Bandiera, stemma, inno

Bandiera

Benché l’art. 4 degli Statuti Generali, mai modificato, contenga ancora la descrizione della vecchia bandiera (“La bandiera di Seborga è formata da due parti triangolari, tranciate in banda, bianca ed azzurra”), la bandiera oggi usata è suddivisa in due parti: la parte sinistra, corrispondente a 1/3 della lunghezza, è a sfondo bianco e presenta il piccolo stemma del Principato (si veda più avanti); la parte destra, corrispondente a 2/3 della lunghezza, è formata da 18 bande orizzontali alternate di colore bianco e azzurro.
Per lo stendardo personale di S.A.S. la Principessa Nina si veda la pagina “S.A.S. la Principessa di Seborga“.

Bandiera attualmente in uso

Stemma

L’attuale stemma del Principato di Seborga sembra essere di istituzione savoiarda (1760 circa), dal momento che presenta una corona di tipo reale e che risulta essere molto simile a quello di Casa Savoia. Il fondo dello scudo, che per lo stemma dei Savoia è rosso, è qui invece azzurro, forse per rimandare al fatto che Seborga si trova in una zona marinara o forse perché i Savoia acquistarono il borgo dai monaci, che risiedevano sul mare presso le Isole di Lerino. La descrizione araldica dello stemma è la seguente: “D’azzurro, allo scudo sannitico gravato in palo da croce greca bianca, aguzzato, sormontato da corona reale, posto su manto rosso soppannato di ermellino“. La fascia con il motto del Principato è di epoca successiva (XIX secolo).
Talvolta – in realtà piuttosto raramente – è usata anche una versione ridotta dello stemma (in araldica “piccolo stemma”).
Per lo stemma personale di S.A.S. la Principessa Nina si veda la pagina “S.A.S. la Principessa di Seborga“.

 

 

 

 

Il motto dello Stato seborghino è “Sub Umbra Sedi” traducibile in “Mi sono seduto all’ombra”. Questo motto, che compare già negli “Statuti e Regolamenti” del 1261, parrebbe derivare da una frase pronunciata dal Principe-Abate Aicardo in occasione di una sua visita a Seborga, mentre raccontava che durante il suo cammino lungo i sentieri scoscesi e assolati che conducevano al paese aveva trovato refrigerio sotto alcuni ulivi e castagni che circondavano il borgo.

Inno nazionale

L’inno nazionale seborghino, intitolato “La Speranza”, è stato composto da S.A.S. il Principe Giorgio I e musicato dal Maestro Luigi Poggi di Bordighera nel 1994. E’ possibile ascoltare qui di seguito la versione strumentale e la versione cantata.

Testo
La Speranza è in colui che crede
nella forza della Verità;
c’è l’uomo che lotta per la Fede
e chi per amor di Libertà.

Non tema chi lotta con onore
e sorride nelle avversità,
giacchè se nel tempo il corpo muore
più forte vivrà la Volontà.

[Rit.] E vai, sii Uomo e vai,
di bianco e azzurro vestiti!
E vai, Seborghino vai,
nei tuoi colori fonditi!
Non ti fermare mai
se trovi degli ostacoli,
nel tuo trionfo avrai
gli onori del tuo Popolo.

Non giunge la mano del potente
a fermare Storia e Dignità,
finché la radice della Gente
nella propria Terra affonderà.

Non dona conquista al detentore
chi dimostra fede e civiltà,
ma è contro la Legge del Signore
l’uomo che si macchia di viltà.

[Rit.] E vai, sii Uomo e vai,
di bianco e azzurro vestiti!
E vai, Seborghino vai,
nei tuoi colori fonditi!
Non ti fermare mai
se trovi degli ostacoli.
Vai, Seborghino vai,
Vittoria arriverà!
Vittoria arriverà!