati annessi al regno d'Italia senza la nostra volontà e soprattutto senza il plebiscito promesso dal re nel 1919. Probabilmente lo stesso re, sentito il parere di De Gasperi - che lo avvertiva che in caso di referendum il 100% dei sudtirolesi e il 96% dei trentini avrebbero scelto di rimanere con l'Austria - con una scusa o con l'altra ha preferito evitarlo. Con l'avvento del fascismo, poi, questo è stato definitivamente accantonato. A tutt'oggi, quindi, noi potremmo virtualmente definirci ancora cittadini austriaci. Spero vi sia chiaro o devo rispiegarvelo?

  • claudio scrive:

    Non mi sento italiano, sono nato a Gorizia nel 1953, vorrei mi fosse restituita la mia nazionalità. Amo l'Austria e rivorrei ciò che mi è stato tolto con l'occupazione del 1918.

  • Franz scrive:

    Sono della provicia di Gorizia. Mio nonno, classe 1883, ha prestato servizio nell'esercito austroungarico per circa 12 anni. Arruolato nell'8. Reggimento di artiglieria di Gorizia, nel 1914 è andato a combattere sui Carpazi. Tornato, ha combattuto sul Grappa ecc. Quindi, visto e considerato che Goriza per circa 500 anni è rimasta all'Austria e visto e considerato che in tutta la provincia di Gorizia nessuno si è mai presentato per porre la domanda "Vi sentite legati all'Austria per le sudette ragioni?", trovo una vergongna quanto dichiarato nella parte dove triestini e goriziani esclusi perchè non interessati. Mio nonno, quando è morto nel 1949, si è fatto seppellire con la sua divisa austriaca.

  • magda scrive:

    "Trentino" è un termine assurdamente e ridicolmente appioppato, progettato e imposto da uno straordinario quanto vacillante falso storico, sia negli intendimenti ingenui e puerili di una ridicola propaganda irredento-fascista, ideata da un manipolo di mistificatori manigoldi, agitatori di popolo, appartenenti alle elites di notabili e scalmanati da salotto intenti a svendere un territorio e un popolo con l'inganno, la sopraffazione, la falsità e la ferocia (redarguiti, denunciati e disconosciuti dai loro stessi parenti, oltre che chiamati e indicati quali traditori, dai loro stessi padri, fratelli e parenti). Agitatori di popolo che commissionarono a un prezzolato mistificatore straniero italiano di cambiare con un colpo di spugna il vero nome originario da millenni di un territorio, il Südtirol/Welschtirol (l'attuale vero nome del territorio c.d. "Alto Adige" - altro nomignolo appioppato dalla ridicola propaganda irredento-fasicsta ridicolmente all'attuale Provinz Bozen - è il grande Mitteltirol), riferito alla Provinz Trient am Etsch, chiamandolo stralunatamente "Trentino" .
    Tutto ciò, con contorno, unitamente all'inno di questo territorio, che un'altra abile e furba falsaria dai pochi scrupoli (tale cremonese straniera italiana Bittanti) ebbe a cambiare e sostituire stravolgendo gran parte del documento originale, come solo la mente disturbata, ingenua e infantile di un falsario consapevole e prezzolato, può arrivare a fare.
    Da tutto questo, sempre a opera dei sopra nominati falsari mistificatori, ai quali si unì un altro falsario straniero italiano (tal EttoreTolomei), partirono la pulizia etnica, onomastica, toponomastica, urbanistica, culturale e scientifica. La propaganda fascio-irredentista completò l'opera, erigendo al capo degli scalmanati agitatori di popolo addirittura un mausoleo, minaccia e vergogna di una città di gente onesta, laboriosa, pacifica, di poche parole ma di grande cuore, che chiede permesso, che lascia ogni luogo migliore di come lo ha trovato, che aiuta sempre il prossimo. E che, nelle varie epoche storiche, nonostante i tanti tentativi di occultamento, ostacolamento e privazione della propria storia originaria da parte dei fascio-irredentisti passati e attuali, venne ingannata, deturpata e vessata per aver difeso e protetto la propria storia, le proprie radici, le proprie meravigliose origini.

  • roberto scrive:

    A Magda
    Commento condivisibile, penso, per contenuto, ma a leggerlo... che sudata!

  • Renzo scrive:

    Mi aggancio al post per comunicarvi che il giorno 13 maggio 2011 a Trento ci sarà una serata informativa con l'on. Neubauer presso l'hotel America.

