POLITICA

In diecimila alla manifestazione dei centristi assenti a Roma
"Rispetto a Forza Italia e An abbiamo un'idea diversa del futuro del paese"

Palermo, Casini sfida la Cdl
"Contro Prodi non basta la piazza"


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Pier Ferdinando Casini

PALERMO - L'atto di cortesia arriva all'inizio con quel "rispetto per chi ha manifestato nella capitale. sapevo che sarebbero stati in tanti". Ma poi, Pier Ferdinando Casini, davanti ai diecimila che affollano il palasport di Palermo, rimarca la "diversit�" dei centristi all'interno della Cdl. Quella che ha fatto decidere all'Udc di non andare a piazza San Giovanni. Attirandosi critiche e anatemi. Quella diversit� che ha portato il partito di Casini in rotta di collisione con la Casa delle libert�.

"Con Forza Italia e An c'� un minimo comune denominatore, l'opposizione forte a questo governo, ma c'� un'idea diversa sul futuro del paese" dice Casini. A Roma, intanto, risuonano i fischi della piazza all'alleato assente. "Prodi da questa sera ha un ricostituente in pi�. Pu� sguainare l'arma dell'antiberlusconismo per serrare le file della sua sgangherata maggioranza. Noi confidiamo che questa sera gi� nei treni di ritorno il popolo dopo lo sfogo e le suggestioni si chieda com'� possibile fare un passo ulteriore per mandare a casa questo governo, perch� qualsiasi proposta di piazza se non ha uno sbocco politico � destinata a rimanere sterile" spiega Casini.

Che insiste: "La Cdl continua a sbagliare. Prima ha parlato di brogli elettorali, poi di spallata alla quale non crediamo. Adesso, una svolta di cui non si comprende il senso e la portata. Tutte mosse sbagliate, perch� in questo modo l'opposizione e la sua proposta politica rimangono immobili e appaiono sterili".

Archiviate le questioni interne, l'ex presidente della Camera se la prende con Romano Prodi "garante tra il mondo socialista e la parte pi� estrema della sinistra". Per Casini l'esecutivo non ha una visione strategica su famiglia e giovani e "la ricetta" non � quella di "garantire ai giovani di fumare qualche spinello in pi�". Per non parlare della Finanziaria, in cui "ci sono tanti tagli figurati, ma nessun serio programma di risanamento". Conclusione, con evidente riferimento alla vicenda Mitronkhin che tiene banco in questi giorni: "Prodi vada a casa non perch� � un agente del Kgb, ma perch� governa male".

Guarda al futuro, il leader dell'Udc. Chiede un sistema elettorale diverso che superi "questo bipolarismo imperfetto". Poi annuncia: "Oggi torna la Dc. La nostra sfida � creare un centro di valori per un nuovo Paese in grado di affrontare le sue scommesse pi� importanti. Vogliamo essere un grande momento di moderazione dell'Italia".

E a piazza San Giovanni che lo fischia, l'ex presidente della Camera manda a dire: "Siamo stati messi all'indice, ma noi restiamo convinti che gli interessi nazionali vengono prima delle spallate". Berlusconi gli risponde a stretto giro con una frase che sembra un segnale di pace: "Prima o poi il figliol prodigo torner�
e ammazzeremo insieme il vitello grasso..". Chiss� se a Casini piacer� il paragone con "figliol prodigo" del Vangelo.

(2 dicembre 2006)


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