Dalla relazione presentata nel 1856 dal Consigliere della Suprema Corte di Giustizia Achille Rosica:
"Potenza mancava poi di un Teatro, onde dare un sollievo ai cittadini e agli impiegati, occupati nell'intero giorno alla rispettive cura di loro affari e delle loro cariche anche l'universale desiderio di aversi in questa città il cennato edificio...".
L'incarico per la redazione del progetto fu data all'ingegnere di seconda classe del corpo di Acque e Strade Vincenzo De Pascale". Nel 1856 "si diè principio all'opera". Due anni dopo per "secondare il giusto desiderio dei cittadini di volere una sala d'Accademia superiormente al vestibolo" fa apportata una variante e redatto un più dettagliato progetto dell'ing. Giuseppe Tucci. Questi provvide a ridisegnare i prospetti e a progettare ex novo le "accavallature e l'intera armatura del tetto".
I cittadini benestanti sottoscrissero titoli per la realizzazione dell'opera: la classe borghese dell'800 esercitava la sua funzione dirigente costruendo un teatro in una città di 15.000 abitanti.
Il restauro ha conservato l'impianto neoclassico del progetto originale, lasciando inalterati gli stucchi e le decorazioni di Luigi Cangiano, il plafond che rappresenta il Trionfo di Pitagora, molti elementi decorativi, le appliques originali della fine dell'800.
Il palcoscenico, inoltre, costruito in abete, mantiene la pedana centrale in pioppo, una delle uniche rimaste nei teatri italiani. In sostanza quindi, nel restauro, si è teso alla conservazione di tutti i caratteri architettonici e di arredo preesistenti, per mantenere all'ambiente l'aspetto più fedele possibile all'originale teatro.
Nel contempo sono state impiegate moderne tecnologie che rappresentano un carattere fortemente innovativo. Il palcoscenico, largo sette metri e profondo otto, è stato ampliato; l'altezza, che raggiunge i dodici metri, ha dato la possibilità di collocare un graticciato invidiabile, secondo gli ultimi ritrovati della scenotecnica.
L'atrio dell'ingresso è integrato da due vani laterali ricavando altre al bar anche una zona di guardaroba e di sosta. Maggiore spazio si è ricavato con l'apertura di un foyer per il 1° e il 2° ordine di palchi prospettante sull'atrio.
Alla quota 7.80 è ubicato il foyer del secondo, terzo e quarto ordine di palchi; tale ambiente ha un carattere polifunzionale e può essere utilizzato come centro per la cultura teatrale. Il sottotetto è destinato alla preparazione delle scene ed al deposito dei costumi. Sono stati realizzati i percorsi ed è stata curata la possibilità di accesso degli handicappati mediante la previsione di apposite rampe e di un ascensore. E' stato realizzato un atrio impianto di sollevamento di servizio al palcoscenico.
Il restauro, rispettoso dei valori estetici ed architettonici originali, ha profondamente ristrutturato il teatro dal punto di vista funzionale , rendendolo idoneo, pur nelle sue piccole dimensioni, alle esigenze della produzione teatrale e del pubblico del nostro tempo.
Nuovamente chiuso per restauro nel 2004 il teatro è stato restituito alla città l'11 dicembre 2004. Sono stati effettuati lavori di ripresa degli stucchi e di sostiuzione della moquette e delle poltrone della platea. Nel ridotto è stato realizzato un minipalco e riposizionato lo spazio delle poltrone.
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