  • MAURIZIO scrive:

    AMICI DEL FVG, QUESTO È IL RESOCONTO DELL'INCONTRO CON NEUBAUER QUI A TRENTO.
    Seguendo il discorso dell'on. Neubauer, mi pare di aver capito che lo Stato austriaco ha un ruolo di tutela solo verso la popolazione trentino-tirolese di lingua tedesca o ladina e che potrebbe intervenire sulla popolazione di lingua italiana solo se questa venisse riconosciuta come "minoranza austriaca residente all'estero". Cosa difficile, visto che solo una parte ridotta della popolazione lo desidera.
    Quindi mi pare abbia consigliato di non sperare troppo nelle vie ufficiali e nelle raccolte firme, che possono essere solo dimostrative, ma di avanzare richieste a titolo personale, magari organizzandosi per poter avere consulenza legale da parte del suo partito, e in ogni caso di aspettare prima che le richieste già avanzate (e ha fatto l'esempio di quella di Paul Bacher) arrivino al più alto grado di giudizio e costituiscano quindi un precedente.
    Da questo consegue, secondo me, che i partiti possono fare ben poco e che chi fa promesse sta promettendo cose che non può mantenere e quindi sta prendendo in giro la gente.
    Quello che secondo me si può e si deve fare è sfruttare la rete costituitasi in occasione della raccolta di firme per tenersi pronti a presentare delle richieste in maniera organizzata (per quanto a titolo personale) come discendenti dei sudditi austroungarici e non come minoranza austriaca o altro quando sarà il momento opportuno. Per questo oggi ho creato un gruppo su Facebook per iniziare a costituire questa rete e recuperare i necessari appoggi politici, oltre a quelli della Sf e della Fpö, che sono già espliciti. Infatti, questo progetto andrebbe allargato secondo me anche agli altri territori già facenti parte dell'impero, anche perché questo darebbe tutt'altro peso alla richiesta.
    Daiana Boller
    http://www.facebook.com/#!/home.php?sk=group_222202884472636

  • Alessandro Barozzi scrive:

    Ancora una volta il più bieco nazionalismo italiano, immutato in ogni regime, si oppone alle legittime aspirazione dei popoli. Oppressi per secoli e ora oppressori a loro volta!

  • maurizio scrive:

    Amici del Friuli Venezia Giulia,
    qui da noi, in Trentino, c'è un forte risveglio del senso di appartenenza al Tirolo storico, anche se è ancora necessario combattere contro una forte disinformazione nazionalistica.
    Come è la situazione nel Friuli Venezia Giulia?

  • Sandi Stark scrive:

    La situazione è simile, Maurizio. Trieste ha perso metà della sua popolazione originaria, con gli esodi dopo il 1918 e dopo il 1954. In cambio subiva la colonizzazione italiana, i meridionali sbarcavano dalle navi nel marzo del 1919, mentre gli italiani avrebbero dovuto gestire l'occupazione provvisoria insieme con gli anglo-francesi e americani.

    Dopo la Seconda guerra mondiale fu la volta di altri meridionali e soprattutto degli esuli istriani, gente di provata fede patriottica e ferocemente antislovena. Loro avevano le case popolari e il lavoro, i nostri erano vittime della disoccupazione portata dall'Italia e dall'emigrazione assistita: casa e lavoro garantiti in Australia, biglietto scontato o gratis, corsi di inglese gratuiti.

    L'emigrazione dei triestini è sempre proseguita al di fuori degli esodi, con l'Italia si poteva lavorare a Udine, Padova o Milano e oggi i ragazzi emigrano in Austria, Gran Bretagna, Usa, dove possono. Negli anni '20 e '30 cambiarono il cognome a circa 100 mila triestini, italianizzandoli. Nelle scuole elementari insegnavano a odiare gli "slavi" servi dell'Austria, mentre il padre dei bambini portava ancora il cappotto della divisa austro ungarica e in oltre metà dei casi parlava ancora in sloveno in famiglia, ma anche in tedesco o altre lingue.

