Cromie oniriche del pianista “romantico” Fabio Mengozzi

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Il pianoforte di Fabio Mengozzi, temi ipnotici e cromie oniriche
Fabio Mengozzi, Mistero e Poesia, illustrazione di Lia Rinetti, Stradivarius, Milano

Mistero e Poesia: è questo il titolo del primo album del compositore Fabio Mengozzi, che ha iniziato i suoi studi musicali presso l’Istituto Verdi di Asti, passando poi al Conservatorio di Torino e infine all’Accademia Santa Cecilia di Roma.

Una musica distesa ed emotiva fa da protagonista a questi diciotto brani, per un disco pubblicato dalla casa discografica Stradivarius di Milano e che vede in copertina un’illustrazione della pittrice Lia Rinetti, che per rappresentare quel “mistero” pone sotto i nostri occhi una gigantesca Sfinge, disposta in un paesaggio marittimo in notturna, creatura mitica che inoltre dà anche il titolo del quattordicesimo brano del CD.

Fabio Mengozzi è creatore e interprete dei suoi brani e il suo strumento prediletto è il pianoforte, tramite il quale ci fa deliziare della sua poetica, utilizzando temi ipnotici che ci lasciano entrare all’interno di un’atmosfera dalle cromie oniriche, visceralmente potente.

Dall’ascolto del disco viene fuori l’attenzione che il giovane pianista nutre per i grandi Maestri, soprattutto Romantici – con un occhio di riguardo forse a Chopin. Ma questo richiamo non si avverte per l’utilizzo di melodie simili ai Romantici, casomai per la dimensione in cui Mengozzi ci permette di accedere: quella sognante e immaginifica, eco dell’epoca d’oro di quella corrente ottocentesca inaugurata da Schumann in Germania.

Per il resto, dal punto di vista stilistico queste composizioni sono sicuramente personali, dove si assiste a un andamento musicale ciclico, a volte volutamente ripetitivo, consuetudine che ci porta a una dimensione ipnotica, che ci lascia assaporare da vicino in questi pezzi, davanti ai non è difficile cadere in contemplazione, questo grazie all’attenzione armonica voluta dall’Autore, sempre attento all’equilibrio e alla compostezza dei suoi brani.

Con il suo Mistero e Poesia Fabio Mengozzi ci dimostra due cose: la prima è che i compositori di musica còlta ci sono, benché costretti a lavorare lontani dai riflettori; la seconda è che nel 2019 non è fatiscente e cadente cercare uno stile bilanciato, poetico, gradito all’orecchio, che nel caso specifico si mostra decisamente riuscito, originale, potente dal punto di vista emozionale.