    Gli immigrati coloniali non conoscono la nostra storia, credono alle baggianate italiane. Nel 1848 a Trieste la folla tentò di linciare quella decina di "insorti" che volevano fare come a Venezia e il capo dei gendarmi disse loro: "Muli, andè a casa che xe mejo". A Venezia scrivevano prima appelli ai triestini, poi vomitarono invettive contro i nostri avi, fino a che risposero sui giornali dicendogli che li lasciassero in pace con il loro "ottimo sovrano", che una città di mare e di traffici non vuole guerre, ma solo la prosperità garantita dai "benefattori". La città ebbe in cambio il secondo titolo di "Urbs fidelissima" e una conferma dell'autonomia amministrativa.

    Ma oggi una lapide sul teatro Verdi dice: "Qui la sera del 23.3.1848 Giovanni Orlandini impugnato il tricolore sfidò soverchianti forze della dominazione straniera guidando i patrioti audacemente insorti nel nome dell'Italia". La città è piena di questi falsi storici. Gli irredentisti triestini avevano le stesse percentuali che a Trento, meno del 1,9% della popolazione.

    Gli italiani credono alla loro propaganda. Noi no, perché abbiamo conosciuto di persona i nostri nonni, nati e vissuti con l'Austria. Sappiamo cosa raccontavano e cosa si scrivevano, abbiamo le lettere e le cartoline nei cassetti.

    Mio nonno non pagava il tiket per l'ottima assistenza sanitaria, ma sua figlia piccola morì, perché un medico italiano curò una peritonite con le purghe. Mio nonno cambiava lavoro attraversando la strada, io mi devo barcamenare nel precariato, alla fine della mia vita lavorativa. Il mio bisnonno non spendeva un centesimo per far studiare i 9 figli, io mi sveno con le spese scolastiche di un unico figlio. Mio nonno ebbe le chiavi della casa popolare in giornata quando decise di sposarsi, io ho passato metà della mia vita a pagare mutui.

    Per concludere ti dico che stiamo peggio di voi tirolesi del sud, perché voi avete l'autonomia e noi no. Voi foste occupati senza un referendum democratico solo nel 1918, noi anche nel 1954, e non votammo nemmeno per la Repubblica italiana.

    Cronache da una città occupata, colonizzata, distrutta, impoverita, ai quali abitanti è stata cambiata l'identità. Non scrivo da Lhasa nel Tibet, ma da Trieste.

  • Maurizio scrive:

    Caro Sandi Stark,
    devo sinceramente dire che la tua mail mi ha angosciato. Forse per via dell'autonomia, forse per via della forte minoranza tedesca, qui da noi la situazione non è paragonabile a quella che tu descrivi.
    A parte la minoranza tedesca, che, per definizione, ha difeso e difende strenuamente la propria cultura, anche i trentini cominciano a riscoprire la loro storia. Prova ne è il fatto che stanno risorgendo le compagnie di Schützen, vietate dopo l'ingiusta annessione all'Italia (che, come hai anche detto nella tua mail, qui non voleva quasi nessuno).
    Inoltre, nell'ambito dei trattati regionali europei, ci siamo anche "inventati" una sorta di euroregione che, guarda caso, è identica al vecchio Tirolo storico (Tirolo, Sud Tirolo e Welsh Tirolo, cioè Trentino).
    L'unica cosa che possi dirti è che, se la fiammella non è del tutto spenta - e non mi sembra dalle email di triestini e goriziani che ogni tanto leggo - le cose possono cambiare.
    Ti faccio un grandissimo augurio che il prossimo anno cresca da voi la consapevolezza di quelle che è la vostra vera cultura: austriaca.

  • Franz scrive:

    Io sono di madre slovena e padre austriaco. Potete immaginarvi qual è la mia nostalgia dell'Austria. Ho le cugine a Villach. Non ne posso più dei nazionalisti italiani che vivono a Trieste e che hanno cancellato la storia vera di Trieste e che sempre vigilano. Trieste oggi avrebbe un altro presente e futuro con l'Austria. Ma in cuore mio nutro sempre una speranza. La storia riserva sempre delle sorprese...
    Franz K.

  • alex britti scrive:

    Vorrei ricordare a tutti che per quel pezzo di terra sono morti 600.000 dei nostri soldati.
    La mia domanda invece è un altra. Perché non abbiamo occupato Vienna e successivamente, tramite emigrazione forzata (durante il ventennio si poteva fare) un po' della popolazione del meridione, in modo da togliere quella fredezza tipica delle popolazioni austro-tedesche, in modo da farli diventare piu allegri.
    P.S. Entrambi i miei nonni erano Cavalieri di Vittorio Veneto!

  • 85 commenti

    Devi essere registrato per postare un commento.